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Anp: i candidati alle elezioni pongano fine all'assenza di legalità e assicurino lo stato di diritto
- Subject: Anp: i candidati alle elezioni pongano fine all'assenza di legalità e assicurino lo stato di diritto
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 19 Jan 2006 11:11:14 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS05-2006 AUTORITA' PALESTINESE: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI DI AGIRE PER PORRE FINE ALL'ASSENZA DI LEGALITA' E ASSICURARE LO STATO DI DIRITTO I candidati al Consiglio legislativo palestinese devono impegnarsi per stabilire lo stato di diritto nella Striscia di Gaza e nelle aree della Cisgiordania sotto la giurisdizione dell'Autorita' palestinese, dove la violenza inter-palestinese ha raggiunto livelli senza precedenti. La richiesta e' contenuta in una lettera aperta diffusa da Amnesty International alla vigilia delle elezioni del 25 gennaio. L'organizzazione per i diritti umani invita tutti i candidati a porre i diritti umani al vertice della loro agenda politica e a presentare proposte concrete per porre fine alla violenza tra le varie fazioni e all'impunita', nonche' a impegnarsi per introdurre leggi che garantiscano giustizia per la popolazione palestinese. 'I candidati dovranno impegnarsi affinche' sia l'esecutivo palestinese che i gruppi armati siano chiamati a rispondere per la crescente assenza di legalita' e l'aumento degli abusi dei diritti umani' - si legge nella lettera aperta. La spirale di violenza e' proseguita nel corso dell'ultimo anno, in un contesto di totale assenza dello stato di diritto e in cui i gruppi armati, le famiglie piu' potenti, i clan e le fazioni hanno acquisito sempre piu' influenza politica ed economica. Centinaia di palestinesi sono rimasti feriti o uccisi in attacchi e scontri armati tra gruppi rivali, e a seguito del sempre piu' frequente e immotivato uso di armi da fuoco ed esplosivi in aree densamente popolate. I gruppi armati - la maggior parte dei quali legati al partito al potere, Fatah - hanno inoltre rapito decine di palestinesi e diversi giornalisti e cooperanti stranieri, rivendicando lavoro, riforme istituzionali e la scarcerazione di detenuti. 'Le vittime non hanno alcun mezzo per ottenere giustizia, dato che il sistema giudiziario e le forze di sicurezza non possono o non vogliono portare di fronte alla giustizia i membri dei gruppi politici armati, delle famiglie e dei clan influenti, responsabili di questi attacchi. Questa situazione e' inaccettabile e molto pericolosa' - sostiene Amnesty International. Decenni di occupazione militare israeliana, i frequenti attacchi di Israele contro le installazioni di sicurezza palestinesi e i blocchi militari intorno alle citta' e ai villaggi palestinesi hanno pregiudicato il funzionamento delle istituzioni dell'Autorita' palestinese, strozzato l'economia e contribuito al deterioramento della situazione della sicurezza interna. 'Ma questo non attenua la responsabilita' dell'Autorita' palestinese, delle fazioni politiche e dei gruppi armati per la crescente violenza e assenza di legalita'. L'Autorita' palestinese e le sue istituzioni, specialmente il Consiglio legislativo, devono occuparsi di questi problemi con urgenza. Esse dovranno, inoltre, porre fine alla cultura dell'impunita', particolarmente rafforzatasi nel corso di questi anni, lasciando in liberta' i responsabili di uccisioni di civili, sequestri e altre gravi violazioni dei diritti umani' - prosegue la lettera aperta di Amnesty International. Gli autori e i mandanti di questi crimini, compresi membri delle forze di sicurezza dell'Autorita' palestinese e i gruppi armati legati al partito Fatah non devono sentirsi al di sopra della legge. Per questo, e' necessario rafforzare il sistema giudiziario, stabilirne l'indipendenza e rafforzare i poteri dei tribunali. 'I candidati alle elezioni devono impegnarsi ad assicurare che le uccisioni, i sequestri, le torture e gli altri abusi saranno oggetto d'indagini e che i responsabili saranno portati di fronte alla giustizia' - si legge nella lettera aperta. Inoltre, le leggi che concedono alle donne inferiori diritti e minore protezione rispetto agli uomini dovranno essere modificate. 'Oltre alla sofferenza che hanno patito a seguito di decenni di occupazione israeliana e di conflitto, le donne palestinesi vengono uccise o sottoposte a violenze e abusi da parte dei loro parenti maschi per motivi di onore familiare e sono colpite da leggi e pratiche che istituzionalizzano l'ineguaglianza e la discriminazione e negano loro i diritti umani fondamentali' - accusa Amnesty International. L'organizzazione chiede pertanto ai candidati al Consiglio legislativo di condannare le uccisioni e gli altri abusi commessi contro le donne in nome dell'onore e li sollecita ad agire per modificare le leggi che discriminano le donne. FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 gennaio 2006 Il testo della lettera aperta ai candidati alle elezioni legislative palestinesi e' disponibile, in lingua inglese, presso l'Ufficio Stampa della Sezione Italiana di Amnesty International. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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