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ricevo e giro
- Subject: ricevo e giro
- From: "Daniele Barbieri" <pkdick at fastmail.it>
- Date: Mon, 16 Jan 2006 12:06:25 +0100
APPELLO DI SOLIDARIETA’ Aprire un dialogo per la pace – Libertà per Abdullah Ocalan Il 12 maggio la Corte Europea per i Diritti Umani ha annunciato la propria decisione riguardo al caso di Abdullah Ocalan, rilevando che il processo a carico del leader kurdo non si era svolto in modo corretto, che il diritto a difendersi del leader kurdo aveva subito limitazioni e che Abdullah Ocalan aveva sofferto per un comportamento disumano, essendogli stata comminata la pena di morte. I giudici di Strasburgo confermavano così tutti gli elementi essenziali contenuti nella decisione del tribunale di grado inferiore, ma emanavano anche una nuova importante raccomandazione: la Turchia avrebbe dovuto ripetere il processo nei confronti di Abdullah Ocalan. La Corte conferì al Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa la responsabilità di monitorare l’attuazione della propria decisione. Le forze armate turche, la cui opinione tuttora esercita un rilevante peso all’interno della Turchia, erano adirate per quella decisione. Eminenti generali escludevano categoricamente qualsiasi possibilità che Ocalan fosse nuovamente processato. Tralasciando il fatto che una ripetizione del processo potrebbe fornire un contributo soltanto limitato al fine di risolvere il conflitto, vi è più di un dubbio su se sarebbe in una qualsiasi maniera possibile che Abdullah Ocalan riceva un processo corretto in Turchia, dal momento che si tratta di un Paese che è ben lontano dall’operare secondo i principi dello stato di diritto. Invero il nuovo Codice Penale turco, che era stato in origine concepito come passo di avvicinamento nel cammino verso l’Europa, non fa altro che rafforzare i timori. In particolare i diritti di giornalisti e avvocati sono compressi dal nuovo codice, inclusi quelli dei legali rappresentanti di Abdullah Ocalan. I legali sono stati costretti a operare sotto minaccia di azione legale da parte statale, con una serie di crude accuse mosse nei loro confronti, e ora un qualsiasi elemento rilevato sul quale lo stato sollevi eccezioni sarà sufficiente a scaturire la loro rimozione dall’incarico per ordine di un tribunale. Con decisione giudiziale è già stato revocato il mandato difensivo a 12 degli avvocati di Abdullah Ocalan. Gli avvocati di Abdullah Ocalan hanno ora annunciato che rifiuteranno d’essere utilizzati come pedine in una farsa giudiziale e, su richiesta del loro cliente, non gli stanno facendo alcuna visita, fino a ulteriore comunicazione. Essi hanno altresì informato l’opinione pubblica che il loro cliente non ritiene che vi siano in Turchia le condizioni per lo svolgimento d’un processo corretto. Egli afferma di voler prender parte unicamente a un processo nel corso del quale sia esaminata la condotta di tutte le parti in conflitto, ma asserisce anche che non c’è da aspettarsi che ciò avvenga. Soltanto un processo al cospetto di un tribunale internazionale potrebbe eventualmente svolgersi in maniera corretta. Resta tuttavia da vedersi in quale misura un simile processo sarebbe possibile, da un punto di vista strettamente legale. Tutto dipenderebbe dalla volontà politica della Comunità Internazionale di aiutare nel reperire una soluzione della Questione Kurda. È tuttavia chiaro che la legge non può sostituirsi all’attività politica, come può del resto scorgersi dal giudizio della Corte Europea sul caso in questione: ai governi è stato chiesto di mantenere la Turchia su una rotta costruttiva per quanto concerne la Questione Kurda. Si assiste tuttavia a una vistosa escalation del conflitto. Quotidianamente le notizie fornite dai media riferiscono di scontri tra esercito turco e guerriglieri kurdi. Cresce costantemente il numero dei morti e dei feriti; nonostante il desiderio di pace chiaramente espresso dalla parte kurda e il fatto che tale parte ancora una volta abbia presentato un’offerta di cessate-il-fuoco, il conflitto appare destinato a proseguire fino a quando l’esercito turco non si mostri pronto a negoziare e a indire a sua volta un cessate-il-fuoco. Emerge con ogni evidenza che sia l’esercito che il governo turco sono intenti a perseguire una soluzione di tipo militare. È chiaro, pertanto, che non può escludersi una nuova guerra su ampia scala. L’accresciuto numero dei caduti nei mesi recenti dimostra che il problema non può essere ignorato. Devono prodursi sforzi a livello internazionale e deve essere applicata pressione politica, al fine di fermare il conflitto. La soluzione della Questione Kurda deve essere assunta come uno dei criteri basilari per la futura appartenenza della Turchia all’Unione Europea. I leader turchi devono iniziare a impegnarsi nel dialogo con i kurdi e con il leader che questi hanno scelto, Abdullah Ocalan, il quale già si è dimostrato disposto a dialogare per raggiungere un accordo con pieno beneficio reciproco, sia per i turchi che per i kurdi. Soltanto con un negoziato si può bloccare la spirale di violenza. Noi facciamo appello per una cessazione immediata delle operazioni militari e chiediamo altresì a entrambe le parti di trovare una soluzione politica alla Questione Kurda mediante negoziati. Libertà per Abdullah Ocalan, Pace in Kurdistan! *** Tony Benn, former MP, independent politician; Lord Dholakia, House of Lords; Baroness Jenny Tonge, House of Lords, Bruce Kent, President; International Peace Bureau; Stewart Hemsley, Pax Christi UK; Lord Rea; Dafydd Ian, President Plaid Cymru; John Austin MP; Adam Price MP; John McDonnell MP; Andrew George MP; Angus Robertson MP; Jeremy Corbyn MP; Martin Caton MP; Hywel Williams MP; Mike Weir MP; Elwyn Llywd MP; Joe Benton MP; Ben Bradshaw MP ; Russell Brown MP; Richard Burden MP; Jean Lambert MEP; Andrew Duff MEP; Ian Hudghton MEP; Jill Evans MEP; Nick Clegg MP; Stephen Williams MP; David Howarth MP; Jenny Willnott MP; Danny Alexander MP; John Leech MP; Jeremy Browne MP; Angus McNeil MP; Gareth Peirce, lawyer; D Sheppard; Lindsey German, Stop the War Coalition; P R MacKenzie SNP (Scottish National Party) Convenor; Thomas Angus SNP Branch Secretary; Elizabeth Angus SNP Branch Treasurer; Elspeth Mcclachan SNP Organisere; Maggie Bowden, Secretary Liberation; Rachel Bird; Sarah Parker, interpreter; David Morgan, journalist; Mark Thomas, comedian; Nick Hildyard, policy analyst; Margaret Wright, Executive Green Party; Hugo Charlton, Chair Green Party; Desmond Fernandes, Lecturer; Felix Padel, author and campaigner; Prof Ken Coates, European Network for Human Rights, and Bertrand Russell Peace Foundation; Angela Sibley, NUT Trade Union; Angie Zelter, peace activist; Ewa Jasiewicz, journalist; Dr Kay Goodall, lawyer, Unversity of Glasgow; Maggie Bowden, General Secretary Liberation; George Guthrey, Liberation; Suraiya Marhdoam, Liberation; Sujit Sen, Bangladesh Hindu Buddhist Christian; A C Tarsicius, Tamil Federation; Goldam Lambert, Lawyer; Tim Eckland, student; Deepak Gupta, student; Zareena Mustafa, Newham Monitoring Project (NMP); Nadia Duvall, law student; Steve Cohen, lawyer; Glyn Bryan, lawyer; Alwn Evans, councilor; Meinir E. Jones. National Assembly of Wales; Catrin Dafydd, Plaid Cymru; Jonathan Edwards, councilor; Colin Mann, councilor; Ian Titherington , Welsh NUT; Ffion Thomas, Plaid Cymru; Osian Rhys, Plaid Cymru; Paul Rowlinson, Plaid Cymru; Carol Weaver (Liberal Democrats, Rutland and Melton); Terrye Jones (Liberal Democrats, Falmouth and Camborne); Chris Nelson (Liberal Democrats, Kettering); Tom Kiehl, Liberal Demorat); Chris Boyle (Liberal Democrat, Newcastle); Lucy Rahal , Assistant of Sarah Ludford MEP; Doug Holton, Stop Deportation of Children; Azize Asan, teacher; Melike Asan; Margaret Wright, Green Party; Saleh Mamon, CAMPACC; M A Qavi, CAMPACC; Asif Saud-m-Rehman; Polina Georgieva, student; Hiart gil de Sau Vicente, Basque Campacin ; Ainhoa Facal, Basque Campaign; Maurice Frankel (Director); Christine Allen, Catholic Institute for International Relations (CIIR); Professor Conor Gearty; Albert Beale, Housmans Peace Resource Project; Francoise Hampson, Human Rights Centre, University of Essex; Jeremy McBride (Acting Director), Interights (International Centre For the Protection of Human Rights); Tadesse Tafesse Minority Rights Group; Andrew and Sarah Greaves, The Quaker Community; Anne Durham and Barbara Anderson. Quaker Scheme for Befriending Overseas Prisoners; Simon Staine, Trident Ploughshares 2000; Sam Daws, United Nations Association of GB and N. Ireland; Deirdre Fottrell, University of Essex; Professor David Harris, University of Nottingham; Neill James Walker, Edinburgh International Centre for World Spiritualities (EICWS); Rev Graham K Blount; Costas Mantis; Gasi Degirmenep, student; Ilhan Ay, Business Man; Soncer Saricinar, Student; Erdal Eren, Chairman of Kurdish Committee Centre; Adam Eker, student; Ergin Lirlis, student; Ilhan Genc, Interpreter; Ilkay Kucuk, Student; I Umut, Student; Omer Ozgel, Student; Haydar Erdogan, Student; Ahmet Seker, Student; Hilat Ozcan, Student; Timur Susmor, Halkevi, Turkish Kurdish Committee Centre; Ibrahim Dogus, Chairperson, Halkevi… Nome Cognome : Indirizzo: Firma: Peace in Kurdistan in Kurdistan Campaign, London <mailto:estella24 at tiscali.co.uk>estella24 at tiscali.co.uk Iniziativa Italiana Libertà per Ocalan –Pace in Kurdistan <mailto:liberta_per_ocalan at hotmail.com>liberta_per_ocalan at hotmail.com
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