Thailandia, summit buddista mondiale per la pace




Bangkok (AsiaNews) - Concluso in Thailandia un
incontro mondiale per promuovere la pace
attraverso gli insegnamenti buddisti, ma
continuano le violenze nelle tormentate province
del sud, dove nel fine settimana sono state
uccise 3 persone. Dal 1 al 5 novembre scorso
leader buddisti di 23 Paesi da Asia, Australia e
Europa hanno partecipato al 4° summit buddista,
svoltosi al quartier generale della Marina reale
thailandese, il Khrom Luang Chumpornkhet Udomsak
Building. Su iniziativa di Qui-sae, presidente
del culto Mahayana in Giappone, l'evento voleva
sottolineare la possibilità di promuovere la pace
nel mondo attraverso gli insegnamenti buddisti.
Tra gli altri intenti anche quello di potenziare
i rapporti tra i fedeli delle due principali
correnti buddiste, Mahayana e Theravada.

Agli organizzatori sono giunti messaggi dalle
massime autorità di molte nazioni. Tra questi
anche il segretario generale delle Nazioni Unite,
Kofi Annan. Secondo Annan, "il buddismo insegna
pace e misericordia... ma anche consapevolezza".
"Dobbiamo agire sempre in piena coscienza -
continua il messaggio, letto ai partecipanti
durante l'incontro - una cosa che dobbiamo
accettare è che siamo tutti responsabili della
povertà e dei conflitti in ogni parte della
Terra". Per questo il segretario dell'Onu invita
a "cercare ogni possibile mezzo per costruire un
mondo migliore basato su solidarietà e armonia,
con cibo sufficiente per tutti". "Dobbiamo stare
attenti - continua il testo - a non essere causa
di tensione tra le religioni, a non promuovere le
barriere del pregiudizio, o puntare il dito
contro altre fedi e altri Paesi". In conclusione
il messaggio definisce la generosità come "la
chiave" per il rispetto reciproco e aggiunge: "La
cosa più importante è imparare a conoscerci di
più l'uno dell'altro e prendere il meglio da
ciascuna religione e cultura per il bene di tutti
nella stessa comunità".

Ma la violenza non si ferma: nel sud, sospetti
militanti islamici hanno ucciso 3 buddisti in due
attacchi distinti. Vittime del primo attentato,
una coppia di commercianti, uccisi a colpi di
arma da fuoco mentre apriva il suo negozio in un
villaggio della provincia di Pattani;
sopravvissuto, illeso, il figlio di 10 anni, che
è scappato. Gli attentatori hanno sparato contro
il negozio e poi provato a bruciarlo. Nel secondo
attentato, avvenuto ieri nel distretto di Yaring,
è morto un uomo di 30 anni alla guida di un auto.

Il sud della Thailandia è afflitto da scontri
separatisti fra musulmani e buddisti. Nelle 3
province a maggioranza musulmana - Narathiwat,
Yala e Pattani - il bilancio delle violenze è di
oltre 1.100 morti da gennaio 2004. Nel Paese su
una popolazione di 65.444.371 abitanti il 95% è
buddista.

Fonte: http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=4618