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La vita oltre il muro
- Subject: La vita oltre il muro
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Mon, 14 Nov 2005 12:04:49 +0100
UNO. Beppe Grillo: Falluja mon amour DUE. OGGI Sit-in a Roma alle ore 16.00 presso l'Ambasciata Usa in via Veneto per chiedere il ritiro delle truppe dall’Iraq TRE. Iniziative a Milano contro il Muro e sulla questione israelo-palestinese QUATTRO. Palestina: la vita oltre il muro (Foto e descrizioni di Bruna Orlandi) CINQUE. Gli organi di Ahmed al-Khatib, il 12enne ucciso a Jenin, sono stati donati a sei israeliani: ma di questo Ferrara non parlera'... SEI. ARNA's CHILDREN in DVD SETTE. LA CERIMONIA PER LA DEDICA DI UNA STRADA AD ARAFAT SI SVOLGERa' IL 19 NOVEMBRE. OTTO. APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI E DI TUTTI I PROGIONIERI POLITICI PALESTINESI NOVE. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Occupati Palestinesi No. 42/2005 – dal 20 al 26 ottobre 2005 UNO. Beppe Grillo: Falluja mon amour L’Iraq e' stato invaso dagli Stati Uniti e dai loro alleati perche' accusato di nascondere armi di sterminio. Le armi di distruzione di massa non sono state trovate. Gli americani non si sono scoraggiati e hanno usato le loro. A Falluja la popolazione civile e' stata uccisa dal fosforo bianco che e' come un napalm gentile. Non fa tutto il casino che abbiamo visto nei bombardamenti in Vietnam. Si diffonde nell’aria, brucia i tessuti umani e risparmia, per eventuale riuso, i vestiti. Sembra inventato da uno stilista. In un filmato di rainews24 si vedono scheletri ben vestiti e teschi di bambini. http://www.beppegrillo.it/2005/11/falluja_mon_amo.html DUE. Sulle stragi di Falluja: OGGI Sit-in a Roma alle ore 16.00 presso l'Ambasciata Usa in via Veneto. Primi firmatari: Arci; Attac; Bastaguerra; Beati i Costruttori Di Pace; Carta; Comitato Verità e Giustizia per Genova; Confederazione Cobas; Ctm - Altromercato; Donne in Nero; Fiom Cgil; Forum Per La Democrazia Costituzionale; Giovani Comunisti; Guerra&Pace; IlManifesto; Legambiente; Libera; Liberazione; Marcia Mondiale delle Donne; Rete Lilliput - Nodo di Roma-; Rifondazione Comunista; Sincobas; Terres Des Hommes; Un Ponte Per; Us Citizens For Peace And Justice; Verdi. TRE. Iniziative a Milano contro il Muro e sulla questione israelo-palestinese 18 novembre – ore 10.30/12.30 Universita' Scienze Politiche, via Conservatorio 7 Lezione sul muro e il diritto internazionale della professoressa Gabriella Venturini “LO STATO CHE NON C’E’” MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE ORE 21.30 CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO INCONTRO PUBBLICO CON - JAMAL ZAKOUT - da Gaza membro del Consiglio Nazionale Palestinese esponente del Palestinian Peace Coalition-Geneva Initiative - MICHAEL WARSCHAWSKI da Gerusalemme Intellettuale israeliano esponete storico della sinistra e fondatore dell’Alternative Information Center “IL SIONISMO – L’ANTISEMITISMO - LA SINISTRA” MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE - ORE 17.30 CAMERA DEL LAVORO SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO CON - MICHELE SIBONY vicepresidente dell’ Union Juive Français pour la Paix - MICHAEL WARSCHAWSKI intellettuale israeliano esponente storico della sinistra Action for Peace – Milano (Amal - Bambini per la pace, Arci, Associazione Italia-Palestina, Associazione Jalla, CRIC, Donne in nero, Ebrei contro l’occupazione, Guerre & Pace, Gruppo Bastaguerra, Pax Christi, Rete Radie' Resch, Servizio Civile Internazionale, Salaam ragazzi dell’olivo) Per informazioni: Roberto 335-8321098; Piero 333-4665107 QUATTRO. Palestina: la vita oltre il muro (Foto e descrizioni di Bruna Orlandi) http://www.italiapalestina.it/sito/mostra_fotografica/mfbo.htm CINQUE. Gli organi di Ahmed al-Khatib, il 12enne ucciso a Jenin, sono stati donati a sei israeliani: ma di questo Ferrara non parlera'... http://www.imemc.org/index.php?option=com_content&task=view&id=14861&Itemid=1 SEI. ARNA's CHILDREN in DVD Care amiche e cari amici, sono appena rientrata da Palestina-Israele con 520 copie del DVD (sottotitolato in italiano) di ARNA's CHILDREN, di Juliano Mer Khamis. Costano 22 Euro l'uno piu' eventuali spese postali. Il regista e la produttrice Osnat Trabelsi hanno deciso di destinare il ricavato delle vendite alle spese processuali di Tali Fahima. Vi prego di far circolare la voce. Un caro saluto e a presto, Maria Nadotti PER INFO E ORDINI: maria.nadotti at fastwebnet.it SETTE. LA CERIMONIA PER LA DEDICA DI UNA STRADA AD ARAFAT SI SVOLGERa' IL 19 NOVEMBRE. Si svolgera' il 19 novembre prossimo la "Giornata Palestinese a Marano", con la cerimonia di inaugurazione della strada dedicata al Premio Nobel per la Pace, Yasser Arafat. Si trattera', come spiega il titolo stesso della cerimonia, di una intera giornata di celebrazioni e di eventi per rinsaldare il legame con la comunita' palestinese attraverso iniziative di carattere culturale, folkloristico, musicale e gastronomico. Il programma (che nei prossimi giorni illustreremo nei dettagli) prevede un incontro-dibattito nella sala consiliare ed alle 11,30 la cerimonia di intitolazione della strada alla presenza di numerosi elementi di spicco della rappresentanza della Palestina nel mondo: primo fra tutti, Farouk Kaddumi, segretario generale di Al Fatah, il movimento per la liberazione della Palestina. Ci saranno inoltre Fadwa Barghouti (responsabile del Comitato per la Liberazione di Marwan Barghouti), Kassem Ayna (coordinatore della Ong "Palestinesi in Libano") e l'ambasciatore in Italia dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Nemer Hammad, oltre ad una nutrita schiera di rappresentanti istituzionali locali. Alle ore 13 ci sara' spazio per degustazioni della gastronomia palestinese e dalle ore 16,30 spettacoli e folklore con artisti napoletani e palestinesi. "Sara' una festa di alto valore simbolico", spiega il sindaco Mauro Bertini. OTTO. APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI E DI TUTTI I PROGIONIERI POLITICI PALESTINESI Marwan Barghouti e' stato sequestrato nei Territori autonomi palestinesi nell’aprile del 2002 durante l'operazione «scudo difensivo» che ha stracciato definitivamente quello che restava degli accordi di Oslo con la rioccupazione israeliana dei territori amministrati dall’Anp. Il sequestro, il trasferimento e la detenzione in Israele di Barghouti, parlamentare palestinese, e' stata un'ulteriore illegalita' del governo israeliano. Il 6 giugno 2004, anniversario dell'occupazione militare del 1967, Marwan viene condannato a 5 ergastoli piu' 40 anni di carcere. Oggi la sua detenzione appare in flagrante contraddizione con varie norme di diritto internazionale, contenute, fra l'altro, nella IV Convenzione di Ginevra del 1949 e negli accordi fra Israele e Palestina. Marwan, segretario di Al Fatah in Cisgiordania dopo aver trascorso molti anni nelle carceri israeliani durante la prima Intifada e' stato deportato ed ha vissuto in Tunisia. Tornato in Palestina, dopo gli accordi di Oslo, di cui e' stato protagonista, non e' mai stato considerato un «tunisino», un leader ritornato dall'esterno. Si e' battuto con altri parlamentari per la trasparenza dell'autorita' nazionale palestinese e contro la corruzione ed e' stato in larga parte il dirigente che ha saputo spiegare e far accettare alla popolazione dei campi profughi l'accordo di Oslo. Lo ripeteva anche quando era gia' in clandestinita', dopo che il 23 settembre 2001 venne emesso il mandato di cattura contro di lui: «Non c'e' altra strada di un negoziato che porti alla realizzazione di uno Stato palestinese in coesistenza con lo Stato israeliano... Israele deve cessare l'occupazione militare e applicare le risoluzioni Onu». Durante il suo processo, la sua difesa e' stata un atto d'accusa contro l'illegalita' dell'occupazione militare e pur rivendicando il diritto sancito dalla Convenzione di Ginevra, alla difesa anche armata del popolo palestinese contro il dominio coloniale e militare, ha condannato ogni attacco palestinese contro i civili israeliani e ribadito la sua volonta' di arrivare con Israele ad una pace giusta. Nelle elezioni del 9 gennaio, che hanno visto la vittoria di Abu Mazen per la presidenza dell’Anp, Marwan pur acclamato da ampi settori della sua popolazione, ha rinunciato a candidarsi. Con questo suo gesto ha dimostrato ancora una volta di avere a cuore l'unita' del popolo palestinese. Con dignita' ha chiesto solo che in ogni negoziato la liberazione dei prigionieri politici sia una priorita'. Oggi Marwan non rappresenta solo le migliaia di palestinesi rinchiusi nelle carceri di Israele per la sola colpa di essersi opposti all’occupazione israeliana, ma anche la volonta' e il protagonismo di una nuova leaderships che vuole affermarsi e consolidarsi dopo la scomparsa del Presidente Arafat. Con questa leaderships si dovra' fare i conti per arrivare ad una giusta pace fra Israele e la Palestina. Una pace che riconosca per entrambi gli Stati il diritto ad esistere, alla sicurezza e alla sovranita'. Liberare Marwan, non lasciare che muoia nella cella di due metri senza finestre dov'e' rinchiuso in totale isolamento, con la luce accesa per 23 ore al giorno, fare si' che possa riprendere il suo posto nella costruzione di uno Stato palestinese, riconsegnarlo all’affetto della sua famiglia, deve essere un impegno di individui, associazioni, movimenti, partiti, governi che abbiano a loro fondamento il principio della giustizia e della legalita' internazionale. Tutto questo puo' sembrare un sogno, visto l'irriducibilita' di Sharon e la debolezza della comunita' internazionale, ma anche per Mandela ci sembrava un sogno! Per questo i sottoscrittori del seguente documento aderiscono alla campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici (www.freebarghouti.org) si impegnano a dar vita anche in Italia ad un Comitato per la liberazione di Marwan Barghouti che promuova iniziative di informazioni e di sensibilizzazione su questo argomento e chiedono al Governo Italiano e al Parlamento europeo un preciso impegno per favorire – con atti concreti e appropriati – l’immediato rispetto del diritto e della legalita' internazionale. Per informazioni e adesioni: barghoutilibero at yahoo.it NOVE. Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Occupati Palestinesi No. 42/2005 – dal 20 al 26 ottobre 2005 PCHR (Centro palestinese per i diritti umani) http://www.pchrgaza.org Le forze di occupazione israeliane continuano ad attaccare i civili palestinesi nei Territori Occupati Palestinesi • Hanno ucciso 5 palestinesi, incluso un ragazzo • 2 delle vittime sono state uccise a Tulkarm durante un omicidio extra giudiziario • Hanno lanciato una serie di attacchi e di raid aerei su obbiettivi civili nella Striscia di Gaza • Hanno condotto 36 incursioni in comunita' palestinesi della West Bank • Hanno fatto irruzione in alcune case, ed hanno arrestato 84 civili palestinesi, incluse 3 ragazze e due bimbi • Hanno trasformato 3 case in siti militari • Hanno distrutto una casa, ne hanno bruciata un’altra, ed hanno demolito due strutture civili • Hanno continuato a costruire una staccionata di confine tra la Striscia di Gaza ed Israele, a nord di Beit Hanoun • Hanno continuato ad imporre un totale assedio sui Territori Occupati Palestinesi; hanno imposto una chiusura totale sugli stessi; hanno chiuso tutti gli attraversamenti di confine della Striscia di Gaza; hanno arrestato alcuni civili palestinesi presso vari check point nella West Bank • Hanno continuato a costruire il muro di annessione nella West Bank • I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare i civili palestinesi e le loro proprieta' nei Territori Occupati Palestinesi; hanno tagliato e bruciato 400 ulivi a Nablus; hanno attaccato una macchina civile con pietre ed hanno ferito 5 civili palestinesi; coloni israeliani che vivono in postazioni coloniche all’interno di Hebron hanno lanciato una serie di attacchi sui civili palestinesi e sulle loro proprieta' nella citta' Nel periodo coperto da questo rapporto sono continuate le violazioni israeliane della legge internazionale nei Territori Occupati Palestinesi. Omicidi e ferimenti: le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 5 palestinesi, incluso un ragazzo, nella West Bank. Il 20 ottobre 2005 hanno ucciso un ragazzo palestinese nel villaggio di Housan, ad ovest di Betlemme. Il 21 ottobre 2005 hanno ucciso un civile palestinese nel villaggio di ‘Anabta, ad est di Tulkarm. Il 22 ottobre 2005 hanno ucciso un civile palestinese nel villaggio di Deir Nizam, a nord ovest di Ramallah. Il 23 ottobre 2005, durante un omicidio extragiudiziale, hanno ucciso due palestinesi nel campo profughi di Tulkarm. 3 civili palestinesi sono stati feriti dal fuoco israeliano. Bombardamenti: 6 civili palestinesi, inclusi due bimbi, sono stati feriti dalle schegge di un missile lanciato da un aereo israeliano contro un obiettivo civile palestinese nel campo profughi di al-Shaboura a Rafah. Aerei da guerra israeliani hanno lanciato anche una serie di finti attacchi aerei sulla Striscia di Gaza. I civili palestinesi ne sono stati estremamente terrorizzati. Inoltre hanno lanciato bombe da artiglieria contro alcuni obiettivi nella Striscia di Gaza. Incursioni: le forze di occupazione israeliane hanno condotto 36 incursioni militari in comunita' palestinesi della West Bank. Durante queste incursioni hanno fatto irruzione in alcune case ed hanno arrestato 84 civili palestinesi, incluse 3 ragazze e due bimbi. Durante queste incursioni hanno usato unita' segrete e cani addestrati. Hanno trasformato 3 case in siti militari, hanno dato fuoco ad un’altra casa, hanno distrutto le parti interne di una quinta casa ed hanno demolito 2 strutture civili Restrizioni al movimento: sebbene le forze di occupazione israeliane si siano riposizionate dalla Striscia di Gaza, hanno continuato a mantenere uno stretto assedio sull’area, trasformandola in una grande prigione. Il punto di attraversamento internazionale di Rafah sul confine egiziano, la sola via di uscita dalla Striscia di Gaza verso il mondo esterno, e' rimasto chiuso per la sesta settimana consecutiva, poiche' non e' stato raggiunto un accordo sul suo attraversamento. Le forze di occupazione israeliane insistono nel mantenere il controllo del movimento di persone e merci attraverso questo punto di attraversamento, anche se hanno in realta' spostato le attrezzature dal punto di attraversamento all’area di "Kerem Shalom" sul confine israelo-egiziano. Nel frattempo le forze di occupazione israeliane hanno continuato a tenere chiuso da parecchie settimane a lavoratori e malati l’attraversamento di Beit Hanoun (Erez). Il 25 ottobre 2005 hanno chiuso tutti gli attraversamenti di confine della Striscia di Gaza, inclusi quelli commerciali, isolando la Striscia di Gaza dal mondo esterno. Hanno anche imposto severe restrizioni alla pesca nella Striscia di Gaza. Nella West Bank hanno imposto ulteriori restrizioni al movimento dei civili palestinesi. Queste restrizioni hanno incluso la proibizione al movimento delle macchine private sulle strade, e la limitazione al trasporto solo con taxi. Hanno anche istituito dozzine di check point militari sulle strade principali. Hanno ri-istituito check point che erano stati smantellati e ne hanno istituiti dozzine di nuovi. Negli ultimi 10 giorni del Ramadan hanno imposto severe restrizione al viaggio dei pellegrini palestinesi in Arabia Saudita. Le forze di occupazione israeliane posizionate presso vari check point, hanno arrestato 4 civili palestinesi, incluso un ragazzo. Muro di annessione: le forze di occupazione israeliane hanno continuato la costruzione del muro di annessione all’interno della West Bank. Fonti israeliane hanno rivelato che le forze di occupazione israeliane stanno considerando la costruzione di una sezione del muro lungo il confine orientale della West Bank, che si estendera' dal nord della Valle del Giordano al confine di Gerico. La costruzione di questa sezione del muro dara' ad Israele il controllo sulla Valle del Giordano e sul confine tra la West Bank ed il Giordano Attivita' illegali dei coloni: i coloni israeliani in violazione alla legge umanitaria internazionale continuano a risiedere nei Territori Occupati Palestinesi ed hanno lanciato una serie di attacchi contro i civili palestinesi e le loro proprieta'. Hanno bruciato 200 ulivi e ne hanno tagliati altri 200 nel villaggio di Salem, ad est di Nablus. 3 coloni israeliani hanno attaccato una macchina civile che stava viaggiando da Ramallah a Nablus. 5 civili palestinesi sono stati feriti dalle schegge di vetro. I coloni israeliani che vivono in postazioni coloniche ad Hebron hanno lanciato una serie di attacchi contro i civili palestinesi e le loro proprieta'. (tradotto da Giovanna) Per richiedere i rapporti precedenti inviare una email a palestina_libera at libero.it oppure gio.nino at virgilio.it
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