In panchina



L'ennesimo stupro, a una giovane donna italiana, assurge per 24 o 48 ore
alla ribalta della cronaca perché consumato da un probabile immigrato,
clandestino per giunta. L'indifferenza dei passanti che hanno assistito ,
verosimilmente muniti da uno o più cellulari nelle tasche, non ha confini, è
il muro dell'omertà che unisce il sud al nord, che fa sembrare Cofferati un
"vero padano". Sono molto preoccupata, in quanto donna e madre, da questa
indifferenza  non solo al privato ma anche al pubblico. Sono molto
preoccupata dalle voci , peraltro in coda , addolorate ferme o smarrite di
coloro che commentano la violenza alle donne. Noto quale metodo altrettanto
omertoso riesce ad escogitare il mondo dei media a "non" esaminare con
serietà le misure prese dal governo spagnolo in tema di qualità della vita.
Forse in Spagna non hanno immigrati, malati, utenti, turisti,passeggeri,
perditempo, disoccupati, fedeli, credenti,studenti,lavoratori, laici,
cittadini ?Ecco che invece spunta un'analisi precisa sui fatti di Melilla,
le manifestazioni dei cattolici spagnoli, le privatizzazioni spagnole...
Quanti nel nostro paese sanno che in Spagna il ministro dell'economia è una
donna e così il numero due dello stesso governo?Vorrei che la sinistra
studiasse con attenzione la partecipazione all'amministrazione municipale
spagnola, vorrei che con "modestia" si studiasse, capisse e si potesse
riprodurre, con le debite correzioni, il sistema spagnolo. Zapatero non è
una parolaccia, non è che l'inizio, ma è, può essere un inizio. Non trovo
molte proposte per il futuro, io radicale di "sinistra", tranne mandare a
casa la "destra".
Vorrei vivere , vorremmo vivere le nostre città e periferie, vorrei che le
giovani donne come mia  figlia non  scappassero da Napoli,  vorrei che  V.
non progetti, da invalida, di ritornare a vivere in Spagna dove la sanità
funziona eccome, vorrei che altre  giovani donne amiche tornino dalle
capitali europee dove lavorano, duramente, ma lavorano, vorrei da donna
sedermi su una panchina" individuale" di  recente installate al centro o
alla periferia di Barcellona in  aggiunta a quelle multiple, per pensare e
sorridere magari.. per non attendere  terribili mezz'ore, corse
sghangherate di autobus o metro  in marciapiedi dissestati, senza
un’accoglienza se non quella degli sguardi di coloro che passano e ritengono
che siamo a disposizione  con i nostri corpi, a gratis come si dice a Roma,
per chi, ad esempio, non può pagarsi una prostituta.
Vorrei che i "nostri uomini" se la filassero dalle terre occupate dagli eserciti
di guerra e di pace.
 E non parliamo di scimmiottamenti, dove delle scimmie siamo maestri
nel mettere manine agli occhi alla bocca e alle orecchie.  Vorrei meno
opinionisti, turlupinatori e terribili legiferatori e più programmi
partecipati: sia "richiesta"  la presenza reale delle   donne che sono
stanche molto stanche di essere privatizzate su questa  Italia del  libero
mercato dove la nostra libertà e diritto alla vita non sa più dove abita, e
senza neanche "una panchina" dove aspettare.
Doriana Goracci