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lettera aperta del sindaco ai cittadini di Riace e solidarietà da LUISA mORGANTINI
- Subject: lettera aperta del sindaco ai cittadini di Riace e solidarietà da LUISA mORGANTINI
- From: "Casapace" <Casapace at tiscali.it>
- Date: Wed, 23 Nov 2005 17:57:44 +0100
carissime/i, l'uccisione del vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno ha colpito profondamente le persone che da anni si oppongono all'ndrangheta e che, nonostante il senso di impotenza e di frustrazione che anni di omicidi mafiosi possono aver suscitato, credono ancora nei valori della legalità, vogliono agire al di fuori della corruzione e dello scambio politico, respingono con coraggio il ricatto per vantaggi personali o per "dare una mano" a questo o quell'imprenditore, amico facoltoso o persona nota nell'ambiente. Una fra queste numerose persone è Domenico Lucano, il sindaco di Riace, che è stato a Locri, insieme agli studenti e alle studentesse, a manifestare contro la mafia e che al ritorno nel suo comune, forse con una carica in più ricevuta da quella manifestazione, si è rivolto ai suoi cittadini attraverso una lettera aperta, quella allegata (pubblicata sui giornali della Calabria, come il Quotidiano, una rivista della Locride -Riviera- e la Gazzetta del Sud distribuita anche in Sicilia). Domenico Lucano, è anche uno dei fondatori dell'Associazione Città Futura G.Puglisi, che in questi anni, partendo dal valore dell'accoglienza ai richiedenti asilo ha trasformato il piccolo paese semiabbandonato in un luogo vivace conosciuto e visitato da molte persone italiane e straniere, creando ospitalità nelle case (turismo responsabile), opportunità di lavoro per i profughi, per i giovani e le giovani attraverso il recupero delle tradizioni, della cultura e dell'artiginato locale, Sicuramente ricorderete i "diari" inviati nel 2004 e nel 2005 a seguito di alcuni soggiorni trascorsi a Riace da me, da Claudia e Lucia. Quando siamo state lì la prima volta aveva alle spalle quattro anni di lavoro svolto insieme a Pina e ad altre persone che hanno condiviso i valori del Progetto di accoglienza ai rifugiati realizzato dall'Associazione Città Futura e già erano evidenti i segni del cambiamento e dello sviluppo. I valori in cui crede sono il successo del suo agire e, adesso che è il Sindaco di Riace, sono diventati la sua pratica politica. La solidarietà che gli possiamo manifestare può esprimersi con una lettera, come quella che Luisa Morgantini ha inviato quando ha saputo che eravamo lì il giorno in cui Francesco Fortugno è stato ucciso. Buona lettura Maria Ripamonti - Associazione per la Pace, Milano ---------------- LUISA MORGANTINI MEMBER OF THE EUROPEAN PARLIAMENT Roma 8 Novembre 2005 Al Comune di Riace Alla c.a. del Sindaco, Domenico Lucano Caro Domenico, vorrei esprimere a te, e a tutta la Comunità di Riace, la mia profonda solidarietà per il drammatico momento che state vivendo. Il lutto che ha colpito te - prima di tutto personalmente, perché Fortugno ti era amico - è un attacco a tutta la società civile, al progetto, all'esperimento di convivenza ed integrazione che a Riace si sta costruendo. Ho aspettato che tacessero le voci istituzionali di rammarico, perché questa lettera vuole essere un messaggio di amicizia e di solidarietà: mai, MAI vi verrà a mancare il mio sostegno e il sostegno dei parlamentari europei che seguono con attenzione e preoccupazione il percorso coraggioso che avete intrapreso. Ti prego di farti interprete presso la Comunità di Riace - che conosco attraverso il lavoro instancabile delle DiN Maria Ripamonti e Claudia Semenza - del mio affetto: spero, molto presto, di venire personalmente ad esprimervi la mia vicinanza e sono disponibile ad essere accanto a voi anche nel ruolo istituzionale. Con gratitudine, Luisa Morgantini Presidente Commissione Sviluppo --------------------------- C O M U N E D I R I A C E Prov. di Reggio Calabria Lettera Aperta ai Cittadini Il barbaro omicidio di Franco Fortugno, un'alta carica del nostro Governo Regionale, da tutti riconosciuto come politico corretto, trasparente e uomo leale, mi ha imposto una profonda riflessione che mi permetto di esternare nella qualità della mia funzione istituzionale. Š" ero la, anzi eravamo la a rappresentare la delegazione del Comune di Riace, della Riace onesta che si riconosce attorno ai valori più autentici, in mezzo alla moltitudine, tra la gente mai così numerosa per manifestare la rabbia contro l'ennesimo episodio di sangue che ha macchiato la nostra terra. Per lunghi attimi ci siamo lasciati travolgere dalla forza dell'emotività: rabbia, tristezza, speranza, non c'era piena percezione di quale sentimento fosse prevalente. Le parole di Don Luigi Ciotti, ancora echeggiano nella piazza Martiri della Libertà di LocriŠ_ Peppino Impastato, Pio La Torre, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giuseppe Puglisi, Franco Fortugno _Š, li chiama tutti i martiri della catena interminabile vittime della medesima strategia, li fa sentire vivi e presenti come se fossero in mezzo a noi. Noi rappresentanti delle istituzioni locali, autorità civili, militari e religiose; noi che spesso nel nostro agire quotidiano, nell'espletamento delle nostre funzioni smarriamo il senso della missione politica per consolidare i nostri mandati; noi che spesso dimentichiamo di rappresentare delle parentesi _ "pro_tempore"_ ricerchiamo compromessi per giustificare obbiettivi spesso irraggiungibili; noi che spesso diamo la sensazione di stare con un piede da una parte e uno dall'altra, per non correre rischi, protetti dalle ombre, dai silenzi, dalle omertà che avvolgono i vicoli, le piazze, le strade e le contrade dei territori calabresi; noi che spesso e inconsapevolmente siamo complici e funzionali a sistemi di corruzioni, a logiche clientelari che si consolidano nel tempo e si stratificano sotto la stessa coltre della rassegnazione e dell'indifferenza culturale ed intellettuale; noi che siamo incapaci di liberare la nostra libertà, che non riusciamo a fare più di "cento passi" dobbiamo avere almeno il coraggio di guardare in faccia la realtà e di metterci una mano sulla coscienza per raccogliere la sfida e il messaggio di rabbia dei giovani della Locride che aspirano ad una Calabria diversa, nuova, più libera, sollevata dal peso di ataviche oppressioni, una Calabria il cui processo di sviluppo e di ricostruzione deve necessariamente passare attraverso il lavoro e di una nuova coscienza in grado di promuovere atteggiamenti culturali antitetici ai valori negativi delle varie mafie e di una società globalizzata che da tempo ha smarrito la strada per l'affermazione della dignità umana. Šsolo così possiamo onorare il sacrificio e la memoria di chi ha lasciato la vita per questi ideali, solo così avrà un senso continuare a vivere in questa terra. IL SINDACO Domenico Lucano
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