lettera aperta del sindaco ai cittadini di Riace e solidarietà da LUISA mORGANTINI



carissime/i,
l'uccisione del vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno ha
colpito profondamente le persone che da anni si oppongono all'ndrangheta e
che, nonostante il senso di impotenza e di frustrazione che anni di omicidi
mafiosi possono aver  suscitato, credono ancora nei valori della legalità,
vogliono agire al di fuori della corruzione e dello scambio
politico, respingono con coraggio il ricatto per vantaggi personali o per
"dare una mano" a questo o quell'imprenditore, amico facoltoso o persona
nota nell'ambiente.
Una fra queste numerose persone è Domenico Lucano, il sindaco di Riace, che
è stato a Locri, insieme agli studenti e alle studentesse, a manifestare
contro la mafia e che al ritorno nel suo comune, forse con una carica in
più ricevuta da quella manifestazione, si è rivolto ai suoi cittadini
attraverso una lettera aperta, quella allegata (pubblicata sui giornali
della Calabria, come il Quotidiano, una rivista della Locride -Riviera- e
la  Gazzetta del Sud distribuita anche in Sicilia).
Domenico Lucano, è anche  uno dei fondatori dell'Associazione Città Futura
G.Puglisi, che in questi anni, partendo dal valore dell'accoglienza  ai
richiedenti asilo  ha trasformato il piccolo paese semiabbandonato in un
luogo vivace conosciuto e visitato da molte persone italiane e straniere,
creando ospitalità nelle case (turismo responsabile), opportunità di lavoro
per i profughi, per i giovani e le giovani attraverso il recupero delle
tradizioni, della cultura e dell'artiginato locale,
Sicuramente ricorderete i "diari" inviati nel 2004 e nel 2005 a seguito di
alcuni soggiorni trascorsi a Riace da me, da Claudia e Lucia. Quando siamo
state lì la prima volta aveva alle spalle quattro anni di lavoro svolto
insieme a Pina e ad altre persone che hanno condiviso i valori del Progetto
di accoglienza ai rifugiati realizzato dall'Associazione Città Futura e già
erano evidenti i segni del cambiamento e dello sviluppo.
I valori in cui crede sono il successo del suo agire e, adesso che è il
Sindaco di Riace, sono diventati la sua pratica politica.
La solidarietà che gli possiamo manifestare può esprimersi con una lettera,
come quella che Luisa Morgantini  ha inviato quando ha saputo che
eravamo lì il giorno in cui Francesco Fortugno è stato ucciso.
Buona lettura
Maria Ripamonti - Associazione per la Pace, Milano



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LUISA MORGANTINI
MEMBER OF THE EUROPEAN PARLIAMENT





Roma 8 Novembre 2005

Al Comune di Riace
Alla c.a. del Sindaco, Domenico Lucano


Caro Domenico,

vorrei esprimere a te, e a tutta la Comunità di Riace, la mia profonda
solidarietà per il drammatico momento che state vivendo. Il lutto che ha
colpito te - prima di tutto personalmente, perché Fortugno ti era amico - è
un attacco a tutta la società civile, al progetto, all'esperimento di
convivenza ed integrazione che a Riace si sta costruendo.

Ho aspettato che tacessero le voci istituzionali di rammarico, perché
questa lettera vuole essere un messaggio di amicizia e di solidarietà: mai,
MAI vi verrà a mancare il mio sostegno e il sostegno dei parlamentari
europei che seguono con attenzione e preoccupazione il percorso coraggioso
che avete intrapreso.

Ti prego di farti interprete presso la Comunità di Riace - che conosco
attraverso il lavoro instancabile delle DiN Maria Ripamonti e Claudia
Semenza - del mio affetto: spero, molto presto, di venire personalmente ad
esprimervi la mia vicinanza e sono disponibile ad essere accanto a voi
anche nel ruolo istituzionale.

Con gratitudine,





Luisa Morgantini
Presidente Commissione Sviluppo









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C O M U N E  D I  R I A C E
Prov. di Reggio Calabria



Lettera Aperta ai Cittadini


       Il barbaro omicidio di Franco Fortugno, un'alta carica del nostro
Governo Regionale, da tutti riconosciuto come politico corretto,
trasparente e uomo leale, mi ha imposto una profonda riflessione che mi
permetto di esternare nella qualità della mia funzione istituzionale.
      Š" ero la,  anzi eravamo la a rappresentare la delegazione del Comune
di Riace, della Riace onesta che si riconosce attorno ai valori più
autentici, in mezzo alla moltitudine, tra la gente mai così numerosa per
manifestare la rabbia contro l'ennesimo episodio di sangue che ha macchiato
la nostra terra.
      Per lunghi attimi ci siamo lasciati travolgere dalla forza
dell'emotività: rabbia, tristezza, speranza, non c'era piena percezione di
quale sentimento fosse prevalente.
      Le parole di Don  Luigi Ciotti, ancora echeggiano nella piazza
Martiri della Libertà di LocriŠ_ Peppino Impastato, Pio La Torre, Paolo
Borsellino, Giovanni Falcone, Giuseppe Puglisi, Franco Fortugno _Š, li
chiama tutti i martiri della catena interminabile vittime della medesima
strategia, li fa sentire vivi e presenti come se fossero in mezzo a noi.
      Noi rappresentanti delle istituzioni locali, autorità civili,
militari e religiose;
noi che spesso nel nostro agire quotidiano, nell'espletamento delle nostre
funzioni smarriamo il senso della missione politica per consolidare i
nostri mandati; noi che spesso dimentichiamo di rappresentare delle
parentesi _ "pro_tempore"_ ricerchiamo compromessi per giustificare
obbiettivi spesso irraggiungibili; noi che spesso diamo la sensazione di
stare con un piede da una parte e uno dall'altra, per non correre rischi,
protetti dalle ombre, dai silenzi, dalle omertà che avvolgono i vicoli, le
piazze, le strade e le contrade dei territori calabresi; noi che spesso e
inconsapevolmente siamo complici e funzionali a sistemi di corruzioni, a
logiche clientelari che si consolidano nel tempo e si stratificano sotto la
stessa coltre della rassegnazione  e dell'indifferenza culturale ed
intellettuale; noi che siamo incapaci di liberare la nostra libertà, che
non riusciamo a  fare più di "cento passi" dobbiamo avere almeno il
coraggio di guardare in faccia la realtà e di metterci una mano sulla
coscienza per raccogliere la sfida e il messaggio di rabbia dei giovani
della Locride che aspirano ad una Calabria diversa, nuova, più libera,
sollevata dal peso di ataviche oppressioni, una Calabria il cui processo di
sviluppo e di ricostruzione deve necessariamente passare attraverso il
lavoro e di una nuova coscienza in grado di promuovere atteggiamenti
culturali antitetici ai valori negativi delle varie mafie e di una società
globalizzata che da tempo ha smarrito la strada per l'affermazione della
dignità umana.
Šsolo così possiamo onorare il sacrificio e la memoria di chi ha lasciato
la vita per questi ideali, solo così avrà un senso continuare a vivere in
questa terra.

  IL SINDACO
Domenico Lucano