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interpellanza on. Deiana su Fallujah
- Subject: interpellanza on. Deiana su Fallujah
- From: "forum delle donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Tue, 22 Nov 2005 00:02:30 +0100
Atto Camera Interpellanza urgente 2-01723 presentata da ELETTRA DEIANA martedì 15 novembre 2005 nella seduta n.705 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che: nell'inchiesta di Rai News 24, Fallujah. La strage nascosta, andato in onda l'8 novembre su Rai3 alle 7,35, sono stati mostrati documenti filmati e fotografici raccolti nella città di Falluja durante e dopo i bombardamenti del novembre 2004, dai quali risulta che l'esercito americano, contrariamente a quanto dichiarato dal Dipartimento di Stato in una nota del 9 dicembre 2004, ha usato il Fosforo Bianco non secondo gli usi consentiti, per illuminare le postazioni nemiche, ma bombardando con questo agente chimico in maniera indiscriminata la città; nell'inchiesta televisiva, realizzata da Sigfrido Ranucci e curata da Maurizio Torrealta, vengono trasmessi anche documenti altamente drammatici che riprendono gli effetti dei bombardamenti su civili, donne e bambini di Falluja, alcuni dei quali sorpresi nel sonno; l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997; il filmato mostra anche un documento dove si prova l'uso in Iraq di una variante del Napalm, chiamata con il nome MK77, dagli effetti ancora più devastanti; l'uso di questa sostanza è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980; il Ministro della difesa della Gran Bretagna, rispondendo ad una interpellanza di una deputata del parlamento inglese, ha ammesso che effettivamente tali sostanze erano state usate nella città di Falluja nel corso dei combattimenti; nella giornata di ieri, a un anno dalla presa di Falluja da parte degli americani, diverse centinaia di persone hanno assediato pacificamente l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, per protestare contro i crimini di guerra degli americani -: se il Governo e vertici militari italiani siano stati a conoscenza dell'utilizzo di armi chimiche vietate da parte dell'esercito Usa - vista l'ammissione del Ministro della difesa britannico e stando al fatto che il contingente italiano dipende dal comando del Regno Unito; se abbia espresso la propria riprovazione rispetto all'uso di tali armi e cosa abbia da riferire in proposito; se non ritenga, anche alla luce di tutto ciò, di dover disporre l'immediato ritiro del contingente italiano dall'Iraq. (2-01723)«Deiana, Giordano». ESPOSIZIONE INTERPELLANZA ON. ELETTRA DEIANA - Signor Presidente, il caso è apparso su tutti i giornali: ne parlano, ormai, sia pure in maniera limitata, tutti i giornali e le televisioni del mondo, anche grazie ad una coraggiosa inchiesta realizzata da alcuni giornalisti del nostro paese. Voglio subito dire al sottosegretario Berselli, con grande chiarezza, ma senza che ciò appaia elemento di giudizio sul sottosegretario medesimo, che ritengo scandaloso che il Governo abbia incaricato lei, signor sottosegretario, di rispondere oggi a tutti i gruppi dell'opposizione che hanno portato in aula questo tema. È scandaloso! È scandaloso, perché nessuno dei due ministri competenti, né quello della difesa né quello degli affari esteri, ha ritenuto doveroso presentarsi personalmente per darci spiegazioni: quelle di cui siete in possesso o quelle che pensate di dover elargire a questo Parlamento. Tutto ciò di fronte all'allargarsi a macchia d'olio delle rivelazioni sull'entità degli orrori che hanno accompagnato la lunga fase di assedio, bombardamento e riduzione all'assoggettamento della città sunnita di Falluja. In tutto questo periodo, avete continuato a far finta di nulla! Signor sottosegretario, è molto facile prendersela con gli Stati Uniti d'America. Ovviamente, io me la prendo con gli Stati Uniti d'America, che fanno la guerra secondo la loro volontà, secondo i loro disegni e con i loro metodi, ma credo che responsabilità enormi pesino anche sui paesi che permettono agli Stati Uniti di agire come stanno agendo, che legittimano - come l'Italia ha legittimato - le teorie della guerra preventiva di George Bush, le scelte di guerra, e non denunciano, non alzano la voce, non agiscono - come noi non abbiamo agito - da paese libero, sovrano, democratico. Voglio ricordare al sottosegretario Berselli che molti di noi, dai banchi dell'opposizione, hanno chiesto conto - a più riprese, reiteratamente -, com'era nostro dovere, non soltanto degli andamenti della guerra, della connessione tra guerra e terrorismo e di tutte le fandonie che sono state messe in piedi (legittimate dal suo Governo, signor sottosegretario, sulle ragioni della guerra, sulle sue finalità, e via dicendo), ma anche - a più riprese, reiteratamente - dei lati oscuri della guerra: quelli non menzionabili, quelli infamanti, quelli che non possono proprio essere né abbelliti né edulcorati, quelli che portano alla luce, come si dice in gergo giornalistico, la «faccia sporca» della guerra. Abbiamo chiesto continuamente informazioni. Abbiamo chiesto continuamente conto. Le risposte che ci sono venute da parte del Governo sono state evasive, talvolta grottesche, o comunque assolutamente false. Avete sostenuto che non avevate elementi di riscontro circa i fatti evocati. I fatti evocati erano (un anno fa, nel 2004), le notizie che erano cominciate a circolare sulla stampa circa l'uso del fosforo bianco nell'assedio di Falluja. Le notizie che erano circolate, sottosegretario, riguardavano le dichiarazioni del Presidente Bush e del ministro della difesa Rumsfeld, subito dopo la nuova elezione del Presidente Bush, circa la ricerca di una soluzione finale per farla finita con l'opposizione del triangolo sunnita e, in particolare, con le città che opponevano una fortissima resistenza e soprattutto che ospitavano i cosiddetti combattenti nemici. Noi, più volte, abbiamo presentato interpellanze per chiedere conto delle decine e decine di morti (così veniva segnalato dai giornali) tra la popolazione civile delle città sunnite di Baquba, Samarrah, Ramadi, Mamuda, Tall Afar, Latifiya il quartiere di Sadr City a Baghdad, Bassora. Di fronte alla nostra richiesta di chiarificazione e di notizie, ci è stato risposto (cito il sottosegretario Mantica che è stato uno di quelli che hanno risposto) che il ministero non dispone di elementi di riscontro sui fatti evocati. Inoltre, ognuno dei sottosegretari venuti a rispondere ci ha fatto "lezioncine" sulla Convenzione di Ginevra e su cosa la stessa permetta o non permetta in materia di armi proibite. La mancanza di elementi di riscontro sui fatti richiamati evoca qualcosa di estremamente allarmante circa la nostra partecipazione alla guerra contro l'Iraq. Anche in questo caso, un'altra falsità costantemente avanzata, in particolare dal ministro Martino, riguarda la nostra «non belligeranza». I belligeranti erano gli Stati Uniti d'America, che compivano tutte le infamie di cui abbiamo detto, ma di cui voi non sapevate assolutamente alcunché. Di conseguenza, la vostra coscienza era salva. La cosiddetta "non belligeranza" riguardava, secondo voi, un'epoca determinata: poiché Bush dichiarò conclusa la guerra dopo la caduta di Baghdad, era cominciata l'epoca della "non belligeranza" e poiché l'Italia era disposta ad andare a Nassiriya, in quel posto, vi siete salvati la coscienza, sostenendo che non eravate belligeranti. Ma la guerra è continuata, così come i bombardamenti contro le città del triangolo sunnita, bombardamenti di guerra veri e propri, in tutte le forme, con il fosforo bianco, usato come arma letale, come ampiamente viene ammesso dalle fonti del Pentagono, e con l'utilizzazione sull'Iraq - non si capisce bene dove - dell'Mk77, che è la nuova formula del napalm, come il ministro della difesa britannico ha dovuto ammettere dopo reiterate interrogazioni indirizzate al ministero da una parlamentare laburista. Quindi, di fronte a tutto questo, avete mentito sulla «non belligeranza» dell'Italia e avete dichiarato che non sapevate nulla. Anzi, in certi casi, vi siete scandalizzati che da questi banchi potessero venire avanzate supposizioni così terribili nei confronti degli amici americani. Allora, oltre alle responsabilità pesanti e alla corresponsabilità, anche in questa vicenda, del fosforo bianco ed eventualmente del napalm, sui quali si sapranno i relativi particolari, ciò che io voglio sottolineare è che non soltanto l'Italia è stata trascinata in una guerra illegale ed illegittima, come più volte sottolineato, ma anche che siamo stati messi sostanzialmente al servizio degli Stati Uniti d'America, con occhi bendati ed orecchie otturate. Siamo stati appaltati, in sostanza: si è trattato del lavoro di tenuta di una parte del cortile da esternalizzarsi agli alleati italiani. Chiedo: come è possibile che i comandi italiani non sapessero nulla di come veniva gestita veramente la guerra? Come è possibile? Ma se anche è possibile che i comandi italiani e i responsabili politici del Governo non sapessero, questo rivela una volontà oblativa, una volontà di messa a disposizione del nostro paese, nelle forme, nei modi e negli strumenti tipici della partecipazione ad una guerra, indegna di un paese libero, sovrano e democratico come l'Italia. Le chiedo, a nome del mio gruppo parlamentare, dopo che ormai è chiaro il fatto oscuro ed innominabile della guerra, cosa il Governo abbia effettivamente raccolto in termini di informazione, non di seconda, terza o quarta mano, come temo lei ci dirà; soprattutto, le chiedo se il Governo abbia fatto qualche passo ufficiale nei confronti dell'alleato Stati Uniti d'America per esprimere riprovazione e chiedere che questi metodi cessino una volta per sempre (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione comunista).
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