turi condannato si deve sapere





cari amici

è necessario che, in primo luogo i firmatari dei due
comunicati, facciamo pressione sui nostri siti di riferimento per
diffondere la notizia della condanna di turi, ma anche di come il suo
sacrificio ci solleciti a rilanciare la lotta per il disarmo nucleare,
obiettivo che deve essere recepito oggi come prioritario
dall'intero
movimento per la pace, in sinergia con le lotte su cui le varie
organizzazioni sono impegnate.

Allo stesso tempo, una riflessione
possiamo condurla sul concetto di "notiziabilità" che
accomuna -
sembra
- i media correnti ma anche la stampa che si pretende critica,
alternativa, anticonformista e non omologata.

Il "Manifesto", ad
esempio, è in grado di spiegarci perché la condanna di Turi, con tutto
quello che implica e significa, non sarebbe una notizia?

Colgo
l'occasione invece per riportare l'articolo apparso su
"liberazione"
del 28 ottobre e per ricordare che la nostra conferenza stampa è stata
ripresa da Antonella di Arcoiris TV.
Presto potremo rivederela sul
sito
www.arcoiris.tv



Colpì a martellate le testate nucleari, un
anno e
mezzo al pacifista Vaccaro
Nell'anniversario di Nagasaki entrò
nella
base Nato di Woensdrecht (Olanda)


Monia Cappuccini
L'attesa
per la
sentenza al processo contro Turi Vaccaro è finita ieri mattina
con due
notizie, una cattiva, l'altra meno. La prima è che lo storico
pacifista
italiano è stato condannato a 6 mesi di reclusione e al
pagamento di
una multa di 750mila euro (l'accusa ne aveva chiesti
2.600.000),
che
probabilmente verrà commutata in altri 12 mesi di
detenzione.
Condannato per atti di teppismo, la notizia meno cattiva è
che Turi non
sarà sottoposto ad espulsione; essendo padre di una
ragazza di 15 anni
sconterà infatti l'intera pena nel carcere di Breda
in Olanda, il
paese
europeo dove vive con la sua compagna.
Il
processo si era aperto il 13
ottobre scorso. Il capo di imputazione
per Turi era legato ad
un'azione
spettacolare e coraggiosa, da lui
compiuta da solo nella base di
Woensdrecht il 10 agosto scorso,
nell'anniversario della
distruzione di
Nagasaki. Turi era riuscito a
penetrare nella base Nato, che ospita 20
testate atomiche, e a
danneggiare a martellate - con un martello
comprato ad Assisi, la
città di San Francesco - i sistemi
computerizzati nelle cabine di
pilotaggio di due F16. La difesa
dell'avvocato Meindert Stelling, ex
colonnello dell'aeronautica
militare, è stata decisa e combattiva: il
legale aveva chiesto
l'assoluzione per «legittima difesa contro
l'illegalità delle
armi
nucleari», denunciando così la grave
violazione del Trattato di Non-
Proliferazione Nucleare ratificato nel
1970 da tutti i paesi europei,
che invece continuano ad ospitare, in
numero imprecisato e con
l'omertà
dei governi, dispositivi bellici
atomici.

Cinquantaduenne, di origini
siciliane ed ex operaio Fiat di
Torino, già attivista a Comiso contro
gli euro-missili agli inizi
degli anni Ottanta, Turi si rifà alla
esperienza dei Ploughshares, il
movimento internazionale cui aderiscono
anche suore americane. Tra i
loro obiettivi «trasformare le spade in
aratri», in nome di un eco-
pacifismo assoluto da praticare in modo
diretto e nonviolento. Azioni
radicali come quella alla base di
Woensdrecht, alla luce del sole,
contro cose e non persone, e sempre
responsabilmente auto-denunciate.

Della sentenza al processo contro
Turi ne hanno dato notizia ieri,
nel corso di una conferenza stampa a
Montecitorio, il segretario della
Lega per il disarmo unilaterale e del
Comitato di sostegno al
nonviolento Turi Vaccaro Alfredo Navarra,
l'ex
Presidente della
Commissione difesa civile non armata Tonino Drago, il
senatore del Prc
on. Gigi Malabarba, il deputato verde on. Mauro
Bulgarelli, Lorenzo
Porta sociologo dell'educazione alla pace
presso
l'Università di
Firenze, il missionario comboniano Alex Zanotelli e
Angelo Baracca
dell'Unione scienziati per il disarmo. «Una sentenza
pesante» hanno
commentato all'unisono, esprimendo la massima
solidarietà a Turi
Vaccaro e dichiarandosi «corresponsabili»
dell'azione di disarmo
compiuta.

La vicenda di Turi, che ha avuto
pochissima rilevanza nel
mondo pacifista, ha risvegliato la necessità
del problema delle armi e
della proliferazione nucleare, oggi più grave
di quanto possa
sembrare. «Azioni come queste sono le uniche che
permettono di
attirare l'attenzione. La situazione è grave, nella
Finanziaria 2006
le spese militari crescono e quelle sociali
diminuiscono», ha
commentato l'on. Gigi Malabarba. E c'è
un'altra
questione tra legalità
e illegalità da affrontare: «Di fronte alla
ratificazione del Trattato
di non proliferazione nucleare, come
considerare la presenza illegale
e secretata di strumenti di morte sul
nostro territorio?» chiede l'on.
Mauro Bulgarelli. «Dio ha
impiegato
quattromila anni per creare il
mondo e l'uomo potrebbe metterci un
pomeriggio a distruggerlo. Io sono
credente, la Chiesa deve dire che la
bomba atomica è peccato» incalza
il missionario comboniano Alex
Zanotelli. Il rischio di una guerra
atomica è concreto, e c'è
bisogno
di una presa di posizione da parte
della società civile tutta. «Noi
chiediamo a tutte le coscienze
sensibili alla pace e al disarmo che si
coordinino per progettare e
organizzare insieme una nuova grande
campagna» concludono insieme in
un appello diramato nel pomeriggio.

http://www.liberazione.
it/giornale/051028/LB12D6D9.asp


  torna indietro