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Il potere di incidere
- Subject: Il potere di incidere
- From: "bruno\.leopoldo\@libero\.it" <bruno.leopoldo at libero.it>
- Date: Fri, 19 Aug 2005 21:51:26 +0200
Il potere di incidere Molti studiosi hanno descritto la nostra società come quella del rischio, dell’incertezza, dell’intermittenza, della precarietà che abbraccia in pratica tutti gli aspetti della vita; a partire dai rapporti di lavoro, affettivi, relazionali fino alla completa esistenza di ognuno nel mondo. Gli stessi studiosi spesso fanno discendere da quanto sopra l’osservazione che chi gestisce il potere è colui il quale si trova nella condizione di decidere in merito all’incertezza altrui. Questo scritto è un tentativo di portare all’attenzione di chi legge dei micro-eventi relativi ad alcune dichiarazioni fatte da importanti personaggi politici, senza entrare nel merito di quelle che al momento rappresentano “solo” delle semplici affermazioni o intendimenti fatti circolare mediante i mezzi d'informazione. Un po’ di tempo fa, si usava il termine “paletto” che veniva idealmente disposto lungo la strada da percorrere; ecco, l’intenzione è quella di segnalarne alcuni conficcati dal potere nel corpo della società durante la prima metà d’agosto 2005. La speranza è di fare un’istantanea; una fuggevole affacciata sul prossimo tracciato. Tralascio il richiamo alla nazione fatto dal Presidente della Camera dei Deputati – Sig. Pierferdinando Casini – relativo alla necessità di marciare come un sol uomo senza né defezioni né distrazioni contro ciò che viene definito terrorismo. Il primo micro-evento preso in considerazione è avvenuto a Bologna. Il 2 agosto nella piazza della stazione - in occasione della commemorazione della strage fascista che nel 1980 causò 85 morti e 200 feriti - l’intervento del Vicepresidente del Consiglio ha subito una chiara contestazione. Nella sostanza, si è trattato di fischi indirizzati al Sig. Giulio Tremonti e del successivo abbandono della piazza. La reazione da parte del mondo politico è stata di condanna del comportamento tenuto da tanti di noi, cittadini presenti. Ancora una volta la classe politica – solo con qualche distinguo - ha così dato voce a quella “sintonia di casta” già denunciata pochi mesi fa da Gino Strada. Fra le altre dichiarazioni, mi soffermo sulla reazione del Sindaco di Bologna – Sig. Sergio Cofferati – che, come riportato dalle cronache locali de l’Unità di due giorni dopo, ha espresso l’intenzione di cambiare in parte le modalità della commemorazione che a mio avviso intende invece essere, così com’è, una sentita e concreta testimonianza della cittadinanza. Il 2 agosto rappresenta forse “il” rito di una città che - alle ore 10 del mattino, in una giornata di lavoro, dopo 25 anni - porta in piazza 10.000 persone. Da Cofferati leader sindacale (che difende insieme a 3.000.000 di persone i diritti dei lavoratori e che quindi viene attaccato dal ministro Tremonti su Repubblica del 24/3/2002)a Cofferati dell’agosto 2005. Il secondo micro-evento è relativo al Presidente degli Stati Uniti d’America – Sig. George W. Bush. Pochi giorni fa, l'uomo politico più potente del pianeta ha ribattuto in tempo reale, colpo su colpo, a una dichiarazione fatta da colui che viene definito come il numero 2 del terrorismo internazionale. A 4 anni dalla strage dell’11 settembre, il comportamento del Presidente Usa rappresenta un ulteriore riscontro di quali risultati ha prodotto la lotta al terrorismo. Oltre che minori libertà democratiche, maggiori paure e una guerra permanente testa a testa vi è finanche per Bush l'oggettiva necessità di non soccombere nel confronto mediatico. Il terzo e ultimo fatto qui elencato è di assoluta importanza e riguarda i diritti umani. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è stata adottata dalle Nazioni Unite nel dicembre del 1948. Ora, a parere di chi scrive, non è tanto importante che sia Tony Blair o chiunque altro ad esprimere la propria intenzione di incidere in merito ai diritti umani. Il problema è che ci sia chi è in condizione di poterlo fare. Di poter disporre cioè di diritti la cui titolarità appartiene all’intera umanità o si riteneva le appartenessero. Con il taglio, o meglio, il taglieggiamento delle conquiste ottenute dalla sua stessa società civile, l’Occidente torna all’epoca della “concessione dei diritti”; è un ossimoro che da solo spiega la qualità della vita dei giorni nostri e può forse contribuire a prefigurare l'immediato futuro. 19/8/5 – Leopoldo Bruno ____________________________________________________________ Libero Flat, sempre a 4 Mega a 19,95 euro al mese! Abbonati subito su http://www.libero.it
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