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Iraq: i gruppi armati mostrano profondo disprezzo per i principi basilari di umanità
- Subject: Iraq: i gruppi armati mostrano profondo disprezzo per i principi basilari di umanità
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 25 Jul 2005 18:21:48 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS90-2005 RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULL'IRAQ: I GRUPPI ARMATI MOSTRANO PROFONDO DISPREZZO PER I PRINCIPI BASILARI DI UMANITA' In un nuovo rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha dichiarato che i gruppi armati che si oppongono alla forza multinazionale a guida Usa e al governo iracheno stanno mostrando profondo disprezzo per la vita dei civili iracheni e di altre persone, continuando a commettere crimini di guerra e contro l'umanita'. Alla fine di uno dei mesi piu' terribili, con un numero di uccisioni da parte dei gruppi armati tra i piu' elevati dall'inizio della guerra in Iraq nel marzo 2003, Amnesty International rileva che i gruppi armati non intendono conformarsi neanche ai piu' elementari standard del diritto umanitario e ribadisce che non puo' esservi alcuna valida giustificazione per il deliberato assassinio di civili, la cattura di ostaggi, la tortura e l'uccisione di prigionieri inermi. 'Coloro che ordinano o commettono atrocita' del genere si collocano totalmente al di fuori di un comportamento accettabile. Non c'e' onore ne' eroismo nel far saltare in aria persone che vanno a pregare o uccidere un ostaggio terrorizzato. Coloro che compiono queste azioni sono niente di meno che criminali e le loro azioni svuotano di significato qualsiasi tesi che essi stiano perseguendo una causa legittima' - sottolinea Amnesty International. Nelle 56 pagine del proprio rapporto, intitolato 'Iraq. A sangue freddo: abusi dei gruppi armati', Amnesty International riconosce che molti iracheni si oppongono alla presenza degli Usa e dei loro alleati e che questi ultimi hanno commesso a loro volta gravi violazioni, compresa l'uccisione di civili e l'uso della tortura nei confronti dei prigionieri. 'Ma gli abusi commessi da una parte non possono giustificare quelli altrui' - precisa Amnesty International. 'Questo vale soprattutto quando le principali vittime sono comuni cittadini iracheni, uomini, donne e bambini che tentano pacificamente di portare avanti la propria vita quotidiana. Tutte le parti coinvolte nel conflitto hanno il dovere fondamentale di rispettare la vita dei civili o delle persone rese inermi. Chi viola questo dovere, a prescindere dalla parte cui appartiene, deve essere fermato e chiamato a rispondere del proprio operato'. Nel suo rapporto, Amnesty International cita un ministro del governo iracheno che ad aprile ha dichiarato che nei precedenti 24 mesi i gruppi armati avevano ucciso 6000 civili e ne avevano feriti altri 16.000. Tuttavia, gli attacchi sono cosi' frequenti e le condizioni di sicurezza cosi' gravi che e' impossibile calcolare con certezza il numero delle vittime, per non parlare delle conseguenze di lungo periodo cui cosi' tanti iracheni andranno incontro. Il rapporto elenca una serie di abusi commessi dai gruppi armati negli ultimi due anni in Iraq: - attacchi contro i civili, con l'obiettivo di causare il maggior numero possibile di morti; - attacchi indiscriminati che hanno causato la morte di civili, bambini e anziani compresi; - attacchi contro gli uffici delle Nazioni Unite, della Croce rossa e di organizzazioni umanitarie; - cattura di ostaggi, sequestri, torture e uccisioni; - attacchi contro le donne e le ragazze, tra cui attacchi indiscriminati o diretti contro attiviste per i diritti delle donne; - uccisioni di poliziotti e soldati catturati, decine dei quali sono stati sequestrati, disarmati e poi uccisi dopo essere stati resi inermi. 'Sollecitiamo i gruppi armati a cessare immediatamente tutti gli attacchi contro i civili e ogni altro abuso' - chiede Amnesty International. 'I gruppi armati, come le altre parti coinvolte nel conflitto iracheno, devono aderire rigorosamente al diritto internazionale ed essere chiamati a rispondere delle loro azioni'. Amnesty International, inoltre, chiede ai massimi leader religiosi e ad altre personalita' influenti irachene di prendere posizione contro cio' che non puo' essere difeso e rendere chiaro che non puo' esistere alcuna circostanza che possa consentire o giustificare crimini di guerra e crimini contro l'umanita'. 'Speriamo sinceramente che essi, esprimendosi pubblicamente o attraverso modalita' piu' discrete, possano contribuire a cambiare la situazione. Se noi e loro falliremo, sara' la popolazione civile irachena a continuare a pagare un prezzo terribile'. FINE DEL COMUNICATO Roma, 25 luglio 2005 Il rapporto 'Iraq. A sangue freddo: abusi dei gruppi armati' e' disponibile in lingua inglese presso il sito Internet http://www.amnesty.org e l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia. Per ulteriori informazioni, interviste e approfondimenti: Amnesty International Italia - Ufficio Stampa Tel. 06 4490224 cell. 348-6974361 press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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