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su Averroe'
- Subject: su Averroe'
- From: mcfoto <mcfoto at interfree.it>
- Date: Sat, 23 Jul 2005 08:35:42 +0200
ciao, la cineteca di bologna ha offerto ai suoi concittadini in piazza maggiore un film che dovrebbe poter girare per l'italia ed essere piu' conosciuto di quanto non lo sia. (questo e' successo anche grazie a Carla Biavati che ne aveva fatto richiesta alcune settimane orsono, in relazione al progetto di training nonviolento ai confini con l'Irak. ho fatto una ricerca e vi offro qui alcuni limitati estratti del pensiero di Averroe'. saluti di pace maurizio www.mcfoto.net www.reteccp.org www.berrettibianchi.org A Cordoba, nell'Andalusia araba del 1195, il califfo Al-Mansour cerca di mediare la furia degli integralisti che hanno tra i loro bersagli il filosofo e scienziato arabo Muhammad ibn Rushd (1126-1198), noto in Occidente come Averroè, celebre commentatore di Aristotele e massimo esponente di quella cultura arabo-ispanica che fiorì in Andalusia tra il VII e il XII secolo in pacifica coesistenza con la cultura cristiana ed ebraica. E lui il perno di un film (Il Destino di Youssef Chaine, Francia-Egitto 1997. Palma d'oro a Cannes) che, nel raccontare fatti e personaggi di 800 anni fa, adombra problemi, fanatismi e sanguinosi conflitti nel mondo arabo di oggi. L¹originaria ideologia monoteistica del "Libro santo", che si mitizzava come "disceso dal cielo" con la "rivelazione", come per gli altri "superiori" privilegiati popoli monoteisti, il piccolo ebraico e il grande cristiano, predomina sempre. Perciò la "filosofia" non è la ricerca del "senso vero" di questi libri sacralizzati di "rivelazione", prodotti in terra da uomini di servizio religioso, per il governo politico, mediante inganno, delle rispettive comunità. "Non si tratta, insomma, di razionalizzare la religione, ma piuttosto di santificare la filosofia". Infatti Averroè vi ha difeso non solo la "religiosità" implicita della filosofia, ma la sua legittimità nel senso dell¹osservanza della legge coranica. Il problema é non commettere l'errore dei teologi che, divulgando i punti oscuri e segreti dell'interpretazione del testo sacro anche a quanti non sono in grado di comprenderli, fanno nascere le eresie. Con Averroè la penetrazione della filosofia greca nel mondo islamico raggiunge il suo culmine, ma in esso questa posizione rimarrà marginale e non avrà mai realmente seguito. (sic)
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