comunicato stampa



COMUNICATO STAMPA


        LUISA MORGANTINI IN AFGHANISTAN CON IL PARLAMENTO  EUROPEO


Luisa Morgantini, Presidente della Commissione Sviluppo del  Parlamento
Europeo, è in partenza per l'Afghanistan, oggi 13 luglio 2005,  con una
delegazione ad hoc del Parlamento Europeo. La delegazione,  che si fermerà
in Afghanistan fino al 19 luglio, incontrerà i diversi soggetti  politici e
civili coinvolti nella ricostruzione del paese che subisce nuova  violenza,
e le cui prime vittime sono ancora una volta i civili. La  delegazione
incontrerà il Presidente Karzai e i suoi Ministri, per  monitorare, tra le
altre cose, la preparazione delle elezioni parlamentari più  volte
posticipate e ora fissate per il 15 settembre prossimo, così come
incontrerà le diverse organizzazioni non governative internazionali e
locali che lì operano oltre  i rappresentanti dell'Isaf e della  Nato . La
delegazione visiterà la capitale Kabul, e le zone di  Herat e Bamyan ,
proprio in quest'ultima provincia è governatrice una donna,  Habiba Sorabi.

Luisa Morgantini ha affermato: "Se le bombe e le morti dei  civili afghani
hanno perso voce nei media internazionali purtroppo continuano ad
esplodere in Afghanistan, l'offensiva di Primavera si sta rivelando il
momento più cruento e insanguinato di questo difficile e complesso
dopoguerra  afghano, e mi chiedo se possiamo davvero parlare di dopoguerra
se è ancora in  corso un conflitto armato che continua ad uccidere civili e
a rendere tutti  insicuri. "

"Il senso di questa delegazione - continua Luisa Morgantini - è  quello di
valutare l' andamento del processo elettorale e le condizioni nelle  quali
le elezioni si terranno il prossimo 15 Settembre, la libera  partecipazione
della società civile e delle donne costantemente sotto  attacco e
barbaramente uccise dagli estremisti deve configurarsi come  un punto
chiave dell' agenda  internazionale ".



"Enduring Freedom, Libertà duratura, la campagna  militare iniziata nel
2001, sta prendendo sempre più i contorni di un conflitto  di lunga durata
. La fine del regime dei Taliban non è stata la fine  dell'oppressione e
della violenza nè per le donne nè per gli uomini nè per i  bambini e le
bambine che continuano a morire o per mano di azioni terroriste o  per
bombe lanciate da aerei statunitensi. L'Europa e il Parlamento Europeo
continueranno il loro impegno per un Afghanistan democratico che possa
arrivare  alla stabilità e alla pace con  giustizia".


                                                       Roma, 13 Luglio 2005


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