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diario di Annet Henneman (Napule, entrata nel CPT Pontegaleria...)
- Subject: diario di Annet Henneman (Napule, entrata nel CPT Pontegaleria...)
- From: doriana at inventati.org
- Date: Wed, 13 Jul 2005 08:52:31 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Teatro di Nascosto - Hidden Theatre Centro interculturale di Porto Franco della Regione Toscana Accademia di Teatro Reportage per richiedenti asilo e rifugiati Dal diario di Annet Henneman -Napule (4--7-05) -Entrata nel CPT Pontegaleria in 20 persone tra parlamentari, senatori, avvocati e tradutori) 5-7-2005 -Partecipazione allo sciopero della fame in staffetta per la libertà di stampa, i diritti degli immigranti e la chiusura dei CPT, promosso da Stefano Mencherini. -7-7-05 From the diary of Annet Henneman -Napels (4-7-05) -Entrance in the detention centre Pontegaleria in Roma with about 20 parliamentarians, senators, laywers and translaters. (5-7-05) -Partecipation in the campain of Stefano Mencherini, a hungerstrike for liberty of press and rights for immigrants , refugees and the closing of detention centres -7-7-2005 English text under the Italian 4-7-05 Napule (Per strada da Caserta al Quartiere Spagnolo dove faremo "Vite Sospese") pulman 116 da Cercola a Piazza Garibaldi. salta, scuote strada rotta pulman malandato mi sento a casa non ci si può stare "da fuori" a Napoli una volta che ci sei ci stai dentro dentro i rumori di traffico di motorini di voci dentro i profumi i vicoli dove la gente cerca sollievo dal caldo per le strade sui balconi nel metro vedo il ragazzo che studia tutte le borse delle persone sulla scala mobile intorno a lui sento il "tz tz" dietro di me il suono che fanno gli uomini con la lingua quando passo le bancherelle Nel metro un uomo sviene sdraiato per terra forse dal caldo tre poliziotti lo aiutono ad alzarsi passo all'altro binario e da lontano vedo che un agente passa sulla testa dell'uomo pezzetto per pezzetto un fazzoletto bagnato quasi con tenerezza un atto d'amore dolce inaspettato l'uomo scivola giù una altra volta rallentato sulla pancia, sostenuto dai tre agenti arriva aiuto, portano un lettino lo sdraiano sopra arriva mio treno, salgo siamo tutti sudati sotto quel caldo afoso scendo a Monte Santo e cammino dritto dentro quella Napoli dei vicoli degli odori, di quella Napule che negli anni mi è diventata così cara così familiare 5-7-2005 Pontegaleria (CPT a Roma) Fuori una dimostrazione con tanti stranieri e persone che lavorano per i diritti umani e contro i CPT che cercano di avvicinarsi a chi è diventato il più debole nella nostra società democratica perdendo la libertà perché senza documento senza più voce che può arrivare fuori del muro di questo carcere dove stanno tante donne tanti uomini che si chiedono continuamente perché sono lì perché "non siamo criminali" Parte maschile: ci parlano da dietro le sbarre tra chi è lì tanti rumeni tutti da 6/7 giorni forse vittime di una stampa che sembra(?) di volere fare intendere che noi donne rischiamo tanti stupri da questi stranieri che vengono da Marocco, Romania e altri paesi lontani... Tanti lavoravano in nero (e chi permette questo lavoro?) hanno una moglie, figli e sperano di uscire a giorni senza sapere che stanno lì ad aspettare un aereo che li riporterà da dove sono venuti seguendo una legge che non da dignità a chi cerca una vita migliore Parte femminile: Ci fanno stare in mezzo a loro senza essere divise dalle sbarre e in pocchissimo tempo ci vengono vicine e arrivano le loro storie che sono la conseguenza di una legge che discrimina la persona extra comunitaria che vuole stare in Italia, in Europa per qualunque ragione sia e che solo per miracolo potrebbe avere un visto nel passaporto se ce l'ha... flash di voci, facce, bocche che parlano quante donne giovani donne dalla Moldavia dalla Romania (anche qua tante) dalla Colombia una donna piange un'altra dice: "lei è incinta" "lei ha permesso di soggiorno" parla per chi non parla la lingua italiana un'altra dice che è stata violentata che era andata dalla polizia per denunciare e che la polizia l'ha portata lì perché senza documenti e allora senza difesa e diritto dice: "lui è ancora libero, io sono qua..." sguardi rassegnati di chi sa che con questa legge non ci sarà altra realtà che l'espulsione sguardi rabbiosi di chi sente l'ingiustizia sulla sua pelle ma non si arrende storie, sono tutte storie diverse e nello stesso momento uguali di donne che non hanno il diritto di crearsi una vita come vorebbero 6-7-2005 Oggi non mangio Oggi è una giornata di riflessione lo stomaco vuoto porta un silenzio dentro una tranquillità che conosco delle volte che ho partecipato ai ramadan per solidarietà perché eravamo tutti nella stessa casa e volevo sapere e mi piacevano quelle giornate di introspezione oggi non mangio perché partecipo allo sciopero della fame in staffetta promosso da Stefano Mencherini che ha fatto un documentario che nessuna televisione ha voluto mettere in onda, un documentario approfondito, lungo, che racconta quello che stiamo raccontando da tanto tempo anche noi teatro di nascosto racconta di corpi persi durante viaggi pericolosi cadaveri di persone sconosciute, sotterrate nelle terre d'Italia, senza nome cadaveri che vengono da barche malfatte da soffocamenti sui camion cadaveri di persone che cercavano disperatamente un futuro un documentario "Mare Nostrum" che racconta di ingiustizie di persone che non hanno diritti come noi del mondo europeo ma che come extra comunitari diventano i senza documento i senza futuro i senza passato per chi guarda con lo sguardo da fuori di chi ha vissuto qui Mare Nostrum si può vedere su Internet sul sito di Stefano Mencherini (www.stefanomencherini.org) 7-7-2005 Non so cosa dire. Mi addolora questo mondo di crudeltà che non sembra mai finire. Mi addolora il dolore che stanno vivendo in tanti. Ma un impotenza e rabbia mi assale. Perché chi parla dei morti innocenti in Iraq (e molti altri paesi), morti che non sono mai stati contati ufficialmente, mentre per "i nostri" si conta minuto per minuto, uno per uno.
Teatro di
Nascosto - Hidden Theatre
Centro
interculturale di Porto Franco della Regione Toscana Accademia di Teatro Reportage per richiedenti asilo e rifugiati Dal diario di Annet
Henneman
-Napule
(4--7-05)
-Entrata nel CPT
Pontegaleria in 20 persone tra parlamentari, senatori, avvocati e tradutori)
5-7-2005
-Partecipazione allo
sciopero della fame in staffetta per la libertà di stampa, i diritti degli
immigranti e
la chiusura dei CPT, promosso da Stefano
Mencherini.
-7-7-05
From the diary of
Annet Henneman
-Napels (4-7-05) -Entrance in the detention centre Pontegaleria in Roma with about 20 parliamentarians, senators, laywers and translaters.
(5-7-05)
-Partecipation in the campain of Stefano Mencherini, a hungerstrike for liberty of press and
rights for immigrants , refugees and the closing of detention
centres
-7-7-2005
English text under the
Italian
4-7-05
Napule
(Per strada da
Caserta al Quartiere Spagnolo dove faremo "Vite Sospese")
pulman 116 da Cercola a
Piazza Garibaldi.
salta,
scuote
strada
rotta
pulman
malandato
mi sento a
casa
non ci si può stare "da
fuori" a Napoli
una volta che ci
sei
ci stai
dentro
dentro i rumori di
traffico
di
motorini
di
voci
dentro i
profumi
i
vicoli
dove la gente cerca
sollievo dal caldo
per le
strade
sui balconi
nel metro vedo il
ragazzo che
studia tutte le borse
delle persone sulla
scala mobile intorno a lui
sento il "tz tz" dietro
di me
il suono che fanno gli
uomini con la lingua
quando passo le
bancherelle
Nel metro un uomo
sviene
sdraiato per
terra
forse dal
caldo
tre poliziotti lo
aiutono ad alzarsi
passo all'altro binario
e da lontano vedo
che un agente passa
sulla testa dell'uomo
pezzetto per
pezzetto
un fazzoletto
bagnato
quasi con
tenerezza
un atto d'amore
dolce
inaspettato
l'uomo scivola giù una
altra volta
rallentato
sulla pancia, sostenuto
dai tre agenti
arriva aiuto, portano
un lettino
lo sdraiano
sopra
arriva mio treno,
salgo
siamo tutti
sudati
sotto quel caldo
afoso
scendo a Monte
Santo
e cammino
dritto
dentro quella Napoli
dei vicoli
degli odori,
di quella
Napule
che negli anni mi è
diventata
così
cara
così
familiare
5-7-2005
Pontegaleria (CPT a
Roma)
Fuori una dimostrazione
con tanti stranieri e persone
che lavorano per i
diritti umani e contro i CPT
che cercano di
avvicinarsi
a chi è diventato
il più debole nella nostra società democratica
perdendo la
libertà
perché senza documento
senza più voce che
può arrivare
fuori del muro
di questo
carcere
dove stanno tante
donne
tanti
uomini
che si chiedono
continuamente
perché sono
lì
perché "non siamo
criminali"
Parte
maschile:
ci parlano
da dietro le
sbarre
tra chi è
lì
tanti
rumeni
tutti da 6/7
giorni
forse vittime di una
stampa
che sembra(?) di volere
fare intendere
che noi donne rischiamo
tanti stupri
da questi stranieri che
vengono
da Marocco, Romania e
altri paesi lontani...
Tanti lavoravano in
nero
(e chi
permette questo lavoro?)
hanno una moglie,
figli
e sperano di uscire a
giorni
senza sapere che stanno
lì
ad aspettare un aereo
che li riporterà
da dove sono
venuti
seguendo una
legge
che
non da dignità
a chi cerca una vita
migliore
Parte
femminile:
Ci fanno stare in mezzo
a loro
senza essere divise
dalle sbarre
e in pocchissimo
tempo
ci vengono vicine
e arrivano le loro
storie
che sono la conseguenza
di una legge
che discrimina la
persona
extra
comunitaria
che vuole stare in
Italia, in Europa
per qualunque ragione
sia
e che solo per
miracolo
potrebbe avere un visto
nel passaporto
se ce
l'ha...
flash di voci, facce,
bocche che parlano
quante donne
giovani
donne dalla
Moldavia
dalla Romania (anche
qua tante)
dalla
Colombia
una donna
piange
un'altra dice:
"lei è incinta"
"lei ha permesso di
soggiorno"
parla per chi non parla
la lingua italiana
un'altra dice che è
stata violentata
che era
andata dalla polizia per denunciare
e che la polizia l'ha
portata lì
perché senza documenti
e allora senza difesa e
diritto
dice: "lui è ancora
libero, io sono qua..."
sguardi rassegnati di
chi sa che con questa legge
non ci sarà
altra realtà che l'espulsione
sguardi rabbiosi di chi
sente l'ingiustizia
sulla sua
pelle
ma non si
arrende
storie, sono tutte
storie diverse
e nello stesso
momento
uguali
di
donne
che non hanno il
diritto
di crearsi una vita
come vorebbero
6-7-2005
Oggi non
mangio
Oggi è una giornata di
riflessione
lo stomaco vuoto porta
un silenzio dentro
una tranquillità che
conosco
delle volte che ho
partecipato ai ramadan
per
solidarietà
perché eravamo tutti
nella stessa casa
e volevo
sapere
e mi piacevano quelle
giornate di introspezione
oggi non
mangio
perché partecipo allo
sciopero della fame in staffetta
promosso da Stefano
Mencherini
che ha fatto un
documentario
che nessuna televisione
ha voluto mettere in onda,
un documentario
approfondito, lungo, che racconta
quello che stiamo
raccontando da tanto tempo anche noi
teatro di
nascosto
racconta di corpi
persi
durante viaggi
pericolosi
cadaveri
di persone sconosciute,
sotterrate
nelle terre d'Italia,
senza
nome
cadaveri
che vengono da barche
malfatte
da soffocamenti sui
camion
cadaveri
di persone che
cercavano disperatamente un futuro
un documentario "Mare
Nostrum"
che racconta di
ingiustizie
di persone che non
hanno diritti come noi
del mondo
europeo
ma che come extra
comunitari
diventano
i senza
documento
i senza futuro
i senza passato
per chi guarda
con lo sguardo da fuori
di chi ha vissuto
qui
Mare
Nostrum si può vedere su Internet sul sito di Stefano Mencherini
(www.stefanomencherini.org)
7-7-2005
Non so cosa dire. Mi
addolora questo mondo di crudeltà che non sembra mai finire. Mi addolora il
dolore che stanno vivendo in tanti. Ma un impotenza e rabbia mi assale. Perché
chi parla dei morti innocenti in Iraq (e molti altri paesi), morti che non sono
mai stati contati ufficialmente, mentre per “i nostri” si conta minuto per
minuto, uno per uno…
From the diary of Annet Henneman -Napels (4-7-05) -Entrance in the detention centre Pontegaleria in Roma of about 20 parliamentarians, senators, laywers and
translaters. (5-7-05)
-Partecipation in the campain of Stefano Mencherini, an estaffette hungerstrike for liberty of press and
rights for immigrants , refugees and the closing of detention
centres
-7-7-05
4-7-05 Napels (On the road from Caserta to Square Garibaldi where we will do "Suspended Lifes") Bus number 116 from Cercola to Square Garibaldi in Napoli Jumping, shaking an in a bad state road an in a bad state bus I feel at home you cannot remain outsider in Napels once you are there you are inside inside of the sounds of traffic of scooters of voices where people try to find relief from the heat outside in
the narrow roads
on the balconies In the underground a boy is studying all the bags of the people around him on the escalator I hear the “tz tz” behind me the sounds man make with their tongues when I pass the stalls in the underground a man faints laying down on the floor maybe because of the heat three policeman help him to get up passing to another binary from
far away I see
a policeman passing on the head of
the man
bit by bit a wed handkerchief with delicacy a sweet action of love unexpected the man is slipping down another time in slow motion on his belly, sustained by the three agents help arrives they lay him down on a stretcher my train arrives, I enter we are all sweaty under this stifling heat I get of at Monte Santo (the Holey Mountain) and walk straight into that Napels of narrow roads
of smells of that Napule that with the years became so dear so familiar to me 5-7-2005 Pontegaleria (detention centre for people to be expulsed) Outside a demonstation of many foreigners and people working for human rights and against detention centres they try to get near to whom became the weekest in our democratic society loosing freedom because without a document remaining without a voice that can reach outside of the walls of this prison where are many women many man asking themselves continiously why they are there because "we aren¹t criminals"... Male side: they speak to us from behind the bars between them a lot of Romanians all since 6/7 days maybe victims of a press, a mass medya that seems (?) to make intend that us women we risk many rapes by these foreigners coming from Marocco, Romania and other far away countries many of them worked in
black
(and who is allowing this work?) they have a wife,
children
and hope to
get out within days
without knowing that they are there waiting a plane that will bring them back from where they came following a law that gives no dignity to whom trys to have a better life Female side: They let us be in between of them without being devided by the bars and in very short time they come near to us and their stories which are the consequence of a law that discriminates the the extra comunitarian individual who wants to stay in Italy, in Europe for what ever reason and who can have only by miracle a visa in his or her passport if in possess of one flashes of voices, faces, mouths
that speak
so many young women women of Moldavia of Rumania (also here so many) of Colombia a woman is crying another says “she is pregnant” ”she has an allowance permit” she speaks for the ones that don’t speak Italian another tells she has been raped that she went to the police to charge and that the police took her to this place because without documents and so without defence and rights she says “he is still free, I am here…” resigned gazes of the ones who know that with this law there will be no other reality then expulsion angry glances of who feels the injustice on the skin but doesn’t surrender stories, all different stories and in the same moment identical of women who have no right to create themselves a new life as they would like
6-7-2005 today I don’t eat today is a day of reflection
an empty stomac brings silence inside a tranquility I know from the times I made ramadan out of solidarity because we were all in the same house and I wanted to know and I liked these days of introspection today I don’t eat because I partecipate to a
hungerstrike
promoted by Stefano Mencherini who made a documentary that no television wanted to show a profound and long documentary, that tells what we are telling too since a long time we teatro di nascosto it tells of lost bodies during dangerous travels corpses of unknown people, buried in the lands of Italy without name corpses that come from badly made boats of suffocation on trucks corpses of people that were looking with despair for a future a documentary “Mare Nostrum” that tells of injustice of people who have no rights like we have we of the European world but who become “extracomunitarian” becoming the ones without documents without future without past to whom looks with the eyes of someone who lived always here... Mare Nostrum can be seen on Internet on the website of Stefano Mencherini (www.stefanomencherini.org) 7-7-2005 I
don’t know what to say. It hurts this world of cruelty that never seems to
finish. It hurts the pain many are living in this moment. But also anger and a
sence of impotence come. Because who is speaking in this way about the innocents
killed in Iraq (and in many other countries) that were never counted officially,
while “ours” we count them minute per minute, one by
one...
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