Re: Chi non ha votato rifletta...



Il "non guidicare" del precendete messaggio (e credo anche evangelico) è riferito alle persone, l'astensione è stata una forma di giudizio negativo e coercitorio nei confronti delle persone che hanno problemi di sterilità o nei confronti di chi ha come unica speranza l'avanzamento della ricerca scientifica
 
[anche perchè il vero "non giudicare" politico sarebbe stato votare scheda bianca...] 

Davide Bertok <davide at bertok.it> ha scritto:
Se è per quello il Vangelo dice anche "ama il prossimo tuo come te
stesso", quindi fargli anche un atto di carità o di amicizia...
Se la mettiamo poi sul "non giudicare" non andiamo più a votare nulla,
non solo i referendum ma nessun partito e nessuna coalizione e
mettiamola sull'anarchia ma non credo sia la posizione della
maggioranza degli italiani e degli iscritti di questa lista...

Ciao,
Davide

On 24 Jun 2005 at 15:50, Elisabetta wrote:

>
> Empatizzazione più profonda?
> L'empatizzazione e la consapevolezza prevedono il precetto evangelico
> del "non giudicare"...
>
> Comitato Paul Rougeau - RM ha scritto:
> Mi pare che l'articolo riportato denuncia un modo di vivere
> alienante come causa dell'aumento della sterilità. Un modo di
> vivere perfettamente coerente con la medicalizzazione esasperata
> dell'esistenza e con 'soluzioni' poco rispettose della dignità
> della vita umana (sviluppata o in fieri). Alcuni che non sono
> andati a votare lo hanno fatto consapevolmente, con una
> 'empatizzazione' - come dici tu - piu' profonda... Saluti Giuseppe
> Lodoli P. S. Uso questa casella e-mail per entrare in lista ma
> questo e' un mio commento personale.
>
>
> At 23.36 23/06/2005, you wrote:
> Io direi che la pace e la cultura della pace deve arrivare partire
> da ogni nostro più piccolo gesto e per questo in una maling list
> sulla e della pace nulla può essere considerato insignificante.
> Tutti i pensieri della pace hanno come cardine l'esercizio della
> Consapevolezza (che è sempre di tutto e del tutto) Ora, credo che
> dietro l'atto di non andare a votare di molti ci sia stata la non
> empatizzazione con le coppie che soffrono di sterilità. Come
> schermo per la non immedesimazione spesso sono bastate un paio di
> banalità come "che adottino un bambino del Biafra" senza avere la
> serietà di informarsi su quella che è la realtà del mondo delle
> adozioni (o riflettere sull'evidenza che la stragrande maggioranza
> dei bambini in difficoltà nel mondo hanno una famiglia e
> "comprarli" strappandoli dalle loro radici non sempre è la scelta
> migliore)
>
> Ecco,! credo che pensare che tra poco un terzo delle coppie
> probabilmente sarà sterile sia una buon esercizio di
> consapevolezza, fa domandare: cosa succederà se io, i miei figli,
> i miei cari saranno sterili? Come mi sentirò se la mia compagna,
> mia sorella, mia figlia dovesse subire un aborto o morire per una
> gravidanza trigemellare?
>
> Se non ci accorgiamo dei problemi di chi ci sta intorno (chi non
> conosce almeno una coppia sterile?), se non empatizziamo, se non
> cerchiamo di capire e rispettare le scelte altrui, come possiamo
> sperare di costruire la pace?
>
> Elisabetta
>
> Massimo ha scritto:
> a parte che è fuori tema,
> non mi è chiara la relazione con il voto o non voto, anzi!
> Forse per farlo diventare a tema potremmo riproporre a partire da
> questo articolo il vecchio slogan: "fate l'amore, non fate la
> guerra", soprattutto x i giovani sotto i trenta
>
> :-)
>
>
>
> Il giorno 23/giu/05, alle ore 18:00, Elisabetta ha scritto:
>
> UNA COPPIA EUROPEA SU TRE TRA DIECI ANNI SARA’
> STERILE.
>
>
> (DWpress) – Copenaghen – Nel corso della conferenza europea sulla
> fertilità, tenutasi nella capitale danese, un esperto di
> fecondazione qual è Bill Ledger, medico della Sheffield
> University, il quale ha lanciato un vero e proprio allarme sul
> pericolo di infertilità che tra dieci anni caratterizzerà le
> coppie europee. Motivo di tale fenomeno? La modernità con i suoi
> tempi nevrotici, con la necessità di dedicare alla propria
> carriera tempo e salute, per non parlare della scelta di avere
> figli in età sempre più matura, con la conseguenza che, se nulla
> muterà, in Europa, tra dieci anni si raddoppierà la sterilità e
> una coppia su tre dovrà affrontare significative problematiche al
> momento di concepire. Quale la ricetta secondo Lager? Offrire alle
> donne delle “pause” nel lavoro in modo da poter scegliere più
> liberamente di avere figli in età più fertile. Bill Ledger ha
> sostenuto che, oggi molte donne sono obbligate a posticipare la
> maternità alla fine del trentesimo anno o, addirittura, dopo i 40.
> “In Europa – ha detto Ledger – nascono pochi bambini. Questo
> rappresenta una minaccia per il futuro”.Le ragione della prossima
> maggiore sterilità europea non si fermano qui: l’obesità, già
> tristemente in aumento nelle società post-moderne occidentali (in
> Gran Bretagna ad esempio, il 6% delle ragazze con meno di 19 anni
> soffre di obesità), è causa di tanti malanni a cui si aggiunge
> quella della difficoltà procreativa. Anche le infezioni sessuali
> sembra incidano notevolmente: l’infezione da cl! amidia, aumentata
> in maniera esponenziale negli ultimi anni, p e ! causa di tanti
> malanni. Non manca una stoccata scientifica al seme maschile che
> come è noto fino a qualche tempo fa, difficilmente veniva indagato
> e reso colpevole di sterilità, oggi che i tempi sono notevolmente
> cambiati, è possibile mettere sotto accusa anche il sacro liquido:
> i maschi hanno sembrano avere maggiore rischio di infertilità;
> Ledger ha parlato di calo di quantità e qualità dello sperma,
> prevedendo che in un prossimo domani i giovani dovranno ricorrere
> a cure specialistiche in fecondazione assistita. La ricetta di
> Bill Ledger, se non per risolvere almeno per arginare il fenomeno:
> attenzione massima alle malattie sessualmente trasmesse, controllo
> e cura dell’obesità, ma soprattutto attuare politiche nazionali ed
> europee che incoraggino le donne ad avere figli prima, e al
> contempo, richiamandosi alla Francia – suggerisce l'introduzione
> di benefici fiscali per offrire sostegno alle donne che vogliono
> sospen! dere la carriera e mettere su famiglia. “Le donne non sono
> più c! osì fertili dopo il 35esimo anno d’età - ha sostenuto
> l’esperto - ed è più facile fare il possibile per incoraggiarle ad
> avere un bambino naturalmente qualche anno prima, piuttosto che
> aspettare la procreazione assistita come unica possibilità”. Al
> momento, nonostante il fenomeno li investa maggiormente, nessuna
> ricetta di ritorno a casa è stata prospettata per i maschio
> d’Europa.
>
> Numero 139 del 22 giugno 2005
>
>
>
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