Comunicato Stampa; "L'esercito turco attacca all'impazza "ta i kurdi", continuano gli scontri!"




UIKI-ONLUS
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia


COMUNICATO STAMPA
"L'esercito turco attacca all'impazzata il popolo kurdo"
A Van continuano gli scontri!


Roma, 22 giugno 2005

Le autorità turche sparano addosso alla popolazione; la Turchia ha
ricominciato a mettere in pratica, contro il popolo kurdo, comportamenti
simili a quelli che adottava negli Anni '90. Nei pressi di Gurpinar (area
di Van) due famiglie volevano riprendere i corpi dei loro figli uccisi per
seppellirli, ma non hanno potuto. Ne E' conseguita una marcia di protesta
di migliaia di kurdi; contro le persone in marcia, disarmate e dunque
indifese, l'esercito turco ha sparato ad alzo zero. Le notizie finora
giunte parlano di un patriota kurdo divenuto martire e di almeno nove
feriti.  Ferhattin Inanc, morto durante gli scontri, E' stato seppellito
oggi, con una notevole partecipazione popolare al suo funerale. Cresce,
intanto, la preoccupazione dei kurdi che quel che E' avvenuto a Van possa
ripetersi in altre città.
Invitiamo l'opinione pubblica ad assumere consapevolezza di quanto sta
avvenendo in Turchia (Paese che aspira all'ingresso nell'Unione Europea),
in modo tale che i comportamenti da condannare siano finalmente svelati, e
non più tenuti segreti; e a protestare contro questi brutali e
ingiustificati atti di violenza.
Chiediamo anche che si prema sulla Turchia, affinché Turchia non neghi più
l'esistenza della Questione Kurda, ma la riconosca nella sua realtà e
intraprenda la strada del dialogo con i rappresentanti del popolo kurdo,
per trovare una soluzione che garantisca una pace durevole.

Un intervento della gendarmeria a Van: 1 morto e almeno 9 feriti
MHA - Van, 21/22 giugno 2005
La gendarmeria e le forze speciali sono intervenute a Van, causando la
morte di una persona e il ferimento di almeno altre nove, nell'ambito di un
gruppo di dimostranti, che manifestavano per protestare contro la decisione
dello stato turco di seppellire in gran segreto i corpi di due guerriglieri
dell'HPG (Forze di Difesa Popolare), presso Gurpinar, nell'area meridionale
della città di Van, senza nemmeno provvedere a compiere sui corpi le
operazioni che di solito precedono la sepoltura.
I due guerriglieri, Cefer Isnas (Rezan) e Mehmet Bozan (S¸ahin) erano stati
uccisi il 17 giugno 2005, durante uno scontro con dei soldati turchi nei
pressi del villaggio di Çaylan, nei dintorni di Van. Fonti locali
riferiscono tuttavia che i due guerriglieri sono stati catturati ancora
vivi e sono stati poi assassinati, dopo aver subito torture.
5000 manifestanti si sono radunati di fronte agli uffici del DEHAP (Partito
Democratico del Popolo) a Van, e hanno poi marciato verso Bostanici; i
manifestanti protestavano per il fatto ch le famiglie dei guerriglieri
caduti non erano state avvisate della sepoltura. Appena giunti a Bostanici,
i dimostranti sono stati tuttavia accerchiati dai gendarmi turchi, che
avevano in precedenza collocato sbarramenti su tutte le strade nei dintorni.
I militari turchi hanno aperto il fuoco sui manifestanti, nel tentativo di
disperderli, e a ciò i dimostranti hanno replicato con lanci di pietre. Ne
E' seguito uno scontro, che ha prodotto vittime tra la folla: uno dei
dimostranti, il 19enne Fahrettin Inanc, E' morto sul colpo, mentre almeno
altri sei (Veysel Laçin, Rahmi Aslan, Menaf Ipek, Bahattin Aslan, Dilan
Bilek ed Ekrem Aydin) nonché due giornalisti (Sžkrž Akyžz, dell'agenzia di
stampa DIHA, e un altro giornalista che lavora nell'ambito della polizia),
hanno riportato ferite.
Veysel Laçin E' tuttora nel reparto di rianimazione dell'ospedale pubblico
di Van, in condizioni assai gravi (E' stato colpito alla schiena da un
proiettile). La polizia si E' mostrata minacciosa anche verso coloro che
accompagnavano il corpo di Ferhattin Inanc, che veniva riportato a casa
dall'ospedale, per provvedere alla sepoltura. Il funerale di Inanc E' stato
autorizzato, a condizione che i partecipanti non intonino slogan e non
portino bandiere.
Quanto ai posti di blocco sulle strade (quelle di accesso e quelle interne
ai quartieri periferici di Safak e Gžndogdu, presso Bostanici), essi non
sono stati ancora rimossi e la situazione nell'area rimane tuttora di forte
tensione.
Si sono registrati scontri anche oggi tra i militari e la popolazione, con
nuovi feriti!!


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