Aggiornamento Marda



Nablus, 10 giugno 2005

Continua l'escalation di violenza contro le manifestazioni di protesta per la costruzione del muro nella zona di Salfit e Marda, nei pressi dell'insediamento di Ariel. Dopo i gravi fatti di ieri a Salfit, su cui hanno gia' riferito i volontari di Operazione Colomba, oggi la situazione e' precipitata a Marda. Riferiamo quanto testimoniatoci al telfono stasera da H., volontaria dell'International Women Peace Service (IWPS), che sta coordinando da settimane la presenza internazionale nella zona: Nelle prime ore della mattina, circa 150 abitanti del villaggio, accompagnati da 12 internazionali e israelian* hanno cercato di raggiungere i propri campi di ulivi, gia' devastati nei giorni precedenti dal taglio di alberi, per recitarvi le preghiere del venerdi'. L'esercito ha immediatamente risposto con il lancio di lacrimogeni, bombe sonore e l'esplosione di proiettili ricoperti di gomma. Dopo poco pero' i soldati sono entrati nel villaggio esplodendo numerosi candelotti lacrimogeni, anche dentro ad edifici e alla moschea. Hanno lanciato bombe sonore e sparato proiettili ricoperti di gomma in mezzo alla folla in fuga da distanza ravvicinata. Gli spari hanno ferito tre palestinesi, un quarto e' stato ferito ad una mano da un candelotto lacrimogeno. A questo punto l'esercito ha iniziato a sparare con armi convenzionali, prima una raffica, poi dopo alcuni minuti, una seconda. Miracolosamente non ci sono stati feriti con questi proiettili. Hanno arrestato un'internazionale, rilasciata in serata dopo aver firmato un impegno a non rientrare nella zona per due settimane. Il secondo arrestato, un israeliano, si e' rifiutato di firmare l'impegno a non rientrare per tre mesi nei territori occupati. Si trova tuttora in carcere e vi rimarra' fino al proccesso, previsto nelle prossime settimane. A tutt'ora i due villaggi di Marda e Kifl Haris sono circondati da mezzi militari. Nel primo sono rimasti per la notte un compagno e una compagna israeliani, a difesa della popolazione; nel secondo un gruppo internazionali presso la sede dell'IWPS. In serata la responsabile H. èe'stata intimidita e minacciata di espulsione da parte dei militari presenti. L'esplosione di raffiche di arma da fuoco contro la folla inerme e disarmata rappresenta un gravissimo passo di innalzamento della repressione. L'esercito ha cercato di negare il fatto, arrivando a sostenere che i colpi fossero stati sparati da palestinesi. Il ritrovamento dei bossoli da parte di attiviste israeliane rappresenta tuttavia una prova lampante che è stata immediatamente offerta ai mezzi di informazione e alle autorità competenti.
Purtroppo ci si aspetta che la spirale non si arresti.
Internazionali e israelian* cercheranno di mantenere una presenza continua nei due villaggi stretti nella morsa dell'esercito.

Ruby, Sobrin.
Presidio di pace a Nablus  - http://assopace.blog.tiscali.it/
Associazione per la Pace - www.assopace.org