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Usa: Amnesty International risponde al presidente Bush
- Subject: Usa: Amnesty International risponde al presidente Bush
- From: press at amnesty.it
- Date: Wed, 1 Jun 2005 16:21:50 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS72-2005 USA: AMNESTY INTERNATIONAL RISPONDE AL PRESIDENTE BUSH Ancora una volta il presidente Bush non ha voluto prendere in considerazione le perduranti preoccupazioni relative alle politiche e alle procedure di detenzione nel contesto della 'guerra al terrore'. Commentando il Rapporto annuale di Amnesty International nel corso di un briefing alla Casa Bianca, il presidente Bush ha affermato: 'Sono a conoscenza del rapporto di Amnesty International ed e' assurdo. (?) Gli Usa sono un paese che promuove la liberta' nel mondo. Quando vengono formulate accuse riguardanti determinati comportamenti da parte nostra, vengono indagate pienamente e in modo trasparente?'. A Guantánamo, gli Usa dirigono un campo di prigionia isolato in cui i detenuti sono trattenuti in modo arbitrario, virtualmente in isolamento, senza accusa, processo o accesso a una procedura equa. Neanche uno tra i detenuti di Guantánamo ha ottenuto la revisione della legalita' della propria detenzione a opera di un tribunale, nonostante una sentenza in questo senso della Corte suprema del giugno 2004. 'Guantánamo e' solo la parte visibile di questa storia. Continua a emergere un numero sempre crescente di prove secondo cui gli Usa gestiscono un sistema di centri di detenzione in cui le persone sono trattenute in segreto e al di fuori di ogni adeguato contesto legale, in Afghanistan, in Iraq e altrove' ? ha dichiarato un portavoce di Amnesty International. Le politiche e le procedure di interrogatorio e detenzione nel corso della 'guerra al terrore' violano deliberatamente e sistematicamente la proibizione assoluta della tortura e dei maltrattamenti. Persone trattenute in custodia statunitense sono state trasferite per essere interrogate in paesi in cui si pratica la tortura. 'Se il presidente Bush e la sua amministrazione sono seri quando parlano di liberta' e dignita' umana, allora devono impegnarsi a rispettare il primato della legge e dei diritti umani' ? ha aggiunto il portavoce di Amnesty International. Amnesty International continua a chiedere all'amministrazione Usa di: - porre fine a tutte le detenzioni segrete e in isolamento; - garantire al Comitato internazionale della Croce Rossa pieno accesso a tutti i detenuti, compresi quelli che si trovano in localita' segrete; - assicurare che tutti i detenuti possano accedere ai ricorsi legali; - istituire una commissione d'inchiesta indipendente su tutte le denunce di tortura, maltrattamenti, detenzioni arbitrarie e 'sparizioni'; - portare di fronte alla giustizia chiunque sia responsabile di aver autorizzato o commesso violazioni dei diritti umani. FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 giugno 2005 Per ulteriori informazioni: 'Guantánamo and beyond: The continuing pursuit of unchecked executive power': http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR510632005 'USA: Human dignity denied: Torture and accountability in the 'war on terror'': http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR511452004 Per approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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