Re: importantissimo!!!



Ricevo, inoltro è urgente,
sottoscrivetelo e vi prego di farlo girare
grazie
anna
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Subject: importantissimo!!!


Anna è urgentissimo!!!
firma se puoi questo appello per la liberazione di Clementina e cerca un pò
di sigle anche istituzionali che possano firmare, l'appello sarà pubblicato
con molte probabilità sul manifesto di domani grazie all'aiuto che Giuliana
Sgrena ci sta dando.
inoltrami l'appello firmato il prima possibile!!.
un bacio
Simona
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APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI CLEMENTINA CANTONI

Clementina Cantoni, una giovane cooperante italiana che collabora con Care
International è stata rapita la sera del 16 maggio nel centro di Kabul.
Clementina era a Kabul da tre anni, attiva in un progetto a favore delle
vedove, migliaia in Afghanistan, un paese attraversato da 25 anni di guerra
e in cui per questi lunghi anni l'occupazione è stata garantita quasi
esclusivamente dall'economia di guerra, dove il tasso di analfabetismo
raggiunge l'87%, dove le donne, usate a pretesto dalla "coalizione contro il
terrorismo" di Bush, sono ancora pesantemente discriminate e non godono di
alcuna sicurezza né garanzia.
Noi che da anni lavoriamo a fianco di alcune associazioni di donne afghane
democratiche e laiche (RAWA, HAWCA, OPAWC) conosciamo molto bene le
condizioni di grave insicurezza che vigono nel paese, soprattutto a spese
delle donne e dei civili, condizioni che abbiamo potuto verificare anche
personalmente nel corso delle recenti delegazioni organizzate a marzo e
aprile del 2005.
Le donne delle associazioni afghane che sosteniamo, in questi anni non hanno
mai smesso di denunciare, inascoltate, quali fossero le reali condizioni del
paese, ben diverse da quelle propagandate dai governi e dai media
occidentali, in particolare dai paesi che hanno sostenuto la guerra in
Afghanistan.
Il rapimento di Clementina dimostra che l'Afghanistan non è pacificato e che
non ci sono i presupposti perché alcun processo di democratizzazione si
realizzi. Infatti:
- il presidente Karzai controlla a malapena il centro di Kabul e molti
ministri del suo governo sono signori della guerra fondamentalisti che
mantengono il potere anche grazie alle loro milizie private;
- Karzai ha recentemente chiesto ai taleban (compreso il mullah Omar) di
riappacificarsi e prendere parte alle prossime elezioni politiche;
- la maggior parte delle province sono controllate sempre da signori della
guerra che, a tutti i livelli, impongono le loro regole;
- l'Afghanistan è il primo produttore al mondo di papavero da oppio e questa
attività copre l'80% del PIL del paese e serve solo a finanziare i signori
della guerra che tengono sotto controllo il territorio con la forza delle
armi e delle minacce;
- i signori della guerra, alleati degli USA nella guerra contro i taleban,
sono tuttora finanziati e armati dai governi che fanno parte della
"coalizione contro il terrorismo";
- la ricostruzione non è di fatto ancora partita - perché chi ha cacciato i
taleban, di fatto, ha interesse soltanto di affermare il proprio controllo
politico e militare in quest'area di forte interesse che viene chiamata
"grande Medioriente" - la popolazione e i rifugiati continuano a vivere in
povere case di fango, prive di acqua e di luce, mentre a Kabul, con i
proventi del commercio dell'oppio, sorgono come funghi lussuosi alberghi e
centri commerciali;
- la corruzione è un fenomeno dilagante, soprattutto all'interno delle
istituzioni afghane;
- il processo di disarmo delle milizie dei signori della guerra da parte del
contingente internazionale non è quasi neppure partito, anzi, i diversi
signori della guerra sono di volta in volta alleati o avversari della
coalizione delle forze occupanti;
- la sharia (legge coranica) è ancora vigente e i diritti delle donne non
sono considerati; questo è il più grave fallimento della presunta
democratizzazione del paese. Ne sono un esempio la condanna a morte per
lapidazione di Amina, una donna del Badakhshan "rea" di adulterio, lo stupro
e omicidio di 3 cooperanti afghane nella provincia di Baghlan e l'assassinio
di una donna nella città di Pulikhumri.
In vista delle prossime elezioni le donne delle ONG afghane hanno firmato e
sottoposto a Karzai un appello affinché mantenga le promesse fatte riguardo
alle garanzie minime di sicurezza per le donne afghane; le donne vedono nel
burqa ancora una protezione, le bambine hanno paura ad andare a scuola,
soprattutto fuori Kabul la situazione è enormemente instabile, nell'ultimo
anno centinaia di donne, in particolare nelle province di Herat e di Farah
si sono suicidate autoimmolandosi per disperazione.

Chiediamo che ogni sforzo possibile venga messo in atto per la liberazione
di Clementina, ma soprattutto che le condizioni minime di sicurezza vengano
garantite a tutti i civili afghani, donne uomini e bambini, in questo
momento gravemente minacciati dalle condizioni di insicurezza e miseria in
cui versa il paese attraverso un processo democratico che sia davvero
espressione della partecipazione delle donne e degli uomini afghane/i.

Coordimanento Italiano a sostegno di Rawa
Donne in Nero di Milano
CISDA - Coordinamento a sostegno delle donne afghane onlus

Firmatari dell'appello:
Guerre & Pace
Comitato Bastaguerra - Milano
Piero Maestri (consigliere della Provincia di Milano)
Luciano Muhlbauer (consigliere della Regione Lombardia)
Sin Cobas
Luigia Pasi (segreteria nazionale Sin Cobas)
E.Co.FeBio onlus L'Aquila
Gruppo NoWTO AQ