comunicato stampa. codici militari



"Il Ministro Martino non ha avuto esitazione a far valere la sua pressione
affinché fosse portato a termine l'iter del provvedimento di delega al
Governo sulla revisione delle leggi penali militari, nonostante lo stesso
Ministro, in recenti dichiarazioni dopo la sua visita in Afghanistan,
ammetta che la situazione in quel Paese è addirittura più rischiosa di
quanto non sia quella irachena". Lo afferma Elettra Deiana, capogruppo di
Rifondazione Comunista in Commissione Difesa alla Camera, in merito al
provvedimento che tornerà oggi in Aula. "L'inasprimento del teatro di
guerra nel mattatoio Iraq e il riacutizzarsi dell'emergenza Afghanistan,
come dimostrano i recenti attentati e i rapimenti ultimo quello della
cooperante italiana, danno il segno di come la situazione in quelle aree
del mondo sia tutt'altro che pacificata - continua la parlamentare di
Rifondazione Comunista - L'interesse del Ministro della Difesa a far
passare questa legge, che si scontra con i giudizi negativi espressi
dall'Associazione Nazionale della Stampa, con quelli di molta parte della
cooperazione e del volontariato che operano nelle zone di guerra, con le
prese di posizioni di netta contrarietà dei Cocer e di settori della
Magistratura militare, è un segnale particolarmente allarmante". "Infatti -
prosegue Deiana - se questo provvedimento passerà sarà il nulla osta
definitivo a tutte le avventure belliciste a cui parteciperà il Governo
Berlusconi, in sprezzo dell'articolo 11 della Costituzione e del diritto
internazionale. La revisione dei codici penali militari e la presenza
italiana in Afghanistan e in Iraq sono dunque le due facce di una stessa
medaglia: quella di una politica militarista che nulla ha a che fare con la
ratio della Costituzione e che assegna sempre più chiaramente al nostro
Paese il ruolo di soggetto belligerante in quella guerra infinita voluta da
Bush".