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A propositio di Costituzione Europea
- Subject: A propositio di Costituzione Europea
- From: Michel Collon <michel.collon at skynet.be>
- Date: Mon, 9 May 2005 18:45:48 +0200
Da "Michel Collon", Quattro articoli a proposito di Costituzione Europea <http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/ (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova) L'Unione Europea difende solo gli interessi padronali Georges Debunne contro i dirigenti sindacali Europei In un comunicato stampa congiunto, pubblicato il 14 aprile, la Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e l'UNICE, l'organizzazione del grande padronato Europeo, si sono pronunciati in favore della Costituzione Europea. John Monks, il Segretario generale della CES e Philippe de Buck, il segretario generale dell'UNICE hanno espresso il loro sostegno a questa Costituzione. In particolar modo, hanno salutato « l'Articolo I-48, che riconosce loro il ruolo di interlocutori sociali a livello europeo e che prende in considerazione rispettivamente la diversità delle relazioni sociali nazionali e l'autonomia del dialogo sociale. Dopo vent'anni di attuazione, il dialogo sociale europeo ha fornito la prova del suo valore». Ci si domanda evidentemente quale sia stato il peso di questa concertazione sociale nelle decisioni europee, che sono sfociate nella privatizzazione dei servizi pubblici, nella direttiva Bolkestein, o nel progetto di allungare la durata del lavoro autorizzato a 65 ore settimanali! La risposta viene dal sindacalista Belga Georges Debunne, fondatore ed ex Presidente della Confederazione Europea dei Sindacati (CES). Durante una manifestazione a Parigi contro il progetto di Costituzione Europea, nella quale si sono incontrate più di 800 persone, Debunne ha dichiarato: « John Monks, l'attuale segretario generale afferma che la CES è l'artefice della Costituzione Europea. Questo è inammissibile! Noi abbiamo lottato per essere riconosciuti, per ottenere un dialogo sociale europeo. Ma la Commissione Europea - anche quella presieduta da Jacques Delors - ha sempre favorito il predominio del padronato ». Quindi, ha aggiunto: « I dirigenti della CES dovevano osare di dire NO. La Costituzione Europea non fornisce risposte alle rivendicazioni essenziali. I sindacalisti e la sinistra Europea devono reagire per mettere fine a questa spirale di arricchimento di una minoranza e all'accrescimento della disoccupazione, della povertà e della precarizzazione del lavoro. La CES non deve essere la cinghia di trasmissione degli interessi capitalistici. Questa Costituzione rinforza i meccanismi che favoriscono il dumping sociale, la svendita dello stato sociale, in particolare in questi quattro punti: 1. I diritti sociali a prestazione non sono garantiti a livello europeo. Questo è assolutamente pericoloso per i sussidi di disoccupazione, il reddito minimo. Vengono anche aggredite le nostre pensioni di quiescenza. 2. È richiesta l'unanimità per il sociale, per la fiscalità, così come per l'ambiente. Questo è inaccettabile. 3. Vengono ignorati i servizi pubblici. La loro demolizione e la loro privatizzazione saranno accelerati dalle leggi Europee che sono annunciate. 4. La Costituzione Europea viene prevista di durata illimitata. Ci sarà bisogno dell'unanimità per la sua revisione». I fautori del sì mentono per far ingoiare la Costituzione Europea di Raoul-Marc Jennar (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova) Raoul-Marc Jennar è laureato in scienze politiche, lavora da 15 anni per conto di organizzazioni non governative. Dal 1999 è ricercatore presso Oxfam Solidarité come specialista in analisi dei documenti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Inoltre è uno degli animatori de "l'Unità di ricerca, formazione e informazione sulla globalizzazione" (www.urfig.org) creata dal sociologo francese Pierre Bourdier. Autore di molti libri sul commercio mondiale, ha scritto "Europa, il tradimento delle classi dirigenti", un testo che analizza la sottomissione dell'Unione Europea agli interessi dei grandi gruppi industriali e finanziari. Questo libro gli ha valso il Premio 2004 degli Amici de "le Monde Diplomatique". Quali sono esattamente i contenuti di questo progetto di Costituzione Europea ? Esiste un'opposizione di sinistra a questa Costituzione ? L'esperto europeo Raoul-Marc Jennar, che sta conducendo una campagna per un referendum europeo sulla Costituzione, in questa intervista fa chiarezza sui temi del dibattito. 21 dicembre 2004. Intervistatore : Herwig Lerouge Felicitazioni per il suo premio ricevuto dagli Amici de « le Monde Diplomatique ». Inoltre lei è stato considerato dalla Commissione del Parlamento Europeo fra gli esperti che stanno preparando un rapporto sulla famosa Direttiva Bolkestein, che intende liberalizzare i servizi. Cosa fra le due le ha dato maggior gratificazione? Raoul-Marc Jennar. Sul piano militante, quello che mi ha dato di più soddisfazione è stato essere ritenuto esperto sulla Direttiva Bolkestein. Non per vanità, ma per poter fare intendere una voce critica. Sui 17 esperti previsti, tre solamente sono stati critici in rapporto alla Direttiva, un giurista olandese, un esperto sindacale e il sottoscritto. Questo è stato ancora troppo per la Destra al Parlamento Europeo. Hanno richiesto che non fossi assolutamente ascoltato. Il compromesso è stato quello di compensare i tre esperti critici con l'immissione di altri tre esperti favorevoli alla Direttiva. Ma il premio degli Amici de « le Monde Diplomatique » ha avuto certamente un peso non trascurabile! E gli altri candidati nominati non erano degli illustri sconosciuti. Erano persone molto valide. Basta pensare a Frances Saunders che ha scritto il libro "Chi conduce la danza? la CIA e la Guerra Fredda Culturale." Herwig Lerouge. Per contro, lei dovrebbe essere deluso dal voto dei membri del Partito Socialista Francese (PS), espresso l'1 dicembre 2004 sulla Costituzione Europea. Una stretta maggioranza ha votato a favore. Raoul-Marc Jennar. Evidentemente sì.Ma si è trattato di quasi 10.000 voti. Le correnti di opposizione al PS (Nuovo Mondo e Nuovo PS) rappresentano il 40%. Questo è stato confermato dal voto. E si è anche verificato che Fabius, l'ex Primo Ministro di Mitterand e fautore del "no", rappresenta solo se stesso. I suoi amici, tutti socialisti liberali, sono stati coerenti e non lo hanno seguito. Hanno capito che votare "no" non andava bene per la loro carriera. È patetico e desolante vedere i socialisti andare a sostegno della destra e del padronato, visto che il testo del Trattato costituzionale è un testo costruito dal e per il padronato. Basta analizzare i testi introdotti dalle organizzazioni padronali Europee all'inizio delle discussioni su questa Costituzione. Corrispondono pressoché in tutto al testo che noi abbiamo attualmente. Herwig Lerouge. Anche qui, in Belgio, i dirigenti socialisti sono per la Costituzione (la Direzione del PS l'ha votata in tutta discrezione la settimana scorsa) e sono contrari ad una consultazione popolare. Eccezion fatta per l'ex Deputato Europeo Jean-Maurice Dehousse. Il Deputato PS Thierry Giet ha esclamato alla Camera : « E se il risultato sfocia su di un 51% di "sì" e un 49% di "no", cosa si fa?». Di Rupo teme che gli elettori votino su altra cosa che la Costituzione, ad esempio sull'adesione della Turchia. In questo caso, il "no" potrebbe anche spuntarla! Raoul-Marc Jennar. Questa è una scusa facile. Chirac è contro l'ingresso della Turchia, pur tuttavia organizza un referendum sulla Costituzione. È incredibile questa paura della classe politica Belga di dare la parola alla gente. In sostanza, ci dicono: "non immischiatevi in cose che non vi riguardano". È vero, qui non esiste una tradizione di consultazioni popolari come in Svizzera. Ma in Svizzera vanno a votare contro l'invio di truppe Svizzere nelle missioni ONU e contro le facilitazioni per il trasporto su gomma. La popolazione del Belgio potrebbe con tutta evidenza votare contro l'opinione della dirigenza politica. Se temono una strumentalizzazione dell'estrema destra, loro devono fare un lavoro migliore di spiegazione sulla posta in gioco con il voto. Questo è compito loro! Herwig Lerouge. Però, anche molti progressisti nell'ambito del PS difendono la Costituzione. In occasione di un dibattito promosso da Attac di Bruxelles, l'Eurodeputata Véronique de Keyser è stata obbligata a dichiarare: « "Sì", se questo è preceduto da una discussione larga.» E i Verdi, come l'Eurodeputato Pierre Jonckheer, parlano di un « "sì" da combattimento ». Raoul-Marc Jennar. Anche in Francia i fautori del « sì » parlano di un « sì da combattimento ». Questa gente dichiara: "in tutta franchezza il testo non è buono, ma è necessario adottarlo per conservare quei quattro o cinque punti positivi in esso contenuti. Quanto al resto, noi andremo a batterci, dopo la ratifica, per migliorarlo. Oggi noi non ci battiamo contro questo testo, ma stiate pur certi che noi ci batteremo domani, una volta che sarà divenuto la Costituzione." Non è che una promessa. Che credito possiamo accordare ad un tale impegno da parte dei dirigenti socialisti che oggi, quando la maggior parte dei 25 governi dell'Unione sono conservatori, promettono una Europa sociale che non hanno proprio realizzato quando erano alla direzione di dodici su quindici governi dell'Unione e alla guida della Commissione Europea? Non è stato forse il socialista Jacques Delors che, nel 1992, prometteva: "accettate il Trattato di Maastricht e noi costruiremo subito dopo l'Europa sociale" ? L'Europa non è stata mai così poco sociale ! Herwig Lerouge. Se si voleva fissare qualche progresso come risultato di negoziati, perché non accontentarsi di un semplice trattato che andava ad aggiungersi a quelli esistenti ? Perché aver voluto dare forza costituzionale ad un testo che, prima di tutto, trasferisce questa forza ad un progetto politico neo-liberale ? Raoul-Marc Jennar. Sapevano con assoluta certezza che non avrebbero potuto modificare questo testo. Perché, caso unico al mondo, la Costituzione Europea esige l'unanimità dei 25 membri per essere modificata. La regola dell'unanimità irrigidisce la costruzione Europea nel suo stato attuale. Blocca qualsiasi speranza di approfondimento per numerosi anni a venire. Herwig Lerouge. Ma un milione di cittadini potranno modificarla, questo asseriscono i Verdi ecologisti, come Cohn-Bendit... Raoul-Marc Jennar. La Costituzione prevede il diritto di presentare petizioni, ma non permette la sua modifica. Un milione di persone potranno proporre alla Commissione un testo in applicazione alla Costituzione, ma la Commissione ne farà ciò che vorrà. L'Articolo I-47, 4 precisa: «Alcune cittadine e cittadini possono prendere l'iniziativa di invitare la Commissione a rimettere una proposta appropriata su alcune questioni per le quali le suddette cittadine e cittadini dovessero considerare che un atto giuridico è necessario al fine dell'applicazione della Costituzione.» Herwig Lerouge. I fautori affermano che questo Trattato è migliore dei precedenti. Che preserverà i servizi pubblici fornendo loro, per la prima volta, una base di legalità. Raoul-Marc Jennar. La Costituzione contiene delle formule che poco o nulla hanno a che fare con il diritto e che sono strutturate in tutti i sensi tramite disposizioni coercitive ripetute sistematicamente, come l'obbligo di rispettare « la concorrenza che deve essere libera e non falsata.» Non è la prima volta che un Trattato europeo introduce non proprio la nozione di servizio pubblico, ma bensì il concetto di "servizio di interesse economico generale". Questo si trova nel Trattato di Amsterdam. La Costituzione non fornisce alcuna definizione di "servizio di interesse economico generale". Ma la Commissione europea, nel suo Libro Bianco del 2004 è chiara: i poteri pubblici non possono creare dei servizi di interesse economico generale (SIEG), se non dopo il verificarsi di due condizioni. Una, quando il mercato, vale a dire l'iniziativa privata, non fornisce il servizio e la seconda, quando questo SIEG rispetta le regole della concorrenza. Bisogna dire, come fa il partito Socialista in Francia, che SIEG nel linguaggio europeo significa "servizio pubblico". L'allegato 1 del Libro Bianco recita: « I termini "servizio di interesse generale" e "servizio di interesse economico generale" non devono essere confusi con l'espressione "servizio pubblico".» E la Costituzione precisa nel suo Articolo III-166, 2 che « le imprese incaricate della gestione dei servizi di interesse economico generale, ove presentassero il carattere di monopolio fiscale, vengono sottoposte alle disposizioni della Costituzione, in particolar modo alle regole della concorrenza. » La Costituzione proclama che la libertà di creare e di mettere in circolazione dei servizi è un « valore fondamentale » dell'Unione Europea (Articolo I-4). La proposta di Direttiva presentata dal Commissario Europeo Bolkestein riguardante i servizi nel mercato interno fornisce la dimostrazione che l'applicazione integrale di questo « valore fondamentale » porta alla scomparsa dei servizi pubblici ! Con questa Costituzione, i poteri pubblici locali, regionali e nazionali non potranno più fornire attività di servizio alle quali tutti possono avere accesso e i cui costi sono a carico della collettività. Portare le condutture dell'acqua fino all'ultima casa di un villaggio non è redditizio, o colui che ne fa richiesta non può pagare. È necessario l'intervento dello Stato. Ma questo intervento falsifica la concorrenza! Perciò deve essere vietato! Sarà impossibile creare dei servizi pubblici europei. Inoltre, questa Costituzione, per quel che concerne i diritti sociali, è ben al di sotto delle Costituzioni nazionali. Nei preamboli delle Costituzioni francese, belga, tedesca, danese, spagnola, finlandese, italiana, irlandese, lussemburghese, olandese, portoghese e svedese, il diritto al lavoro, il diritto ad un salario minimo, il diritto ad un sussidio di disoccupazione, il diritto ad una pensione di quiescenza, il diritto alla copertura delle cure per la salute, ad una abitazione decente sono garantiti. Nella Costituzione Europea, questi diritti sono del tutto assenti. Trattando della salute e delle assicurazioni sociali, il testo "riconosce e rispetta" quello che si fa negli Stati. Niente più. Questo però non riguarda l'Unione Europea. Il diritto al lavoro diventa il diritto a cercarlo. Cosa che è decisamente differente! Herwig Lerouge. Il progetto non fornisce più potere al Parlamento europeo ? Raoul-Marc Jennar. Il dirigente del Partito Socialista francese, François Hollande, non ha esitato a dire che la Costituzione fornisce al Parlamento europeo la capacità di prendere su di sé l'iniziativa di fare le leggi. Si tratta di una menzogna. L'Articolo I-26, 2 recita che «un atto legislativo dell'Unione non può essere adottato che su proposta della Commissione, salvo i casi in cui la Costituzione non disponga altrimenti. » È conservato il monopolio dell'iniziativa alla Commissione. Il Parlamento potrà "co-decidere" in molte materie. Ma il Parlamento europeo non può modificare i testi che gli sono stati sottoposti dalla Commissione, nel caso in cui questa voglia dimostrare che il Parlamento è d'accordo. Del resto, contrariamente ad una Costituzione normale, il progetto palesa in modo chiaro quale politica l'Unione europea deve mettere in atto. L'Articolo III-314 parla del nostro ruolo nell'Organizzazione Mondiale del Commercio: «l'Unione contribuisce alla soppressione graduale delle restrizioni agli scambi internazionali e agli investimenti esteri diretti e alla riduzione delle barriere doganali e di altra natura. » Siamo in presenza di una chiara scelta politica. La Costituzione esige che la Commissione europea si batta nel mondo intero per sopprimere le restrizioni agli investitori che non sopportano le leggi sul sociale, le leggi ambientaliste, il rispetto dei diritti umani fondamentali. Questa è una esigenza delle organizzazioni padronali europee. Non si potranno emanare norme che contraddicono questa politica. Herwig Lerouge. Secondo alcuni, non si tratterebbe di una vittoria degli USA di George W. Bush. Raoul-Marc Jennar. È esattamente il contrario ! Bush spera nella ratifica della Costituzione perché questa sottomette gli Europei agli USA, tramite la NATO. L'Articolo I,41,2 stipula: «La politica dell'Unione rispetta gli obblighi derivati dal Trattato del Nord Atlantico per alcuni Stati membri che considerano la loro difesa comune realizzata nel quadro della NATO e compatibile con la politica comune di sicurezza e di difesa definita in questo quadro.» L'Articolo I,41,7 aggiunge: «Gli impegni e la cooperazione in questo ambito [in caso di aggressione] rimangono in conformità agli impegni sottoscritti in seno alla NATO che rimane, per gli Stati che ne sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza della sua messa in opera.» Come si vede, i fautori del "sì", soprattutto quegli ambienti della socialdemocrazia e dei Verdi, non provano ripugnanza a manipolare il testo, facendogli dire quello che non dice e mettendo la sordina a quello che dice. Bisogna rigettare questo mostro! Riferimenti Consiglio Europeo. Riunisce i capi di Stato o di governo degli Stati membri. È l'organo di potere reale dell'Unione europea, che prende le decisioni su proposte della Commissione europea. Il Parlamento europeo non vi gioca che un ruolo secondario. Costituzione europea. . Chiamato anche Trattato costituzionale, questo testo è stato adottato dall'Unione europea in ottobre e deve essere ancora ratificato da ciascuno Stato membro. Come le Costituzioni nazionali, detta una norma fondamentale alla quale devono fare riferimento tutte le altre leggi, ma contiene soprattutto una serie di principi molto neo-liberisti. Direttiva Bolkestein. Progetto di direttiva (norma europea)redatta dall'ex commissario europeo Frits Bolkestein, che ha l'obbiettivo di liberalizzare i servizi (cultura, istruzione, tutele della salute, ecc) Trattato di Maastricht. Adottato nel 1992, questo trattato ha emanato le competenze dell'Unione europea, ma soprattutto ha dettato le politiche anti-sociali agli Stati membri, in modo particolare tramite criteri finanziari ed economici vincolanti, da rispettare per potere far parte dell'area di competenza dell'Euro. La Costituzione Europea e la Guerra DIANA JOHNSTONE DIANA JOHNSTONE È UNA GIORNALISTA AMERICANA SPECIALISTA NELLE QUESTIONI BALCANICHE <http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/ (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova) La Costituzione che viene proposta è colma di espressioni di buona volontà di nessun impegno, accompagnate da obblighi che vanno in senso opposto. Esempio significativo: secondo l'Articolo I-3, l'Unione "ha come obbiettivo di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli." La pace è l'obbiettivo proclamato da tutti i guerrieri. Dopo questo pietoso augurio, in termini pratici non vengono previste misure per promuovere la pace : ad esempio, una politica internazionale in favore di un disarmo generale progressivo, specialmente di tipo nucleare, o la formulazione di nuove disposizioni in grado di fornire una risoluzione pacifica dei conflitti. D'altro canto : La politica estera è fin dall'inizio definita come "la politica estera e di sicurezza comune". Non come "la politica estera e di pace internazionale". Questo preoccuparsi della sicurezza, già dominante, viene rinforzato dalla prima frase dell'Articolo I-41 : "La politica di sicurezza e di difesa comune fa parte integrante della politica estera e di sicurezza comune." E questa politica si colloca sotto l'influenza della NATO, e dunque degli USA. L'Articolo I-41 precisa che la politica dell'Unione "rispetta gli obblighi derivati dal Trattato del Nord Atlantico per alcuni Stati membri che considerano la loro difesa comune realizzata nel quadro dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e questa difesa è compatibile con la politica comune di sicurezza e di difesa vincolata in questo quadro." Il paragrafo 3 di questo Articolo I-41, capitale, esclude effettivamente qualsiasi politica di disarmo : "Gli Stati membri si impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità militari." Una « Agenzia europea di difesa » metterà in opera "tutte le misure utili per rinforzare la base industriale e tecnologica del settore della difesa." E quali saranno gli sbocchi di questi miglioramenti delle capacità militari ? Non si tratta della « difesa », nel senso classico del termine. Al posto di un impegno a correre in aiuto di un vicino aggredito, si trova questa curiosa "Clausola di solidarietà", l'Articolo I-43, che individua il nemico potenziale nel « terrorismo » : "L'Unione e i suoi Stati membri operano congiuntamente in uno spirito di solidarietà, se uno Stato membro è l'oggetto di un attacco terroristico o la vittima di una catastrofe naturale o di origine umana. Quindi l'Unione mobilita tutti gli strumenti a sua disposizione, ivi compresi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri, per : - prevenire la minaccia terroristica sul territorio degli Stati membri ; - proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un eventuale attacco terroristico ; - portare assistenza ad uno Stato membro sul suo territorio, a richiesta delle sue autorità politiche, nel caso di un attacco terroristico o di catastrofi naturali." Nella Parte III della Costituzione, rispetto alle politiche e al funzionamento dell'Unione, si ritorna sulla minaccia terroristica nell'Articolo III-309, che enumera le missioni nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune che « includono le azioni congiunte in materia di disarmo, le missioni umanitarie e di evacuazione, le missioni di consiglio e di assistenza in materia militare, le missioni di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace, le missioni di forze di combattimento per la gestione delle crisi, comprese le missioni di ristabilimento della pace e le operazione di stabilizzazione al termine dei conflitti. Tutte queste missioni possono contribuire alla lotta contro il terrorismo, compreso il sostegno apportato ai Paesi terzi per combattere il terrorismo sul loro territorio. » Sicuramente viene citato il disarmo, ma il contesto indica che si tratta del disarmo degli altri e non di un disarmo generale. In effetti si tratta di tutte missioni « fuori zona », in paesi più o meno lontani, considerati come fonti dei conflitti e del "terrorismo". Quando si considera che l'Articolo I-41 vincola l'Unione, attraverso la NATO, alla politica di sicurezza e di difesa degli stati Uniti, diventa chiaro che questa Costituzione sottoscrive la paranoia internazionale di Washington che militarizza « il terrorismo » come pretesto per l'intervento in tutte le direzioni. Gli autori di questo testo sembrano voler fare dell'Unione Europea "il buon poliziotto" a fianco del "poliziotto cattivo" americano nella crociata militare per una mondializzazione neoliberista. Questa mondializzazione neoliberista è implicita nell'Articolo III-292, che promette un'azione tendente a « promuovere nel resto del mondo » i suoi valori, e fra l'altro « di incoraggiare l'integrazione di tutti i paesi nell'economia mondiale, attraverso anche la progressiva soppressione degli ostacoli al commercio internazionale. » In pratica, questo significa privare i paesi poveri delle misure di protezione per le giovani industrie e dei servizi pubblici senza i quali non è possibile alcuno sviluppo indipendente. Da notare che nella Costituzione non esiste alcuna procedura per una dichiarazione di guerra. Quindi questa Europa segue la pratica degli Stati Uniti dove l'esecutivo non domanda più al Senato, come è stabilito nella loro Costituzione, di dichiarare la guerra, ma si permette di portare la guerra un po' dappertutto, sotto il pretesto dei "valori" o della "lotta al terrorismo". Comunque, al Congresso americano, si può sempre, se lo si desidera, condurre un vero dibattito sulla politica estera in qualsiasi momento. Secondo questa Costituzione (Articolo III-304), il Parlamento europeo "procede due volte all'anno ad un dibattito sui progressi realizzati nella messa in opera della politica estera e della comune sicurezza, compresa la politica di sicurezza e di difesa comune." Questo è particolarmente ridicolo quando si sa che al Parlamento europeo non avviene mai un vero dibattito, ma piuttosto il dibattito consiste in una serie di interventi preparati in anticipo e accuratamente contingentati nel tempo, normalmente di due o tre minuti, a seconda dell'importanza di ciascun gruppo politico, e tenuti nella lingua nazionale dell'oratore a vantaggio del pubblico del proprio paese. È perfettamente logico che questa Commissione, demolendo completamente le protezioni sociali, per favorire la « concorrenza libera e non falsata » e un « mercato altamente competitivo » (Articolo I-3 et alia), tenta di inquadrare l'Europa nella schiavitù di una politica di aumenti degli armamenti e degli interventi militari, per promuovere l'estensione al mondo intero dei "suoi valori e dei suoi interessi", sull'esempio degli Stati Uniti. La grande differenza con gli Stati Uniti è che le politiche sociali retrograde e le politiche aggressive militari non sono iscritte nella Costituzione degli Stati Uniti come invece saranno iscritte in quella Europea. Per giunta, contrariamente alle procedure più o meno chiare per emendare le altre Costituzioni, in questo caso la procedura di emendamento è particolarmente contorta (Articolo IV-443) : il Consiglio convoca una Convenzione che può adottare per consenso una raccomandazione per una Conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri che può "assumere di comune accordo le modifiche da apportare al presente Trattato". Poi le modifiche dovranno essere "ratificate da tutti gli Stati membri". In breve, questa Costituzione non può essere emendata, se non dall'unanimità di tutti gli stati membri, vale a dire cosa impossibile. Diana Johnstone 10 ragioni per rifiutare la Costituzione Europea HERWIG LEROUGE <http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/ (traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova) 9 marzo 2005 «Giuro di osservare la Costituzione... » Gli eletti progressisti oseranno ancora prestare giuramento secondo questa formula, se verrà adottata questa Costituzione Europea? Certamente no, se si esamina la maniera in cui questa Costituzione impasterà e costruirà l'Europa antisociale. 1. Voi vorreste lavorare meno ore alla settimana o andare in prepensionamento per potere in contropartita fornire un posto di lavoro ad un disoccupato ? Un minuto. La Costituzione Europea sottopone i diritti sociali alla "creazione delle condizioni necessarie per la competitività dell'industria". In più, predica "la flessibilità della mano d'opera e del mercato del lavoro". Quindi fornisce una base costituzionale alla politica antisociale condotta dall'Unione europea da più di 20 anni. Per esempio, al progetto della Commissione europea di autorizzare la settimana lavorativa di ...65 ore. 2. Siete un avversario accanito della direttiva Bolkestein, secondo cui il settore dei servizi, come la sanità e l'istruzione, sarà sottoposto ad un regime di concorrenza? State calmi. La Costituzione Europea fornisce una base costituzionale a questa direttiva. Infatti stabilisce che la libertà di circolazione dei servizi è "un valore fondamentale" dell'Unione europea. Secondo questo « valore », le imprese di servizio dei paesi a bassi salari potranno operare in tutti i paesi alle condizioni sociali del loro paese di origine. 3. Voi pensate che sarebbe opportuno fissare un salario minimo per tutti i lavoratori dell'Unione? O che bisognerebbe tassare i grandi patrimoni? Adagio! La Costituzione Europea esige l'unanimità dei 25 Stati membri per la legislazione sociale e fiscale nel suo complesso. È come dire che potrete attendere qualche secolo prima che vengano adottate quel tipo di misure. 4. Voi ritenete che bisognerebbe migliorare i servizi pubblici, dato che questo risponderebbe meglio alle aspettative delle persone ? Oh là. La Costituzione rende legale lo smantellamento dei servizi pubblici per il profitto dei grandi gruppi finanziari e dei loro azionisti. D'altronde, il termine « servizi pubblici » è bandito da questa Costituzione e sostituito con « servizi di interesse economico generale ». Le imprese che forniscono questi servizi sono sottoposte alle leggi della concorrenza, e quindi non saranno altro che pompe distributrici di denaro per le multinazionali. 5. Voi trovate che lo Stato dovrebbe svincolare un po' di denaro per salvare le stazioni e gli uffici postali minacciati di chiusura ? Attenzione! La Costituzione Europea proibisce in via definitiva ad uno Stato di fornire « aiuti che possono falsare o che minacciano di falsare la concorrenza, favorendo alcune imprese ». Lo Stato, azionista delle Poste, non potrà più iniettare denaro, che non verrebbe fornito da un proprietario privato guidato dal profitto. 6. Voi reputate che sarebbe il caso di riprendere dalle diverse Costituzioni nazionali i diritti democratici a maggior garanzia sociale, in modo che tutti i cittadini dell'Unione sociali ne possano trarre profitto? Calmatevi! La Costituzione Europea, al contrario, fornisce una rappresentazione verso il basso di questi diritti. Questa Costituzione, ad esempio piazza il diritto dei padroni alla serrata a fianco del diritto di sciopero. Sostituisce il "diritto al lavoro" con il "diritto di lavorare e di cercarsi un lavoro". Non prevede proprio il diritto alla pensione, ai sussidi di disoccupazione, ad un minimo di salario, all'abitazione, all'aborto... 7. Voi siete convinti che bisogna mettere un freno all'ultraliberismo ? Che è necessario un qualche controllo pubblico, piuttosto che concedere tutto il potere al mercato? Stop. La Costituzione Europea afferma che la politica economica è diretta « conformemente al rispetto del principio di una economia di mercato, dove la concorrenza è libera ». 8. Voi considerate che i cittadini dovrebbero avere più voce in capitolo nelle decisioni politiche ? Svegliatevi! La Costituzione Europea non cambia la situazione attuale, a ben saperlo: la Commissione e il Consiglio dei Ministri, che non vengono eletti, conservano il potere di fare le leggi e di applicarle. Il Parlamento europeo non può dire nulla in materia monetaria, commerciale e sulla concorrenza. Visto che ci si trova in una democrazia partecipativa, la Costituzione offre certamente il diritto di petizione. Ma se verranno raccolte il milione di firme necessarie, queste serviranno solo ad "invitare" la Commissione ad emettere delle proposte. Sapendo che queste dovranno rispettare la Costituzione. E, per coronare il tutto, questa Costituzione non può essere rimessa in causa, se non all'unanimità dei 25 Stati membri. 9. Voi sognate un'Europa che costruisce una politica di pace e che porta avanti una politica indipendente dagli Stati Uniti ? In quale film ? La Costituzione Europea accelera la militarizzazione dell'Unione e permette a questa di impegnarsi in operazioni militari offensive, anche a migliaia di chilometri dalle sue frontiere. E, precisa la Costituzione, verranno « rispettati gli obblighi derivanti dal Trattato del Nord Atlantico (NATO) per quegli Stati membri che considerano la loro difesa comune realizzata nel quadro del Patto Atlantico ». Per essere chiari, l'Europa è sottoposta agli USA tramite la NATO. 10. Voi trovate che l'Europa dovrebbe condurre un commercio più giusto con i paesi del Terzo Mondo ? Ben considerato. La Costituzione Europea esige che i suoi principi liberisti vengano applicati al mondo intero attraverso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e altre istituzioni internazionali. In altri termini: viva il saccheggio del Terzo Mondo! ***************************************************************************** I Belgi, degli imbecilli ? Almeno otto Paesi dell'Unione Europea organizzano una consultazione popolare sulla Costituzione. Non il Belgio: socialisti e democristiani non lo vogliono. Secondo il presidente del Partito Socialista, la questione è troppo complicata per sottoporla al giudizio del popolo. Bisogna pensare che i Belgi siano dei deficienti rispetto ai loro vicini. Inoltre, ha aggiunto, si può correre il rischio che il Vlaams Belang trasformi la consultazione in un referendum pro o contro l'adesione della Turchia. Con questo argomento, non si potrebbe organizzare nessuna elezione, dal momento che il Vlaams Belang potrebbe approfittare ogni volta per diffondere il suo veleno razzista. Diciamo invece che una discussione di massa rinforzerebbe soprattutto l'opposizione del mondo sindacale e socialista contro questa Costituzione che prenderà a frustate i lavoratori.
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