A propositio di Costituzione Europea



Da "Michel Collon", Quattro articoli a proposito di Costituzione Europea
<http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

L'Unione Europea difende solo gli interessi padronali
Georges Debunne contro i dirigenti sindacali Europei

In un comunicato stampa congiunto, pubblicato il 14 aprile, la
Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e l'UNICE, l'organizzazione del
grande padronato Europeo, si sono pronunciati in favore della Costituzione
Europea.
John Monks, il Segretario generale della CES e Philippe de Buck, il
segretario generale dell'UNICE hanno espresso il loro sostegno a questa
Costituzione.
In particolar modo, hanno salutato « l'Articolo I-48, che riconosce loro il
ruolo di interlocutori sociali a livello europeo e che prende in
considerazione rispettivamente la diversità delle relazioni sociali
nazionali e l'autonomia del dialogo sociale.
Dopo vent'anni di attuazione, il dialogo sociale europeo ha fornito la
prova del suo valore».

Ci si domanda evidentemente quale sia stato il peso di questa concertazione
sociale nelle decisioni europee, che sono sfociate nella privatizzazione
dei servizi pubblici, nella direttiva Bolkestein, o nel progetto di
allungare la durata del lavoro autorizzato a 65 ore settimanali!

La risposta viene dal sindacalista Belga Georges Debunne, fondatore ed ex
Presidente della Confederazione Europea dei Sindacati (CES).
Durante una manifestazione a Parigi contro il progetto di Costituzione
Europea, nella quale si sono incontrate più di 800 persone, Debunne ha
dichiarato:
« John Monks, l'attuale segretario generale afferma che la CES è l'artefice
della Costituzione Europea. Questo è inammissibile! Noi abbiamo lottato per
essere riconosciuti, per ottenere un dialogo sociale europeo. Ma la
Commissione Europea - anche quella presieduta da Jacques Delors - ha sempre
favorito il predominio del padronato ». Quindi, ha aggiunto: « I dirigenti
della CES dovevano osare di dire NO. La Costituzione Europea non fornisce
risposte alle rivendicazioni essenziali. I sindacalisti e la sinistra
Europea devono reagire per mettere fine a questa spirale di arricchimento
di una minoranza e all'accrescimento della disoccupazione, della povertà e
della precarizzazione del lavoro. La CES non deve essere la cinghia di
trasmissione degli interessi capitalistici. Questa Costituzione rinforza i
meccanismi che favoriscono il dumping sociale, la svendita dello stato
sociale, in particolare in questi quattro punti:
1.	I diritti sociali a prestazione non sono garantiti a livello
europeo. Questo è assolutamente pericoloso per i sussidi di disoccupazione,
il reddito minimo. Vengono anche aggredite le nostre pensioni di quiescenza.
2.	È richiesta l'unanimità per il sociale, per la fiscalità, così come
per l'ambiente. Questo è inaccettabile.
3.	Vengono ignorati i servizi pubblici. La loro demolizione e la loro
privatizzazione saranno accelerati dalle leggi Europee che sono annunciate.
4.	La Costituzione Europea viene prevista di durata illimitata. Ci
sarà bisogno dell'unanimità per la sua revisione».

I fautori del sì mentono per far ingoiare la Costituzione Europea
di Raoul-Marc Jennar
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

Raoul-Marc Jennar è laureato in scienze politiche, lavora da 15 anni per
conto di organizzazioni non governative. Dal 1999 è ricercatore presso
Oxfam Solidarité come specialista in analisi dei documenti
dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Inoltre è uno degli
animatori de "l'Unità di ricerca, formazione e informazione sulla
globalizzazione" (www.urfig.org) creata dal sociologo francese Pierre
Bourdier. Autore di molti libri sul commercio mondiale, ha scritto "Europa,
il tradimento delle classi dirigenti", un testo che analizza la
sottomissione dell'Unione Europea agli interessi dei grandi gruppi
industriali e finanziari. Questo libro gli ha valso il Premio 2004 degli
Amici de "le Monde Diplomatique".

Quali sono esattamente i contenuti di questo progetto di Costituzione
Europea ? Esiste un'opposizione di sinistra a questa Costituzione ?
L'esperto europeo Raoul-Marc Jennar, che sta conducendo una campagna per un
referendum europeo sulla Costituzione, in questa intervista fa chiarezza
sui temi del dibattito.

21 dicembre 2004.

Intervistatore : Herwig Lerouge

Felicitazioni per il suo premio ricevuto dagli Amici de « le Monde
Diplomatique ». Inoltre lei è stato considerato dalla Commissione del
Parlamento Europeo fra gli esperti che stanno preparando un rapporto sulla
famosa Direttiva Bolkestein, che intende liberalizzare i servizi. Cosa fra
le due le ha dato maggior gratificazione?

Raoul-Marc Jennar. Sul piano militante, quello che mi ha dato di più
soddisfazione è stato essere ritenuto esperto sulla Direttiva Bolkestein.
Non per vanità, ma per poter fare intendere una voce critica. Sui 17
esperti previsti, tre solamente sono stati critici in rapporto alla
Direttiva, un giurista olandese, un esperto sindacale e il sottoscritto.
Questo è stato ancora troppo per la Destra al Parlamento Europeo. Hanno
richiesto che non fossi assolutamente ascoltato. Il compromesso è stato
quello di compensare i tre esperti critici con l'immissione di altri tre
esperti favorevoli alla Direttiva.
Ma il premio degli Amici de « le Monde Diplomatique » ha avuto certamente
un peso non trascurabile! E gli altri candidati nominati non erano degli
illustri sconosciuti. Erano persone molto valide. Basta pensare a Frances
Saunders che ha scritto il libro "Chi conduce la danza? la CIA e la Guerra
Fredda Culturale."

Herwig Lerouge. Per contro, lei dovrebbe essere deluso dal voto dei membri
del Partito Socialista Francese (PS), espresso l'1 dicembre 2004 sulla
Costituzione Europea. Una stretta maggioranza ha votato a favore.

Raoul-Marc Jennar. Evidentemente sì.Ma si è trattato di quasi 10.000 voti.
Le correnti di opposizione al PS (Nuovo Mondo e Nuovo PS) rappresentano il
40%. Questo è stato confermato dal voto. E si è anche verificato che
Fabius, l'ex Primo Ministro di Mitterand e fautore del "no", rappresenta
solo se stesso. I suoi amici, tutti socialisti liberali, sono stati
coerenti e non lo hanno seguito. Hanno capito che votare "no" non andava
bene per la loro carriera. È patetico e desolante vedere i socialisti
andare a sostegno della destra e del padronato, visto che il testo del
Trattato costituzionale è un testo costruito dal e per il padronato. Basta
analizzare i testi introdotti dalle organizzazioni padronali Europee
all'inizio delle discussioni su questa Costituzione. Corrispondono
pressoché in tutto al testo che noi abbiamo attualmente.

Herwig Lerouge. Anche qui, in Belgio, i dirigenti socialisti sono per la
Costituzione (la Direzione del PS l'ha votata in tutta discrezione la
settimana scorsa) e sono contrari ad una consultazione popolare. Eccezion
fatta per l'ex Deputato Europeo Jean-Maurice Dehousse. Il Deputato PS
Thierry Giet ha esclamato alla Camera : « E se il risultato sfocia su di un
51% di "sì" e un 49% di "no", cosa si fa?». Di Rupo teme che gli elettori
votino su altra cosa che la Costituzione, ad esempio sull'adesione della
Turchia. In questo caso, il "no" potrebbe anche spuntarla!

Raoul-Marc Jennar. Questa è una scusa facile. Chirac è contro l'ingresso
della Turchia, pur tuttavia organizza un referendum sulla Costituzione. È
incredibile questa paura della classe politica Belga di dare la parola alla
gente. In sostanza, ci dicono: "non immischiatevi in cose che non vi
riguardano". È vero, qui non esiste una tradizione di consultazioni
popolari come in Svizzera. Ma in Svizzera vanno a votare contro l'invio di
truppe Svizzere nelle missioni ONU e contro le facilitazioni per il
trasporto su gomma. La popolazione del Belgio potrebbe con tutta evidenza
votare contro l'opinione della dirigenza politica. Se temono una
strumentalizzazione dell'estrema destra, loro devono fare un lavoro
migliore di spiegazione sulla posta in gioco con il voto. Questo è compito
loro!

Herwig Lerouge. Però, anche molti progressisti nell'ambito del PS difendono
la Costituzione. In occasione di un dibattito promosso da Attac di
Bruxelles, l'Eurodeputata Véronique de Keyser è stata obbligata a
dichiarare: « "Sì", se questo è preceduto da una discussione larga.» E i
Verdi, come l'Eurodeputato Pierre Jonckheer, parlano di un « "sì" da
combattimento ».

Raoul-Marc Jennar. Anche in Francia i fautori del « sì » parlano di un « sì
da combattimento ». Questa gente dichiara: "in tutta franchezza il testo
non è buono, ma è necessario adottarlo per conservare quei quattro o cinque
punti positivi in esso contenuti. Quanto al resto, noi andremo a batterci,
dopo la ratifica, per migliorarlo. Oggi noi non ci battiamo contro questo
testo, ma stiate pur certi che noi ci batteremo domani, una volta che sarà
divenuto la Costituzione." Non è che una promessa. Che credito possiamo
accordare ad un tale impegno da parte dei dirigenti socialisti che oggi,
quando la maggior parte dei 25 governi dell'Unione sono conservatori,
promettono una Europa sociale che non hanno proprio realizzato quando erano
alla direzione di dodici su quindici governi dell'Unione e alla guida della
Commissione Europea? Non è stato forse il socialista Jacques Delors che,
nel 1992, prometteva: "accettate il Trattato di Maastricht e noi
costruiremo subito dopo l'Europa sociale" ? L'Europa non è stata mai così
poco sociale !

Herwig Lerouge. Se si voleva fissare qualche progresso come risultato di
negoziati, perché non accontentarsi di un semplice trattato che andava ad
aggiungersi a quelli esistenti ? Perché aver voluto dare forza
costituzionale ad un testo che, prima di tutto, trasferisce questa forza ad
un progetto politico neo-liberale ?

Raoul-Marc Jennar. Sapevano con assoluta certezza che non avrebbero potuto
modificare questo testo. Perché, caso unico al mondo, la Costituzione
Europea esige l'unanimità dei 25 membri per essere modificata. La regola
dell'unanimità irrigidisce la costruzione Europea nel suo stato attuale.
Blocca qualsiasi speranza di approfondimento per numerosi anni a venire.

Herwig Lerouge. Ma un milione di cittadini potranno modificarla, questo
asseriscono i Verdi ecologisti, come Cohn-Bendit...

Raoul-Marc Jennar. La Costituzione prevede il diritto di presentare
petizioni, ma non permette la sua modifica. Un milione di persone potranno
proporre alla Commissione un testo in applicazione alla Costituzione, ma la
Commissione ne farà ciò che vorrà. L'Articolo I-47, 4 precisa: «Alcune
cittadine e cittadini possono prendere l'iniziativa di invitare la
Commissione a rimettere una proposta appropriata su alcune questioni per le
quali le suddette cittadine e cittadini dovessero considerare che un atto
giuridico è necessario al fine dell'applicazione della Costituzione.»

Herwig Lerouge. I fautori affermano che questo Trattato è migliore dei
precedenti. Che preserverà i servizi pubblici fornendo loro, per la prima
volta, una base di legalità.

Raoul-Marc Jennar. La Costituzione contiene delle formule che poco o nulla
hanno a che fare con il diritto e che sono strutturate in tutti i sensi
tramite disposizioni coercitive ripetute sistematicamente, come l'obbligo
di rispettare « la concorrenza che deve essere libera e non falsata.»
Non è la prima volta che un Trattato europeo introduce non proprio la
nozione di servizio pubblico, ma bensì il concetto di "servizio di
interesse economico generale". Questo si trova nel Trattato di Amsterdam.
La Costituzione non fornisce alcuna definizione di "servizio di interesse
economico generale". Ma la Commissione europea, nel suo Libro Bianco del
2004 è chiara: i poteri pubblici non possono creare dei servizi di
interesse economico generale (SIEG), se non dopo il verificarsi di due
condizioni. Una, quando il mercato, vale a dire l'iniziativa privata, non
fornisce il servizio e la seconda, quando questo SIEG rispetta le regole
della concorrenza. Bisogna dire, come fa il partito Socialista in Francia,
che SIEG nel linguaggio europeo significa "servizio pubblico". L'allegato 1
del Libro Bianco recita: « I termini "servizio di interesse generale" e
"servizio di interesse economico generale" non devono essere confusi con
l'espressione "servizio pubblico".» E la Costituzione precisa nel suo
Articolo III-166, 2 che « le imprese incaricate della gestione dei servizi
di interesse economico generale, ove presentassero il carattere di
monopolio fiscale, vengono sottoposte alle disposizioni della Costituzione,
in particolar modo alle regole della concorrenza. »
La Costituzione proclama che la libertà di creare e di mettere in
circolazione dei servizi è un « valore fondamentale » dell'Unione Europea
(Articolo I-4). La proposta di Direttiva presentata dal Commissario Europeo
Bolkestein riguardante i servizi nel mercato interno fornisce la
dimostrazione che l'applicazione integrale di questo « valore fondamentale
» porta alla scomparsa dei servizi pubblici ! Con questa Costituzione, i
poteri pubblici locali, regionali e nazionali non potranno più fornire
attività di servizio alle quali tutti possono avere accesso e i cui costi
sono a carico della collettività. Portare le condutture dell'acqua fino
all'ultima casa di un villaggio non è redditizio, o colui che ne fa
richiesta non può pagare. È necessario l'intervento dello Stato. Ma questo
intervento falsifica la concorrenza! Perciò deve essere vietato! Sarà
impossibile creare dei servizi pubblici europei. Inoltre, questa
Costituzione, per quel che concerne i diritti sociali, è ben al di sotto
delle Costituzioni nazionali. Nei preamboli delle Costituzioni francese,
belga, tedesca, danese, spagnola, finlandese, italiana, irlandese,
lussemburghese, olandese, portoghese e svedese, il diritto al lavoro, il
diritto ad un salario minimo, il diritto ad un sussidio di disoccupazione,
il diritto ad una pensione di quiescenza, il diritto alla copertura delle
cure per la salute, ad una abitazione decente sono garantiti. Nella
Costituzione Europea, questi diritti sono del tutto assenti. Trattando
della salute e delle assicurazioni sociali, il testo "riconosce e rispetta"
quello che si fa negli Stati. Niente più. Questo però non riguarda l'Unione
Europea. Il diritto al lavoro diventa il diritto a cercarlo. Cosa che è
decisamente differente!

Herwig Lerouge. Il progetto non fornisce più potere al Parlamento europeo ?

Raoul-Marc Jennar. Il dirigente del Partito Socialista francese, François
Hollande, non ha esitato a dire che la Costituzione fornisce al Parlamento
europeo la capacità di prendere su di sé l'iniziativa di fare le leggi. Si
tratta di una menzogna. L'Articolo I-26, 2 recita che «un atto legislativo
dell'Unione non può essere adottato che su proposta della Commissione,
salvo i casi in cui la Costituzione non disponga altrimenti. »
È conservato il monopolio dell'iniziativa alla Commissione. Il Parlamento
potrà "co-decidere" in molte materie. Ma il Parlamento europeo non può
modificare i testi che gli sono stati sottoposti dalla Commissione, nel
caso in cui questa voglia dimostrare che il Parlamento è d'accordo.
Del resto, contrariamente ad una Costituzione normale, il progetto palesa
in modo chiaro quale politica l'Unione europea deve mettere in atto.
L'Articolo III-314 parla del nostro ruolo nell'Organizzazione Mondiale del
Commercio: «l'Unione contribuisce alla soppressione graduale delle
restrizioni agli scambi internazionali e agli investimenti esteri diretti e
alla riduzione delle barriere doganali e di altra natura. »
Siamo in presenza di una chiara scelta politica. La Costituzione esige che
la Commissione europea si batta nel mondo intero per sopprimere le
restrizioni agli investitori che non sopportano le leggi sul sociale, le
leggi ambientaliste, il rispetto dei diritti umani fondamentali. Questa è
una esigenza delle organizzazioni padronali europee. Non si potranno
emanare norme che contraddicono questa politica.

Herwig Lerouge. Secondo alcuni, non si tratterebbe di una vittoria degli
USA di George W. Bush.

Raoul-Marc Jennar. È esattamente il contrario ! Bush spera nella ratifica
della Costituzione perché questa sottomette gli Europei agli USA, tramite
la NATO. L'Articolo I,41,2 stipula: «La politica dell'Unione rispetta gli
obblighi derivati dal Trattato del Nord Atlantico per alcuni Stati membri
che considerano la loro difesa comune realizzata nel quadro della NATO e
compatibile con la politica comune di sicurezza e di difesa definita in
questo quadro.»
L'Articolo I,41,7 aggiunge: «Gli impegni e la cooperazione in questo ambito
[in caso di aggressione] rimangono in conformità agli impegni sottoscritti
in seno alla NATO che rimane, per gli Stati che ne sono membri, il
fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza della sua messa in
opera.»
Come si vede, i fautori del "sì", soprattutto quegli ambienti della
socialdemocrazia e dei Verdi, non provano ripugnanza a manipolare il testo,
facendogli dire quello che non dice e mettendo la sordina a quello che dice.
Bisogna rigettare questo mostro!

Riferimenti

Consiglio Europeo. Riunisce i capi di Stato o di governo degli Stati
membri. È l'organo di potere reale dell'Unione europea, che prende le
decisioni su proposte della Commissione europea. Il Parlamento europeo non
vi gioca che un ruolo secondario.

Costituzione europea. . Chiamato anche Trattato costituzionale, questo
testo è stato adottato dall'Unione europea in ottobre e deve essere ancora
ratificato da ciascuno Stato membro. Come le Costituzioni nazionali, detta
una norma fondamentale alla quale devono fare riferimento tutte le altre
leggi, ma contiene soprattutto una serie di principi molto neo-liberisti.

Direttiva Bolkestein. Progetto di direttiva (norma europea)redatta dall'ex
commissario europeo Frits Bolkestein, che ha l'obbiettivo di liberalizzare
i servizi (cultura, istruzione, tutele della salute, ecc)

Trattato di Maastricht. Adottato nel 1992, questo trattato ha emanato le
competenze dell'Unione europea, ma soprattutto ha dettato le politiche
anti-sociali agli Stati membri, in modo particolare tramite criteri
finanziari ed economici vincolanti, da rispettare per potere far parte
dell'area di competenza dell'Euro.

La Costituzione Europea e la Guerra
DIANA JOHNSTONE
DIANA JOHNSTONE È UNA GIORNALISTA AMERICANA SPECIALISTA NELLE QUESTIONI
BALCANICHE
<http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/

(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

La Costituzione che viene proposta è colma di espressioni di buona volontà
di nessun impegno, accompagnate da obblighi che vanno in senso opposto.
Esempio significativo: secondo l'Articolo I-3, l'Unione "ha come obbiettivo
di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli."
La pace è l'obbiettivo proclamato da tutti i guerrieri.

Dopo questo pietoso augurio, in termini pratici non vengono previste misure
per promuovere la pace : ad esempio, una politica internazionale in favore
di un disarmo generale progressivo, specialmente di tipo nucleare, o la
formulazione di nuove disposizioni in grado di fornire una risoluzione
pacifica dei conflitti.

D'altro canto :

La politica estera è fin dall'inizio definita come "la politica estera e di
sicurezza comune". Non come "la politica estera e di pace internazionale".
Questo preoccuparsi della sicurezza, già dominante, viene rinforzato dalla
prima frase dell'Articolo I-41 : "La politica di sicurezza e di difesa
comune fa parte integrante della politica estera e di sicurezza comune."

E questa politica si colloca sotto l'influenza della NATO, e dunque degli
USA. L'Articolo I-41 precisa che la politica dell'Unione "rispetta gli
obblighi derivati dal Trattato del Nord Atlantico per alcuni Stati membri
che considerano la loro difesa comune realizzata nel quadro
dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e questa difesa è
compatibile con la politica comune di sicurezza e di difesa vincolata in
questo quadro."
Il paragrafo 3 di questo Articolo I-41, capitale, esclude effettivamente
qualsiasi politica di disarmo : "Gli Stati membri si impegnano a migliorare
progressivamente le loro capacità militari." Una « Agenzia europea di
difesa » metterà in opera "tutte le misure utili per rinforzare la base
industriale e tecnologica del settore della difesa."
E quali saranno gli sbocchi di questi miglioramenti delle capacità militari
? Non si tratta della « difesa », nel senso classico del termine. Al posto
di un impegno a correre in aiuto di un vicino aggredito, si trova questa
curiosa "Clausola di solidarietà", l'Articolo I-43, che individua il nemico
potenziale nel « terrorismo » :
"L'Unione e i suoi Stati membri operano congiuntamente in uno spirito di
solidarietà, se uno Stato membro è l'oggetto di un attacco terroristico o
la vittima di una catastrofe naturale o di origine umana.
Quindi l'Unione mobilita tutti gli strumenti a sua disposizione, ivi
compresi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri, per :
- prevenire la minaccia terroristica sul territorio degli Stati membri ;
- proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un
eventuale attacco terroristico ;
- portare assistenza ad uno Stato membro sul suo territorio, a richiesta
delle sue autorità politiche, nel caso di un attacco terroristico o di
catastrofi naturali."

Nella Parte III della Costituzione, rispetto alle politiche e al
funzionamento dell'Unione, si ritorna sulla minaccia terroristica
nell'Articolo III-309, che enumera le missioni nel quadro della politica di
sicurezza e di difesa comune che « includono le azioni congiunte in materia
di disarmo, le missioni umanitarie e di evacuazione, le missioni di
consiglio e di assistenza in materia militare, le missioni di prevenzione
dei conflitti e di mantenimento della pace, le missioni di forze di
combattimento per la gestione delle crisi, comprese le missioni di
ristabilimento della pace e le operazione di stabilizzazione al termine dei
conflitti. Tutte queste missioni possono contribuire alla lotta contro il
terrorismo, compreso il sostegno apportato ai Paesi terzi per combattere il
terrorismo sul loro territorio. »
Sicuramente viene citato il disarmo, ma il contesto indica che si tratta
del disarmo degli altri e non di un disarmo generale. In effetti si tratta
di tutte missioni « fuori zona », in paesi più o meno lontani, considerati
come fonti dei conflitti e del "terrorismo".
Quando si considera che l'Articolo I-41 vincola l'Unione, attraverso la
NATO, alla politica di sicurezza e di difesa degli stati Uniti, diventa
chiaro che questa Costituzione sottoscrive la paranoia internazionale di
Washington che militarizza « il terrorismo » come pretesto per l'intervento
in tutte le direzioni. Gli autori di questo testo sembrano voler fare
dell'Unione Europea "il buon poliziotto" a fianco del "poliziotto cattivo"
americano nella crociata militare per una mondializzazione neoliberista.
Questa mondializzazione neoliberista è implicita nell'Articolo III-292, che
promette un'azione tendente a « promuovere nel resto del mondo » i suoi
valori, e fra l'altro « di incoraggiare l'integrazione di tutti i paesi
nell'economia mondiale, attraverso anche la progressiva soppressione degli
ostacoli al commercio internazionale. » In pratica, questo significa
privare i paesi poveri delle misure di protezione per le giovani industrie
e dei servizi pubblici senza i quali non è possibile alcuno sviluppo
indipendente.

Da notare che nella Costituzione non esiste alcuna procedura per una
dichiarazione di guerra. Quindi questa Europa segue la pratica degli Stati
Uniti dove l'esecutivo non domanda più al Senato, come è stabilito nella
loro Costituzione, di dichiarare la guerra, ma si permette di portare la
guerra un po' dappertutto, sotto il pretesto dei "valori" o della "lotta al
terrorismo".
Comunque, al Congresso americano, si può sempre, se lo si desidera,
condurre un vero dibattito sulla politica estera in qualsiasi momento.
Secondo questa Costituzione (Articolo III-304), il Parlamento europeo
"procede due volte all'anno ad un dibattito sui progressi realizzati nella
messa in opera della politica estera e della comune sicurezza, compresa la
politica di sicurezza e di difesa comune." Questo è particolarmente
ridicolo quando si sa che al Parlamento europeo non avviene mai un vero
dibattito, ma piuttosto il dibattito consiste in una serie di interventi
preparati in anticipo e accuratamente contingentati nel tempo, normalmente
di due o tre minuti, a seconda dell'importanza di ciascun gruppo politico,
e tenuti nella lingua nazionale dell'oratore a vantaggio del pubblico del
proprio paese.

È perfettamente logico che questa Commissione, demolendo completamente le
protezioni sociali, per favorire la « concorrenza libera e non falsata » e
un « mercato altamente competitivo » (Articolo I-3 et alia), tenta di
inquadrare l'Europa nella schiavitù di una politica di aumenti degli
armamenti e degli interventi militari, per promuovere l'estensione al mondo
intero dei "suoi valori e dei suoi interessi", sull'esempio degli Stati
Uniti.

La grande differenza con gli Stati Uniti è che le politiche sociali
retrograde e le politiche aggressive militari non sono iscritte nella
Costituzione degli Stati Uniti come invece saranno iscritte in quella
Europea.
Per giunta, contrariamente alle procedure più o meno chiare per emendare le
altre Costituzioni, in questo caso la procedura di emendamento è
particolarmente contorta (Articolo IV-443) : il Consiglio convoca una
Convenzione che può adottare per consenso una raccomandazione per una
Conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri che può
"assumere di comune accordo le modifiche da apportare al presente
Trattato". Poi le modifiche dovranno essere "ratificate da tutti gli Stati
membri".
In breve, questa Costituzione non può essere emendata, se non
dall'unanimità di tutti gli stati membri, vale a dire cosa impossibile.

Diana Johnstone

10 ragioni per rifiutare la Costituzione Europea
HERWIG LEROUGE
<http://www.michelcollon.info/>http://www.michelcollon.info/
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

9 marzo 2005

«Giuro di osservare la Costituzione... » Gli eletti progressisti oseranno
ancora prestare giuramento secondo questa formula, se verrà adottata questa
Costituzione Europea? Certamente no, se si esamina la maniera in cui questa
Costituzione impasterà e costruirà l'Europa antisociale.

1. Voi vorreste lavorare meno ore alla settimana o andare in
prepensionamento per potere in contropartita fornire un posto di lavoro ad
un disoccupato ? Un minuto. La Costituzione Europea sottopone i diritti
sociali alla "creazione delle condizioni necessarie per la competitività
dell'industria". In più, predica "la flessibilità della mano d'opera e del
mercato del lavoro". Quindi fornisce una base costituzionale alla politica
antisociale condotta dall'Unione europea da più di 20 anni. Per esempio, al
progetto della Commissione europea di autorizzare la settimana lavorativa
di ...65 ore.

2. Siete un avversario accanito della direttiva Bolkestein, secondo cui il
settore dei servizi, come la sanità e l'istruzione, sarà sottoposto ad un
regime di concorrenza? State calmi. La Costituzione Europea fornisce una
base costituzionale a questa direttiva. Infatti stabilisce che la libertà
di circolazione dei servizi è "un valore fondamentale" dell'Unione europea.
Secondo questo « valore », le imprese di servizio dei paesi a bassi salari
potranno operare in tutti i paesi alle condizioni sociali del loro paese di
origine.

3. Voi pensate che sarebbe opportuno fissare un salario minimo per tutti i
lavoratori dell'Unione? O che bisognerebbe tassare i grandi patrimoni?
Adagio! La Costituzione Europea esige l'unanimità dei 25 Stati membri per
la legislazione sociale e fiscale nel suo complesso. È come dire che
potrete attendere qualche secolo prima che vengano adottate quel tipo di
misure.

4. Voi ritenete che bisognerebbe migliorare i servizi pubblici, dato che
questo risponderebbe meglio alle aspettative delle persone ? Oh là. La
Costituzione rende legale lo smantellamento dei servizi pubblici per il
profitto dei grandi gruppi finanziari e dei loro azionisti. D'altronde, il
termine « servizi pubblici » è bandito da questa Costituzione e sostituito
con « servizi di interesse economico generale ». Le imprese che forniscono
questi servizi sono sottoposte alle leggi della concorrenza, e quindi non
saranno altro che pompe distributrici di denaro per le multinazionali.

5. Voi trovate che lo Stato dovrebbe svincolare un po' di denaro per
salvare le stazioni e gli uffici postali minacciati di chiusura ?
Attenzione! La Costituzione Europea proibisce in via definitiva ad uno
Stato di fornire « aiuti che possono falsare o che minacciano di falsare la
concorrenza, favorendo alcune imprese ». Lo Stato, azionista delle Poste,
non potrà più iniettare denaro, che non verrebbe fornito da un proprietario
privato guidato dal profitto.

6. Voi reputate che sarebbe il caso di riprendere dalle diverse
Costituzioni nazionali i diritti democratici a maggior garanzia sociale, in
modo che tutti i cittadini dell'Unione sociali ne possano trarre profitto?
Calmatevi! La Costituzione Europea, al contrario, fornisce una
rappresentazione verso il basso di questi diritti. Questa Costituzione, ad
esempio piazza il diritto dei padroni alla serrata a fianco del diritto di
sciopero. Sostituisce il "diritto al lavoro" con il "diritto di lavorare e
di cercarsi un lavoro". Non prevede proprio il diritto alla pensione, ai
sussidi di disoccupazione, ad un minimo di salario, all'abitazione,
all'aborto...

7. Voi siete convinti che bisogna mettere un freno all'ultraliberismo ? Che
è necessario un qualche controllo pubblico, piuttosto che concedere tutto
il potere al mercato? Stop. La Costituzione Europea afferma che la politica
economica è diretta « conformemente al rispetto del principio di una
economia di mercato, dove la concorrenza è libera ».

8. Voi considerate che i cittadini dovrebbero avere più voce in capitolo
nelle decisioni politiche ? Svegliatevi! La Costituzione Europea non cambia
la situazione attuale, a ben saperlo: la Commissione e il Consiglio dei
Ministri, che non vengono eletti, conservano il potere di fare le leggi e
di applicarle. Il Parlamento europeo non può dire nulla in materia
monetaria, commerciale e sulla concorrenza. Visto che ci si trova in una
democrazia partecipativa, la Costituzione offre certamente il diritto di
petizione. Ma se verranno raccolte il milione di firme necessarie, queste
serviranno solo ad "invitare" la Commissione ad emettere delle proposte.
Sapendo che queste dovranno rispettare la Costituzione. E, per coronare il
tutto, questa Costituzione non può essere rimessa in causa, se non
all'unanimità dei 25 Stati membri.

9. Voi sognate un'Europa che costruisce una politica di pace e che porta
avanti una politica indipendente dagli Stati Uniti ? In quale film ? La
Costituzione Europea accelera la militarizzazione dell'Unione e permette a
questa di impegnarsi in operazioni militari offensive, anche a migliaia di
chilometri dalle sue frontiere. E, precisa la Costituzione, verranno «
rispettati gli obblighi derivanti dal Trattato del Nord Atlantico (NATO)
per quegli Stati membri che considerano la loro difesa comune realizzata
nel quadro del Patto Atlantico ». Per essere chiari, l'Europa è sottoposta
agli USA tramite la NATO.

10. Voi trovate che l'Europa dovrebbe condurre un commercio più giusto con
i paesi del Terzo Mondo ? Ben considerato. La Costituzione Europea esige
che i suoi principi liberisti vengano applicati al mondo intero attraverso
l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e altre istituzioni
internazionali. In altri termini: viva il saccheggio del Terzo Mondo!

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I Belgi, degli imbecilli ?

Almeno otto Paesi dell'Unione Europea organizzano una consultazione
popolare sulla Costituzione. Non il Belgio: socialisti e democristiani non
lo vogliono. Secondo il presidente del Partito Socialista, la questione è
troppo complicata per sottoporla al giudizio del popolo. Bisogna pensare
che i Belgi siano dei deficienti rispetto ai loro vicini.
Inoltre, ha aggiunto, si può correre il rischio che il Vlaams Belang
trasformi la consultazione in un referendum pro o contro l'adesione della
Turchia. Con questo argomento, non si potrebbe organizzare nessuna
elezione, dal momento che il Vlaams Belang potrebbe approfittare ogni volta
per diffondere il suo veleno razzista.
Diciamo invece che una discussione di massa rinforzerebbe soprattutto
l'opposizione del mondo sindacale e socialista contro questa Costituzione
che prenderà a frustate i lavoratori.