25 aprile



VOGLIO RIPENSARE AI CADUTI SENZA NOME di Gian Mario Vianello

Sessanta anni sono passati dal nostro 25 aprile del 1945. Si sono succedute
ormai tre generazioni. E' profondamente cambiato il mondo. Ricordi,
memorie, autobiografie, vicende di singoli protagonisti, di formazioni, se
ne sono scritte molte ormai.
Ma dopo tante stragi, combattimenti, fucilazioni, torture, decine di
migliaia in Italia, milioni nel mondo, di partigiani, combattenti, donne,
giovani, contadini, operai, studenti, oggi voglio pensare soprattutto ai
caduti senza nome massacrati da nazisti e fascisti in combattimento o nelle
infami rappresaglie fasciste e naziste in Italia, Francia, Olanda, Russia,
in tutta Europa, nella lunga insanguinata resistenza; agli ebrei sterminati
a milioni deportati nei ghetti, nei campi di Buchenwald, Auschwitz, Dachau,
Bergen-Belsen, Maidanek, Treblinka. Eroi senza più nome nè memoria,
soffocati nel silenzio e nell'orrore, dei quali si conosce appena il nome
di battaglia o neanche quello, scomparsi nel! buio prima di vedere la luce
della Liberazione.
A loro dedichiamo questo giorno: a tutti coloro, donne e uomini-e sono la
maggioranza-che hanno sofferto, patito, combattuto e sono scomparsi prima
di vedere la gloria dell'Aprile vittorioso. A quanti, uomini e donne, sono
tornati umilmente, semplicemente al loro lavoro: coloro le cui vicende
sconosciute, ma patite e vissute intensamente, quelle più note, sono stata
la sostanza vera e diffusa, la base della Resistenza.
Una fonte di viva luce viene dal buio che li ha soffocati. C'è una forza
immensa nel loro sacrificio tacito. E' assordante il loro silenzio. Da
quella lotta e resistenza è nata l'Europa di oggi. Là è la sostanza della
democrazia italiana.
Sessanta anni fa, nella Resistenza l'intransigente volontà di lotta contro
gli oppressori tedeschi e i loro servi: i fascisti repubblichini; la rapida
liberazione del nostro paese da fascisti e nazisti; la fine della guerra
con la sconfitta della coalizione hitleriana; la n! ecesssità di un ampia
unità delle forze democratiche e antifasciste in funzione dell'obiettivo
preminente e urgente della sconfitta del fascismo e del nazismo: i valori
comuni che hanno dato alle forze, profondamente diverse per orientamento
ideale e politico, per composizione di classe, impegnate nella severa lotta
antifascista, un terreno comune di riferimento, un impulso decisivo...

Tratto da Patria Indipendente, periodico della Resistenza e degli
ex-combattenti.



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