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la Folgore in Sudan
- Subject: la Folgore in Sudan
- From: "as. int. mi ranchito" <miranchitoarci at yahoo.it>
- Date: Tue, 19 Apr 2005 18:09:17 +0200
retebolivariana <retebolivariana at yahoo.it> wrote: Ancora una missione oltremare per le truppe italiane già impegnate in diciotto diversi teatri operativi in tutto il mondo. Approvata giovedì dal Consiglio dei Ministri, la partecipazione di un contingente nazionale all'UNMIS, la Missione dell'ONU in Sudan, vedrà coinvolti 220 militari appartenenti in gran parte al 183° reggimento paracadutisti della Brigata "Folgore" impegnata proprio in questi giorni a trasferire il comando e parte dei suoi effettivi a Nassiryah, dove entro metà aprile darà il cambio ai bersaglieri della Garibaldi. Le caratteristiche di fanteria leggera d'élite addestrata ad operare in condizioni difficili e le esperienze africane acquisite in Somalia negli anni '90, fanno dei paracadutisti i militari più adatti per questa missione africana che vedrà il contingente italiano inserito in una forza composta da oltre 10.000 uomini provenienti da 38 paesi (inclusa la Cina) guidati dal generale di divisione Fazle Elahi Akbar, dell'esercito del Bangla Desh. Ai caschi blu si aggiungono 750 osservatori militari, altrettanti poliziotti guidati dal funzionario britannico Glenn Gilbertson e un migliaio di civili. La missione di peacekeeping assegnata all'UNMIS ha l'obiettivo di garantire il rispetto degli accordi di pace firmati in gennaio tra il governo di Khartoum e il Sudanese People's Liberation Army, il movimento di guerriglia che per oltre vent'anni ha conteso ai governativi islamici il controllo delle regioni meridonali sudanesi abitate da neri cristiani. Tra i punti più complessi dell'intesa vi E' l'integrazione delle forze della guerriglia nell'esercito nazionale sudanese, la presenza di molti gruppi irregolari fuoriusciti dallo SPLA e la gestione equilibrata delle risorse petrolifere. <http://www.analisidifesa.it/immagine.shtm/id/1005> <http://www.analisidifesa.it/immagine.shtm/id/6807> Nonostante le pressioni, l'ONU non E' riuscita a includere tra i compiti dell'UNMIS l'intervento a tutela delle popolazioni nere del Darfur (peraltro auspicato nella Risoluzione 1590) che subiscono una pulizia etnica perpetrata dai guerriglieri arabi filo governativi che ha già provocato quasi 200.000 morti e oltre due milioni di profughi. L'area d'operazione dell'UNMIS resta quindi limitata al sud Sudan mentre nel Darfur (dove opera l'inviata speciale del governo italiano Barbara Contini con un team di scorta di incursori dell'Esercito) la presenza internazionale E' limitata alla missione di osservatori finanziata dalla UE ma eseguita da militari dei paesi africani. Sul piano strettamente militare l'UNMIS ha capacità operative ridotte. Troppi contingenti diversi per cultura e addestramento appartenenti a troppi paesi in gran parte del Terzo Mondo. Anche per questa ragione il contributo italiano dovrebbe costituire uno dei punti d'eccellenza della forza dell'ONU. I paracadutisti, ai quali saranno probabilmente aggregati piccoli team di forze speciali, genio e unità logistiche, dovrebbero garantire la sicurezza del quartier generale dell'UNMIS, nei pressi di Khartoum, ma anche costituire una forza d'intervento rapido pronta ad entrare in azione in caso di emergenze anche se non E' chiaro chi fornirà gli elicotteri necessari a garantire mobilità e rapidità agli interventi tenuto conto della vastità dell'area assegnata ai caschi blu. Non E' stata precisata la durata dell'impegno in Sudan ma la prassi italiana prevede rotazioni dei reparti ogni quattro mesi per i teatri più difficili e, benché impegnata col grosso delle forze fino a settembre in Iraq, la "Folgore" potrebbe alimentare il contingente in Sudan attingendo truppe dai due reggimenti paracadutisti rimasti in Italia (183° e 186°) anche se entrambi forniscono aliquote al 187° e alle altre unità schierate in Iraq. La nuova missione oltremare, oltretutto in un teatro lontano e logisticamente impegnativo, comporta nuovi sacrifici per le Forze Armate dal momento che oltre 9.000 uomini sono già schierati all'estero e altri 2.000 raggiungeranno in estate l'Afghanistan quando l'Italia assumerà il comando delle forze NATO là dislocate. -"L'operazione vedrà un ruolo preminente dell'Esercito"- sottolinea l'onorevole Marco Zacchera, presidente della commissione parlamentare all'Unione Europea Occidentale (UEO) - "e dal punto di vista politico l'assegnazione di truppe alla missione ONU in Sudan potrebbe garantire un ritorno positivo al nostro Paese al quale deve essere riconosciuta una posizione preminente all'interno della compagine internazionale"-. Non E' certo un caso che l'offerta di truppe italiane per l'UNMIS abbia anticipato di pochi giorni la missione del ministro degli esteri, Gianfranco Fini, al Palazzo di Vetro a cada nel momento cruciale delle trattative per la riforma del Consiglio di Sicurezza nelle quali l'Italia cerca di impedire l'attribuzione di sei nuovi seggi permanenti (due per l'Africa, uno per l'Europa, uno per le Americhe e due per l'Asia) sostenuta da Germania, Giappone, India e Brasile. Una battaglia diplomatica nella quale difficilmente 220 militari in Sudan potranno influire significativamente. <http://www.analisidifesa.it/immagine.shtm/id/6422> <http://us.rd.yahoo.com/mail_it/taglines/*http://it.mail.yahoo.com>Yahoo! Mail ti protegge gratis dalla posta indesiderata e dai virus! <http://us.rd.yahoo.com/mail_it/taglines/*http://it.mail.yahoo.com>Yahoo! Mail ti protegge gratis dalla posta indesiderata e dai virus!
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