Guinea Equatoriale: decine di prigionieri rischiano di morire di fame, denuncia Amnesty International



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COMUNICATO STAMPA
CS51-2005

GUINEA EQUATORIALE: DECINE DI PRIGIONIERI RISCHIANO DI MORIRE DI FAME,
DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL

Almeno 70 detenuti rischiano di morire di fame in una prigione di Malabo,
la capitale della Guinea Equatoriale. La situazione piu' grave riguarda 11
cittadini stranieri (sei armeni e cinque sudafricani), condannati al
termine di un processo irregolare nel novembre scorso, e decine di
detenuti politici locali arrestati nel 2004 e tuttora in attesa di
ricevere un'accusa formale.

Secondo informazioni in possesso di Amnesty International, nelle ultime
sei settimane la situazione nella prigione della 'Spiaggia nera', si e'
fortemente deteriorata: le autorita' hanno sospeso la fornitura del cibo e
bloccato ogni contatto con familiari, avvocati e consolati.

Molti prigionieri sono gia' in precarie condizioni di salute a seguito dei
maltrattamenti, delle torture e di malattie che si sono cronicizzate a
causa della mancanza di cure mediche adeguate.

'Ridurre all'inedia i prigionieri, negare cure mediche e perpetuare
condizioni di detenzione agghiaccianti e' un segnale, scandalosamente
evidente, di come le autorita' della Guinea Equatoriale non tengano conto
degli obblighi previsti dal diritto internazionale. Se non interverranno
immediatamente, la maggior parte dei detenuti della 'Spiaggia nera'
morira'' ? ha denunciato Javier González Díez, del Coordinamento Africa
occidentale di Amnesty Italia.

La fornitura di cibo e' stata progressivamente ridotta da una tazza di
riso nel dicembre 2004 a uno o due pezzi di pane, non piu' garantiti a
partire dalla fine di febbraio. Attualmente l'unica possibilita', per i
prigionieri, e' di ricevere cibo dai familiari attraverso il personale
penitenziario; possibilita' inesistente per i detenuti stranieri e per
quelli arrestati nella parte continentale della Guinea Equatoriale.

Tutti i prigionieri della 'Spiaggia nera' rimangono chiusi nelle proprie
celle 24 ore su 24, gli stranieri persino con le mani e i piedi
costantemente legati.

Oltre a quella degli undici stranieri gia' citati, Amnesty International
denuncia anche la situazione di quattro cittadini nigeriani, che si
trovano alla 'Spiaggia nera' da diversi mesi senza che neppure sia stata
informata la loro ambasciata.

Due ex prigionieri politici della 'Spiaggia nera' sono tuttora reclusi
nella stazione centrale della polizia di Malabo. Sono stati condannati al
termine di un processo iniquo per aver tentato, nel giugno 2002, un colpo
di Stato. Amnesty International li considera prigionieri di coscienza e
teme fortemente che siano sottoposti a torture.

L'organizzazione per i diritti umani chiede alle autorita' della Guinea
Equatoriale di fornire subito cibo adeguato e regolare e cure mediche a
chi ne necessita, proibire l'uso di ceppi e manette, porre fine alla
detenzione senza contatti col mondo esterno e consentire agli organismi
umanitari come il Comitato internazionale della Croce rossa di avere
immediato accesso ai prigionieri.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 14 aprile 2005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it







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