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Guinea Equatoriale: decine di prigionieri rischiano di morire di fame, denuncia Amnesty International
- Subject: Guinea Equatoriale: decine di prigionieri rischiano di morire di fame, denuncia Amnesty International
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 14 Apr 2005 15:13:05 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS51-2005 GUINEA EQUATORIALE: DECINE DI PRIGIONIERI RISCHIANO DI MORIRE DI FAME, DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL Almeno 70 detenuti rischiano di morire di fame in una prigione di Malabo, la capitale della Guinea Equatoriale. La situazione piu' grave riguarda 11 cittadini stranieri (sei armeni e cinque sudafricani), condannati al termine di un processo irregolare nel novembre scorso, e decine di detenuti politici locali arrestati nel 2004 e tuttora in attesa di ricevere un'accusa formale. Secondo informazioni in possesso di Amnesty International, nelle ultime sei settimane la situazione nella prigione della 'Spiaggia nera', si e' fortemente deteriorata: le autorita' hanno sospeso la fornitura del cibo e bloccato ogni contatto con familiari, avvocati e consolati. Molti prigionieri sono gia' in precarie condizioni di salute a seguito dei maltrattamenti, delle torture e di malattie che si sono cronicizzate a causa della mancanza di cure mediche adeguate. 'Ridurre all'inedia i prigionieri, negare cure mediche e perpetuare condizioni di detenzione agghiaccianti e' un segnale, scandalosamente evidente, di come le autorita' della Guinea Equatoriale non tengano conto degli obblighi previsti dal diritto internazionale. Se non interverranno immediatamente, la maggior parte dei detenuti della 'Spiaggia nera' morira'' ? ha denunciato Javier González Díez, del Coordinamento Africa occidentale di Amnesty Italia. La fornitura di cibo e' stata progressivamente ridotta da una tazza di riso nel dicembre 2004 a uno o due pezzi di pane, non piu' garantiti a partire dalla fine di febbraio. Attualmente l'unica possibilita', per i prigionieri, e' di ricevere cibo dai familiari attraverso il personale penitenziario; possibilita' inesistente per i detenuti stranieri e per quelli arrestati nella parte continentale della Guinea Equatoriale. Tutti i prigionieri della 'Spiaggia nera' rimangono chiusi nelle proprie celle 24 ore su 24, gli stranieri persino con le mani e i piedi costantemente legati. Oltre a quella degli undici stranieri gia' citati, Amnesty International denuncia anche la situazione di quattro cittadini nigeriani, che si trovano alla 'Spiaggia nera' da diversi mesi senza che neppure sia stata informata la loro ambasciata. Due ex prigionieri politici della 'Spiaggia nera' sono tuttora reclusi nella stazione centrale della polizia di Malabo. Sono stati condannati al termine di un processo iniquo per aver tentato, nel giugno 2002, un colpo di Stato. Amnesty International li considera prigionieri di coscienza e teme fortemente che siano sottoposti a torture. L'organizzazione per i diritti umani chiede alle autorita' della Guinea Equatoriale di fornire subito cibo adeguato e regolare e cure mediche a chi ne necessita, proibire l'uso di ceppi e manette, porre fine alla detenzione senza contatti col mondo esterno e consentire agli organismi umanitari come il Comitato internazionale della Croce rossa di avere immediato accesso ai prigionieri. FINE DEL COMUNICATO Roma, 14 aprile 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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