Re: "Non abbiate paura..." di dire il vero... In reply to "Partenia"



Per Partenia:

Riguardo all'appartenenza:
Chi opera la scelta religiosa per il neonato sono i genitori, non la Chiesa (quindi, al limite, se la cosa la disturba, se la prenda con loro). Lo stesso avviene in paesi a maggioranza musulmana o ebraica o ortodossa. In seguito, si puo' decidere di non proseguire il cammino religioso, la cui conseguenza sara' il non poter essere confermati (conseguenza in linea con la scelta fatta, mi sembra). Parimenti, a scuola si puo' decidere di non frequentare l'ora di religione Cattolica.

Ma non si puo' sperare nell'ora di religione buddista, altrimenti ogni scuola avrebbe 1000 docenti (di cui 800 di religione). Cosa ci vuole fare, l'Italia e' un Paese nel quale la quasi totalita' della popolazione si professa Cattolica. Che poi questa appartenenza sia motivata da profonde ragioni o no, questo e' un altro paio di maniche (e non spetta certo a me esserne giudice).

Ognuno e' libero di uscire dal cattolicesimo quando piu' lo ritiene opportuno.
Senza che i suoi diritti civili o politici ne siano in alcun modo affetti.
Se poi come alcuni affermano, non sono cattolici ma pretendono di ricevere la comunione in una chiesa cattolica, onestamente non so quale senso abbia.

Per quanto riguarda l'8 per mille, non si e' mica obbligati a donarlo alla Chiesa Cattolica. Lo si puo' donare allo Stato Italiano, all’unione italiana delle Chiese Avventiste del 7° giorno, alle Assemblee di Dio in Italia, all'Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, alla Chiesa Evangelica Luterana, all’Unione delle Comunità ebraiche in Italia. Coloro che restano fuori (musulmani, ortodossi o buddisti) lo fanno in virtu' del rifiuto di stipulare accordi con lo Stato Italiano.

Per la sua allusione al comunismo, poi, non so se le e' ben chiara la differenza tra l'appartenere ad un gruppo religioso, sociale o politico e vivere sotto dittatura.
Se non lo e' dovrebbe provare a parlarne con chi l'ha vissuta.
Ad ogni modo, il suo mi sembra un paragone un po' azzardato.
A differenza delle scelte effettuate da qualsiasi istituzione statale, le scelte che una comunita' religiosa fa al suo interno non hanno la minima influenza su quelle che sono le mie liberta', i miei diritti o i miei doveri civili. E, non ci credera', ma non mi e' mai parso di vedere (non in quest'epoca) preti o monaci armati a costringere la gente ad andare in chiesa, a prendere i sacramenti o a convertirsi (avveniva un bel po' di tempo fa, mi sembra).

Quanto a Sodano, le spiego il significato del mio "e quindi?".
Lei e' per caso a conoscenza delle frequentazioni di Angelo Sodano?
Ne e' stato testimone?
Ha prove che testimonino la sua implicazione nelle persecuzioni di regime?
Se si, credo che debba renderle note. Altrimenti, mi dispiace per lei, il suo ragionamento e' fragile alle fondamenta. La gente non va in galera perche' lei usa come parametro di giudizio la presunzione di colpevolezza. A meno che la colpevolezza non venga provata. O si faccia parte dei tanti che la sanno lunga e dicono: "si sa come vanno queste cose...".

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