Francia: giustizia assente per le vittime della "brutalità della polizia, denuncia Amnesty" International



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COMUNICATO STAMPA
CS45-2005

FRANCIA: GIUSTIZIA ASSENTE PER LE VITTIME DELLA BRUTALITA' DELLA POLIZIA,
DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL

I ministri del governo, i giudici e gli alti comandi della polizia
francese stanno permettendo alle forze dell'ordine di impiegare ? senza
timore di gravi ripercussioni ? una forza eccessiva, talvolta letale, nei
confronti di persone sospette di origine araba e africana. E' questa la
denuncia contenuta in un rapporto diffuso oggi da Amnesty International,
intitolato Francia: la ricerca della giustizia.

Attraverso dieci anni di documentazione e denuncia, Amnesty International
ha reso manifeste le prove di una diffusa inadempienza del sistema
giudiziario nel perseguire e punire le violazioni dei diritti umani. Cio'
ha creato una 'giustizia a due velocita'' ? che porta avanti le cause
intentate dagli agenti di polizia molto piu' rapidamente di quelle avviate
dalle loro vittime. Per esempio, nei casi di Youssef Khaïf (ucciso da una
pallottola sparata da un agente) e di Aïssa Ihich (morto durante il fermo
di polizia) ci sono voluti dieci anni perche' i responsabili arrivassero
in tribunale. Questo modello di impunita' contribuisce a creare un clima
di sfiducia verso gli agenti addetti all'ordine pubblico, in cui si dubita
che essi operino nell'ambito dello stato di diritto e saranno chiamati a
rendere conto delle proprie azioni. Amnesty International ha rilevato che
un gran numero di casi non hanno mai raggiunto l'aula di un tribunale e
che, quando invece sono riusciti ad arrivarci, le condanne sono rare e
spesso soltanto nominali.

'Dal nostro punto di vista' ? afferma Amnesty International ? 'siamo di
fronte a un'impunita' di fatto per gli agenti di polizia che commettono
violazioni dei diritti umani. Abbiamo identificato una diffusa incapacita'
del sistema giudiziario a indagare in modo efficace, incriminare e
condannare le violazioni dei diritti umani quando si tratta di questioni
legate all'ordine pubblico'.

Negli ultimi anni, e' diminuito il numero di sparatorie mortali compiute
in circostanze controverse da agenti di polizia o gendarmi, ma sono
aumentate le denunce di maltrattamenti. Nel 2004 quelle contro la condotta
della polizia sono cresciute del 18,5%.

Oltre a cio', Amnesty International e' preoccupata per la continua
mancanza di rispetto di linee guida o codici di condotta previsti dalla
normativa francese, cosi' come delle disposizioni internazionali. In
particolare, l'organizzazione per i diritti umani evidenzia la riluttanza
delle procure ad avviare procedimenti contro agenti di polizia, i
maltrattamenti e la mancanza di salvaguardie durante il fermo di polizia,
i ritardi esageratamente lunghi dei procedimenti giudiziari e l'assenza di
una definizione esauriente di tortura nel codice penale.

Amnesty International chiede alle autorita' francesi di istituire un
organismo indipendente che abbia il potere di indagare in merito a tutte
le denunce di gravi violazioni dei diritti umani; di portare dinanzi alla
giustizia i responsabili di violazioni dopo indagini immediate e complete;
di assicurare che a tutte le persone arrestate sia garantito accesso
all'assistenza legale fin dall'inizio del fermo; e di garantire che tutte
le vittime ottengano risarcimento.

'La prevenzione della tortura e dei maltrattamenti e' innanzitutto una
questione di volonta' politica' - sottolineato Amnesty International.
'Ogni persona coinvolta deve rendere pienamente conto del proprio operato,
qualunque sia il suo grado'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 6 aprile 2005

The Search for Justice: The effective impunity of law enforcement offiers
in cases of shooting, deaths in custody or torture and ill-treatment
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGEUR210012005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

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