[paxchristi_news] SPECIALE PAX CHRISTI NEWS _ periodico telematico di informazione del movimento _ Numero_31



Salutiamo il Papa della Pace

Pax Christi International Facciamo memoria di Giovanni Paolo II

Pubblichiamo la traduzione italiana del comunicato stampa rilasciato da Pax
Christi International in occasione della morte di Giovanni Paolo II
Pax Christi International


Pax Christi International ha appreso con profonda costernazione della morte
di Papa Giovanni Paolo II, un grande apostolo della giustizia e della pace.


Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme e Presidente
Internazionale, il Segretario Internazionale Etienne De Jonghe, i vescovi e
gli aderenti a Pax Christi, hanno pregato per il Papa Giovanni Paolo II in
questi giorni in cui si preparava ad incontrare il volto di Dio. Pax
Christi esprime l'apprezzamento più sincero per l'autorevole testimonianza
di pace e di giustizia offerta da Giovanni Paolo II alla Chiesa Cattolica e
all'umanità intera.


Etienne De Jonghe, Segretario Internazionale del movimento cattolico per la
pace, ha dichiarato: "Il nostro perenne ricordo di Papa Giovanni Paolo II
sarà la sua inflessibile fermezza nel promuovere la pace e nell'escludere
la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. E' stato questo il tema
dominante del suo pontificato."


Il Papa ha sempre mostrato un'alta considerazione per Pax Christi tanto da
esprimerla in modo esplicito nel corso dell'udienza privata del 1995
durante il cinquantesimo anniversario di Pax Christi Internazionale:
"Movimenti come il vostro sono preziosi. Essi aiutano a richiamare
l'attenzione delle persone nei confronti della violenza che infrange
l'armonia del genere umano che risiede nel cuore stesso della creazione.
Aiutano a sviluppare una maggiore coscienza in modo che la giustizia e la
ricerca del bene comune possano prevalere nelle relazioni tra gli individui
e tra i popoli".


Papa Giovanni Paolo II considerava la costruzione della pace un compito
urgente per tutti e non solo per coloro che, come lui, avevano la
possibilità di parlare ed essere ascoltati dai responsabili della politica
mondiale. Egli richiamava tutti e tutte a compiere "gesti di pace",
mettendo egli stesso in pratica quello che predicava. E' stato il primo
Papa a visitare tutti i continenti, e il suo consueto gesto di baciare la
terra ogni volta che scendeva dall'aereo costituiva al tempo stesso un
simbolo dell'unità del mondo e della preziosità di ogni sua parte.


Giovanni Paolo II in molte occasioni ha offerto esempi di riconciliazione,
in special modo nel momento in cui ha avuto il coraggio di perdonare l'uomo
che aveva attentato alla sua vita nel 1981. Ha pregato per il suo
attentatore, Mehmet Ali Agca, e in seguito gli ha fatto visita in carcere.


Sanare le divisioni tra le religioni ha rappresentato una sua priorità. Nel
1986, i leader religiosi del mondo, su invito del Papa, si riunirono nella
città di Assisi e insieme si impegnarono a lavorare per la pace. Allo
stesso modo nel 1986, visitò la Sinagoga Maggiore di Roma definendo gli
ebrei "nostri fratelli maggiori".


Come mai era avvenuto precedentemente, nel corso del suo pontificato
Giovanni Paolo II ha dato inizio a una serie di richieste di perdono per le
colpe commesse dalla Chiesa nella storia.


Visitando l'Isola di Goree in Senegal nel 1992, riferendosi "all'orribile
aberrazione di coloro che riducevano in condizione di schiavitù fratelli e
sorelle che il Vangelo aveva chiamato alla libertà", disse: "Da questo
santuario africano testimone del dolore nero, impetriamo perdono dal
cielo..."


Come parte di una solenne cerimonia dell'anno giubilare, Giovanni Paolo II
chiese perdono dei peccati commessi contro il popolo di Israele. Nell'anno
2000, mentre pregava in Yad Vashem, il Memorial dell'Olocausto, dichiarò:
"La Chiesa Cattolica è profondamente rattristata per l'odio, gli atti di
persecuzione e gli atteggiamenti antisemiti diretti contro gli ebrei da
parte dei cristiani in qualsiasi momento e in qualunque situazione".


In molte occasioni e in luoghi in cui si sono manifestati i peggiori atti
contro l'umanità, il Papa ha ispirato speranza e determinazione per un
cambiamento costruttivo:


Nel 1979, durante "la crisi" irlandese: "Rivolgo un appello ai giovani
appartenenti a organizzazioni che fanno ricorso alla violenza... Non
ascoltate le voci che parlano la lingua dell'odio, della vendetta, della
rappresaglia..."


Nel 1981 a Hiroshima: "Ricordare Hiroshima è impegnarsi per la pace...
Promettiamolo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle: lavoreremo senza
sosta per il disarmo e per la messa al bando di tutte le armi nucleari..."


A Coventry, durante la guerra delle Isole Falkland Malvinas (1982): "La
guerra dovrebbe appartenere ad un passato tragico, alla storia; non
dovrebbe trovare posto nell'agenda dell'umanità per il futuro.".


In ogni crisi internazionale Giovanni Paolo II si è rivolto a tutte le
parti per far prevalere il dialogo e la ragione sulla violenza. Prima della
guerra in Iraq nel 2003, aveva messo in guardia dicendo che: "la guerra non
è mai semplicemente un'opzione tra le altre cui far ricorso per risolvere
una controversia tra le nazioni".


Condannando "ogni atto terrorista" in Medio Oriente, il Papa nel 2003
dichiarò che "non di muri ha bisogno la Terra Santa ma di ponti".


Papa Giovanni Paolo II ha approfondito particolarmente i temi della guerra,
della pace, della libertà, della giustizia e dei diritti umani da molte
angolature diverse e in ogni occasione possibile. Le sue lettere encicliche
analizzavano la complessità delle relazioni internazionali in un periodo in
cui si riconosceva l'influenza del ruolo del Papa polacco nel porre fine
alla Guerra Fredda tra l'Est e l'Ovest e la caduta del comunismo in Europa.
Nello stesso tempo, il Papa ha ripetutamente identificato "il peccato
strutturale" dell'ingiustizia che soffrono i poveri del mondo e ha
criticato duramente il mercato di valori capitalisti che li sostiene.


Pax Christi International ha apprezzato soprattutto il riconoscimento da
parte di Papa Giovanni Paolo II della necessità di creare una cultura di
pace e di nonviolenza. Per più di 25 anni i suoi messaggi annuali per la
Giornata Mondiale della Pace hanno analizzato i requisiti di un mondo di
pace. Le organizzazioni che fanno parte di Pax Christi in tutto il mondo
hanno accolto e diffuso questi temi di riflessione con lo studio, con la
preghiera e promuovendo azioni a livello locale.


I membri di Pax Christi proseguiranno su questo percorso e faranno propria
la preghiera di Papa Giovanni Paolo II:


"Ascolta la mia voce, è la voce delle vittime di tutte le guerre e violenza
tra individui e tra nazioni..."
Ascolta la mia voce, io parlo a nome delle moltitudini che in ogni Paese e
in ogni epoca storica rifiutano la guerra e sono pronti a percorrere la
strada della pace..."


Possa il Santo Padre riposare ora nella pace di Dio.



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