Pax Christi International: Facciamo memoria di Giovanni Paolo II



Pax Christi International
Facciamo memoria di Giovanni Paolo II


Pax Christi International ha appreso con profonda costernazione della
morte di Papa Giovanni Paolo II, un grande apostolo della giustizia e
della pace.



Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme e
Presidente Internazionale, il Segretario Internazionale Etienne De
Conghe, i vescovi e gli aderenti a Pax Christi , hanno pregato per il
Papa Giovanni Paolo II in questi giorni in cui si preparava ad
incontrare il volto di Dio. Pax Christi esprime l'apprezzamento più
sincero per l'autorevole testimonianza di pace e di giustizia offerta da
Giovanni Paolo II alla Chiesa Cattolica e all'umanità intera.



Etienne De Conghe, Segretario Internazionale del movimento cattolico per
la pace ha dichiarato: "Il nostro ultimo ricordo di Papa Giovanni Paolo
II sarà la sua inflessibile fermezza nel promuovere la pace e
nell'escludere la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. E'
stato questo il tema dominante del suo pontificato!



Il Papa ha sempre mostrato un'alta considerazione per Pax Christi tanto
da esprimerla in modo esplicito nel corso dell'udienza privata del 1995
durante il cinquantesimo anniversario di Pax Christi Internazionale:
"Movimenti come il vostro sono preziosi. Essi aiutano a richiamare
l'attenzione delle persone nei confronti della violenza che infrange
l'armonia del genere umano che risiede nel cuore stesso della creazione.
Aiutano a sviluppare una maggiore coscienza in modo che la giustizia e
la ricerca del bene comune. Possano prevalere nelle relazione tra gli
individui e tra i popoli".



Papa Giovanni Paolo II considerava la costruzione della pace un compito
urgente per tutti e non solo per coloro che, come lui, avevano la
possibilità di parlare ed essere ascoltati dai responsabili della
politica mondiale. Egli richiamava tutti e tutte a compiere "gesti di
pace", mettendo egli stesso in pratica a sua esortazione. E' stato il
primo Papa a visitare tutti i continenti e il suo consueto gesto di
baciare la terra ogni volta che scendeva dall'aereo costituiva al tempo
stesso un simbolo dell'unità del mondo e della preziosità di ogni
sua parte.



Giovanni Paolo II in molte occasioni ha offerto esempi di
riconciliazione, in special modo nel momento in cui ha avuto il coraggio
di perdonare l'uomo che aveva attentato alla sua vita nel 1981. Ha
pregato per il suo attentatore, Mehmet Ali Agca, e i seguito gli ha
fatto visita in carcere.



Sanare le divisioni tra le religioni ha rappresentato una sua
priorità. Nel 1986 i leader religiosi del mondo su invito del Papa, si
riunirono nella città di Assisi e insieme si impegnarono a lavorare
per la pace. Allo stesso modo nel 1986 visitò la Sinagoga Maggiore di
Roma definendo gli ebrei "nostri fratelli maggiori".



Come mai era avvenuto precedentemente, nel corso del suo pontificato
Giovanni Paolo II ha dato iniziato a chiedere perdono per le colpe
commesse dalla Chiesa nella storia.



Visitando l'Isola di Goree in Senegal nel 1992,riferendosi "all'orribile
aberrazione di coloro che riducevano in condizione di schiavitù i
fratelli e le sorelle che il Vangelo ha chiamato a libertà", disse:
"Da questo santuario africano testimone del dolore nero, impetriamo
perdono dal cielo."



Come parte di una solenne cerimonia dell'anno giubilare, Giovanni Paolo
II chiese perdono dei peccati commessi contro il popolo di Israele.
Mentre pregava in Yad Vashem, il Memorial dell'Olocausto, nell'anno2000,
dichiarò: " La Chiesa Cattolica è profondamente rattristata per
l'odio, gi atti di persecuzione e gli atteggiamenti antisemiti diretti
contro gli ebrei da parte dei cristiani che si sono manifestati in
alcuni momenti e in alcune situazioni".



In molte occasioni e luoghi in cui si sono manifestati i peggiori atti
contro l'umanità, il Papa ha ispirato speranza e determinazione per un
cambiamento costruttivo:



Nel 1979, durante "la crisi" irlandese: "Rivolgo un appello ai giovani
appartenenti a organizzazioni che fanno ricorso alla violenza. Non
ascoltate le vomiche parlano la lingua dell'odio, della vendetta, della
rappresaglia."



Nel 1981 a Hiroshima: "Ricordare Hiroshima impegnarsi per la pace.
Promettiamolo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle: lavoreremo senza
sosta per il disarmo e per la messa al bando di tutte le armi nucleari."



A Coventry, durante la guerra delle Isole Falkland Malvinas (1982): "La
guerra dovrebbe appartenere ad un passato tragico, alla storia; non
dovrebbe trovare posto nell'agenda dell'umanità per il futuro.".



In ogni crisi internazionale Giovanni Paolo II si è rivolto a tutte le
parti per far prevalere il dialogo e la ragione sulla violenza. Prima
della guerra in Iraq nel 2003 aveva messo in guardia dicendo che: "la
guerra non è mai semplicemente un' opzione tra le altre cui far
ricorso per risolvere una controversa tra le nazioni".



Condannando "ogni atto terrorista" in Medio Oriente, il Papa nel 2003
dichiarò che "non di muri ha bisogno la Terra Santa ma di ponti".



Papa Giovanni Paolo II ha approfondito particolarmente i temi della
guerra, della pace, della libertà, della giustizia e dei diritti umani
da diversi punti di vista e in ogni occasione possibile. Le sue lettere
encicliche dimostrano la complessità delle relazioni internazionali in
un periodo in cui si riconosceva l'influenza del ruolo del Papa polacco
nel porre fine alla Guerra Fredda tra l'Est e l'Ovest e la caduta del
comunismo in Europa. Nello stesso tempo il Papa ha ripetutamente
identificato "il peccato strutturale" dell'ingiustizia che soffrono i
poveri del mondo e ha criticato duramente il mercato di valori
capitalisti che li sostiene.



Pax Christi International ha apprezzato soprattutto il riconoscimento di
Papa Giovanni Paolo II della necessità di creare una cultura di pace e
di nonviolenza. Per più di 25 anni i suoi messaggi annuali per la
Giornata Mondiale della Pace hanno analizzato i requisiti di un mondo di
pace. Le organizzazioni che fanno parte di Pax Christi in tutto il mondo
hanno accolto e diffuso questi temi di riflessione con lo studio, con la
preghiera e promuovendo azioni a livello locale.



I membri di Pax Christi proseguiranno questa azione e faranno propria la
preghiera di Papa Giovanni Paolo II:



"Ascoltate la mia voce, è la voce delle vittime della guerra e della
violenza tanto di singoli individui quanto di intere popolazioni."

Ascoltate la mia voce, io parlo a nome delle moltitudini che in ogni
Paese e in ogni epoca storica non scelgono la guerra e sono già in
cammino sulle strade della pace."



Possa il Santo Padre riposare ora nella pace di Dio.





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