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Re:Fw: [NuovoLaboratorio] Liberazione: tutti a giudizio per le violenzediBolzaneto
- Subject: Re:Fw: [NuovoLaboratorio] Liberazione: tutti a giudizio per le violenzediBolzaneto
- From: "dantebd" <dantebd at libero.it>
- Date: Wed, 16 Mar 2005 16:50:23 +0100
Chissà che non si arrivi ancora più in alto, magari a quel Fini presente a Genova in quei giorni (anche lui in tuta mimetica)? Dante Treviso From : pace-request at peacelink.it To : pace at peacelink.it Cc : Date : Wed, 16 Mar 2005 16:22:12 +0100 Subject : Fw: [NuovoLaboratorio] Liberazione: tutti a giudizio per le violenzediBolzaneto > I pm di Genova: tutti a giudizio per le violenze inumane di Bolzaneto > > Chiesto ieri il processo per gli abusi sui fermati del G8 nel carcere > provvisorio. In una memoria di 534 pagine la ricostruzione di anni di > indagini. Se non si parla esplicitamente di torture è solo perché i > «trattamenti» durarono meno di due giorni > Checchino Antonini > «Pagine brutte» quelle scritte a Bolzaneto nei giorni del luglio 2001 sui > rapporti tra cittadini e polizie. Così brutte che «se anche dovessero > incontrare la prescrizione, tuttavia difficilmente potranno essere > dimenticate». E se non si parla esplicitamente di tortura è solo per via > della scelta «prudenziale» dei pubblici ministeri che preferiscono > attestarsi nella contestazione di un solo profilo dell'articolo 3 (divieto > di tortura e di trattamento inumano e degradante) della convenzione delle > Nazioni Unite sui diritti umani. Per parlare di tortura si sarebbero > dovute superare le 48 ore di "trattamento" mentre nella caserma Bixio a > nord di Genova, tramutata con decreto in prigione provvisoria per le > retate del G8, si arrivò al massimo a "sole" 35 ore di permanenza. Ma il > commento finale dei pm genovesi non lascia comunque campo a disquisizioni > retoriche: «furono adottati tutti quei meccanismi di "dominio psicologico" > al fine di abbattere la resistenza dei detenuti e ridurne la dignità»: > stare in piedi per ore, senza cibo e sonno al caldo, "bombardati" da > rumori forti, con minacce, percosse e umiliazioni che sono riassunte in > una memoria di 534 pagine consegnata ieri alle parti nel corso > dell'udienza preliminare. Il formidabile ministro Castelli, in visita > notturna alla struttura, ha sempre dichiarato di non aver notato nulla di > strano > Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati tracciano la storia del > luogo dove personaggi di polizia di stato, carabinieri, polizia > penitenziaria e personale sanitario, gli indagati sono 47 (15 della ps, 16 > della polizia penitenziaria, 11 carabinieri e 5 tra medici e infermieri), > avrebbero messo in piedi un sistema di abusi che iniziava con una sorta di > "comitato di accoglienza" - attivo già nel piazzale dove arrivavano i > manifestanti fermati, 252 in tutto - e finiva nell'infermeria che non era > certo una "zona franca" ma una tappa del percorso di umiliazioni. > «L'impatto delle parti offese con i medici - scrivono i pm - avveniva in > condizioni di soggezione fisica e morale analoghe a quelle generali... > spesse volte il medico (uno degli indagati, Toccafondi, usava visitarli in > mimetica usando diagnosi come «Pronto per la gabbia» o «Abile, arruolato», > ndr) veniva scambiato per un poliziotto». > Il "metodo", pochi mesi prima, secondo molti osservatori di movimento, > aveva avuto una sorta di prova generale con le violenze analoghe subite da > un numero più ristretto di attivisti in una caserma di polizia di Napoli. > In entrambe le città chi arrivava in caserma, spesso, aveva già subito > trattamenti pesanti prima e durante l'arresto. Come i ragazzi e le ragazze > della scuola Diaz, già sanguinolenti e terrorizzati per la "mattanza > cilena" nel dormitorio del Genoa social forum, che all'arrivo a Bolzaneto > venivano marchiati su una guancia. > > Nei cinque capitoli si definiscono i flussi delle persone transitate a > Bolzaneto nelle varie giornate, la presenza delle forze dell'ordine, i > tempi di permanenza, le catene di comando, i reati e si dà conto di anni > di lunghe indagini ostacolate, spesso, dagli apparati infastiditi delle > amministrazioni carcerarie e di polizia. «I capi e i vertici - si legge > ancora nelle conclusioni - hanno permesso e consentito che in quei tristi > giorni a Genova si verificasse una grave compromissione dei diritti delle > persone. Ancora più grave perché erano persone detenute, già private della > loro libertà personale; persone che in quella caserma, a prescindere dal > comportamento precedente che ve le aveva portate, erano inermi e > impotenti, spesso ferite, quasi sempre spaventate e terrorizzate. E quei > reati sono stati commessi da pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro > funzioni. Non c'è emergenza per giustificare quello che è accaduto». Nulla > può giustificare il taglio di ciocche di capelli a Taline Ender, > Massimiliano Spingi e Sanchez Chicarro; la mano quasi rotta a Giuseppe > Azzolina, la testa di Ester Percivati infilata in una turca mentre Marco > Bistacchia veniva costretto a mettersi carponi e abbaiare e Mohamed > Tabbach, 46 anni, veniva pestato perché non riusciva stare in piedi per > ore con la sua gamba artificiale. Chi può dire se è andata meglio a > Hinrichs Meyer Thorsten, costretto a girare nel piazzale con un berretto > rosso con disegnate un falce e un pene al posto del martello o a coloro > che hanno "solo" ricevuto minacce di violenza sessuale o colpi ai > genitali, senza comunicare per giorni con familiari, legali e ambasciate. > Il memoriale dei pm, è un pugno allo stomaco: percosse, ingiurie, > umiliazioni e un monte di menzogne per coprire i misfatti. I reati > contestati, a vario titolo, sono: abuso d'ufficio, violenza privata, abuso > d'autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell'ordinamento > penitenziario e della Convenzione per i diritti dell'uomo. Agli apici > della catena di comando sono stati individuati, per la polizia di stato, > la commissaria Anna Poggi e il vicequestore Perugini, famoso per un > filmato che lo ritrae in piazza in quei giorni mentre cerca di picchiare > un ragazzino di Ostia tenuto fermo da diversi agenti. Per > l'amministrazione penitenziaria il responsabile era il magistrato Sabella > per il quale è stata chiesta l'archiviazione. E' indagato invece un > generale, allora colonnello, Oronzo Doria. > > Con l'udienza di ieri è terminata, con le richieste di rinvio a giudizio, > l'esposizione delle accuse. Per sapere se ci sarà un processo bisognerà > attendere le conclusioni delle parti civili, delle difese e la decisione > del giudice per l'udienza preliminare prevista non prima di due settimane. > > > > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > ____________________________________________________________ Navighi a 2 MEGA e i primi 3 mesi sono GRATIS. 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