Conferenza stampa x 19MARZO



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Siamo la maggioranza morale e reale del paese. Il 19 marzo tutti in piazza
a Roma contro la guerra

Conferenza stampa questa mattina a Roma per presentare la manifestazione
nazionale



Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa del comitato promotore
della manifestazione nazionale contro la guerra del prossimo 19 marzo,
manifestazione che si terrà a Roma nel quadro della giornata mondiale
contro la guerra lanciata dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre e dal
Forum Sociale Europeo di Londra.

Piero Bernocchi dei Cobas ha illustrato le manifestazioni che si terranno
il 19 marzo in decine di capitali a livello mondiale e in decine di città
degli Stati Uniti. In Europa - ha detto Bernocchi - un rilievo particolare
assumeranno le manifestazioni a Roma e a Londra i cui governi continuano a
mantenere le truppe in Iraq e ad essere complici dell'occupazione del
paese. Riferendosi alla manifestazione prevista a Bruxelles sempre per il
19, Bernocchi ha sottolineato come nella piattaforma della manifestazione
principale convocata dalla CES (conferederazione europea dei sindacati) non
ci sia alcun accenno né alla guerra né al ritiro delle truppe. Da qui
l'appello a tenere invece conto della situazione venutasi a determinare in
Italia con il drammatico epilogo della liberazione di Giuliana Sgrena e
l'uccisione di Nicola Callipari. Il governo italiano non è più in grado
neanche di assicurare la sicurezza dei propri uomini. Uscire dalla guerra è
oggi sempre più urgente e necessario anche rilanciando il movimento contro
le basi militari.

Sergio Cararo, a nome del Comitato nazionale per il ritiro dei militari
dall'Iraq, ha ribadito il concetto secondo cui il movimento che chiede il
ritiro delle truppe e la fine della complicità italiana rappresenta ormai
da tempo la maggioranza morale e reale del paese, una maggioranza che da
due anni entra sistematicamente in contraddizione con "la politica" che si
esprime con la maggioranza di governo e con una opposizione troppo
compiacente e troppo al di sotto dell'aspettativa che viene dalla società
su una questione dirimente come la guerra. I ripetuti sondaggi fatti in
questi due anni, hanno visto la conferma che la maggioranza del paese vuole
il ritiro delle truppe dall'Iraq. L'intervento in replica alla relazione di
Berlusconi al Senato da parte di Giuliano Amato, a nome  dell'opposizione,
è irricevibile per l'autonomia ed i contenuti del movimento che si batte
contro la guerra. Ha anche invitato a cogliere la novità di uno dei punti
della piattaforma della manifestazione che per la prima afferma che "la
resistenza all'occupazione militare è legittima".

Bruno Steri dell'Ernesto/PRC ha ribadito l'obiettivo del ritiro delle
truppe perseguito in questi anni, come centrale. E' urgente cominciare a
definire come porre fine alla complicità italiana con la guerra in Iraq. Il
congresso nazionale del PRC ha votato all'unanimità l'adesione alla
manifestazione del 19 marzo a Roma, ma in alcuni congressi provinciali
questa posizione è dovuta passare a maggioranza e non all'unanimità.

Guido Lutrario dei Disobbedienti ha insistito sulla contraddizione tra
maggioranza reale della società e sordità della politica alla domanda che
chiede di ritirare le truppe. Se la società non viene ascoltata e le sue
aspettative non vengono raccolte, quali strumenti ha per farsi ascoltare?
Per questo diciamo che con la manifestazione del 19 marzo cominciamo una
nuova fase del movimento che deve assediare i palazzi del potere: quello
del governo certo ma anche il Quirinale, perché Ciampi è il garante di una
Costituzione che è stata violata con la partecipazione dell'Italia alla
guerra contro l'Iraq.

Nando Simeone della redazione di Erre/PRC ha insistito sulla necessità di
spingere per mettere ancora più in difficoltà un governo già in crisi sulla
gestione della guerra e della vicenda Callipari. In questo senso, occorre
lavorare affinché il movimento contro la guerra intercetti anche la
crescente mobilitazione sociale contro il liberismo: oggi in piazza c'erano
gli operai della FIAT, la prossima settimana sciopereranno la scuola e gli
operatori sociali. Occorre ricomporre il movimento dentro quella lettura
che denunciava il carattere sociale, economico e militare della guerra.

Andrea Genovali del PdCI ha assicurato la partecipazione del proprio
partito alla manifestazione del 19 marzo e la presentazione di una mozione
alla camera che chiederà esplicitamente il ritiro immediato delle truppe.
Ha inoltre invitato a non abbassare la guardia ed a guardare con attenzione
e preoccupazione l'escalation delle minacce di guerra in Medio oriente alla
luce di quanto sta accadendo in Libano . contro la Siria e contro l'Iran.

Danilo Corradi dei Giovani Comunisti, ha ricordato che l'assedio ai palazzi
del potere comincerà già da mercoledì prossimo con una manifestazione a
Montecitorio in occasione del dibattito e del voto sul decreto di
rifinanziamento della missione militare in Iraq.

Oggi pomeriggio il comitato promotore avrà un incontro con la redazione de
Il Manifesto ed ha lanciato un appello alle organizzazioni che stanno
lavorando sulla manifestazione di Bruxelles - alla luce di una situazione
straordinaria - a rivedere le proprie decisioni e ad impegnarsi per la
manifestazione del 19 marzo a Roma.