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Salve,
sono
Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia.
Le scrivo perche’ gia’ due anni fa, insieme agli altri 57.000 italiani che
firmarono la nostra petizione online, lei ci permise di contrastare con
successo il tentativo di consentire la caccia addirittura nei
parchi.
Anche
ora, come allora, e’ necessario mobilitarsi: infatti, la potente lobby
venatoria, ben rappresentata nel Parlamento italiano nonostante i
cacciatori costituiscano solo l’1,3 % della popolazione italiana,
vuole far approvare una proposta di legge che e’ un insulto
per tutti coloro che amano la natura e gli animali, come me e
lei.
Con
questa proposta la
lobby venatoria vuole modificare a suo favore una legge,
la n. 157 del 1992, che e’ l'unica legge italiana per la fauna selvatica.
L'intento e’ chiaro: farla diventare semplicemente una legge per la
gestione della attività venatoria, ovvero per la gestione dei propri
affari.
In questo preciso momento e’
necessario che anche lei faccia pressione insieme a tutti noi sul
Presidente della Camera, affinchè tolga dall'agenda dei lavori della
Camera la discussione su questa proposta di legge a favore della caccia:
altrimenti, considerato il clima pre-elettorale, c'e’ il rischio concreto
che il 15 marzo possa venire approvata.
E' necessario ribadire che la
fauna e’ di tutti, non e’ "roba loro", dei cacciatori: anche lei ha il diritto di
goderne! Come il 72% degli Italiani che sono contrari alla
caccia.
E’ per questo che la prego
di firmare la petizione via email al Presidente della Camera On. Casini,
oggi stesso!
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La legge 157 e’ sempre stata
considerata equilibrata e rispondente, nei limiti del possibile, alle
richieste degli enti e rappresentanti interessati, dal mondo della
scienza, dal mondo ambientalista, dal mondo agricolo e dal mondo
venatorio.
Si basa su un unico grande
principio: la
fauna selvatica appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato
e va tutelata nell'interesse nazionale ed internazionale. L'attivita’ venatoria, di
conseguenza e’ solo un'attività che si puo’ svolgere su concessione, nel
rispetto anzitutto dei principi di conservazione ecologica e
ambientale.
Al fine poi di difendere anche gli
interessi di una delle più grandi risorse economiche del Paese, la caccia
puo’ essere esercitata solo nei luoghi dove e’ consentita, nel rispetto
dell'attivita’ agricola e legando il cacciatore al
territorio e con
ciò responsabilizzandolo.
Le proposte in discussione in
Commissione Agricoltura non rispettano nessuno dei suddetti principi
cardine:
- Per
quanto riguarda la protezione della fauna, sia stanziale che migratoria,
le proposte mirano a violare
perfino le normative europee
di riferimento, ovvero la direttiva 79/409CEE e la direttiva 92/43CEE,
nonche’ le due maggiori Convenzioni internazionali sulla biodiversita’:
la Convenzione di Berna e la Convenzione di Bonn. Infatti autorizzano la
caccia a specie protette a livello internazionale e nei tempi in cui
queste specie sono piu’ deboli e facilmente danneggiate, ovvero di
periodi di premigrazioni e accudimento dei piccoli, con il serio rischio
di metterne in pericolo la sopravvivenza.
- Per
quanto attiene, invece, la gestione nazionale della pratica venatoria,
le proposte mirano a permettere il libero
spostamento dei cacciatori
sia all'interno della propria regione che in altre regioni (nomadismo
venatorio), con conseguente danno per l'agricoltura, per la fauna e
difficolta’ reale di controlli da parte degli organi di polizia.
Inoltre, lo scioglimento del legame del cacciatore con un preciso e
limitato territorio ha come conseguenza la sua deresponsabilizzazione.
- Infine,
bisogna sottolineare la grave proposta di depenalizzazione di alcuni tra
i più seri reati venatori. Tra questi, oltre alla sola sanzione
amministrativa per la
caccia
nei parchi,
aberrante in se’, c'è la depenalizzazione
e la riduzione a mera sanzione amministrativa della crudele pratica
della uccellagione
che e’ una pratica non selettiva e causa la morte di specie anche
protette e rarissime, in violazione di ogni principio di conservazione
della natura e delle leggi internazionali di tutela della fauna.
Ce
n'e’ abbastanza per firmare la petizione del WWF, non trova?
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Se queste sono le principali
caratteristiche della proposta in discussione, va detto che esse non hanno
alcun
fondamento scientifico, ne’ si basano su consapevoli
ragionamenti di tipo giuridico, ne’, ripetiamo, vogliono attuare il
diritto comunitario: esse sono solo e se approvate possono rappresentare,
un serio
rischio per la nostra fauna selvatica, un passo indietro verso l'Europa
e un chiaro segno che per l'interesse ricreativo di pochi, si va contro
l'interesse ambientale che innumerevoli volte la Corte Costituzionale e la
Corte di Cassazione hanno ribadito essere prioritario per il nostro
Paese.
Nel frattempo:
- E’
cominciata la discussione in Commissione Agricoltura della Camera, dove
sono stati presentati 1750 emendamenti: sono stati pero’ tutti
assurdamente cancellati dal presidente della Commissione
stessa!
- Si
e’ tenuta una conferenza stampa di grande importanza perche’ erano
presenti sia esponenti dell'opposizione che della maggioranza contrari a
questa cattiva riforma della legge 157;
- sono
state raccolte circa 30 firme di esponenti della maggioranza contro la
riforma della 157 che si aggiungono alla posizione compatta, contraria,
della opposizione.
A questo punto e’ fondamentale
fare pressione
sul Presidente della Camera, On. Casini, affinche’ tolga dall'agenda
della Camera la discussione sulla proposta di modifica della legge 157,
con il rischio concreto che possa venire approvata.
Piu’ saranno le mail che
ricevera’, piu’ aumenteranno le nostre speranze!
Collabori anche lei, la
prego: invii urgentemente una mail a Casini tramite il sito del WWF !
>>
La saluto cordialmente e la
ringrazio per la sua attenzione e, fin d’ora, per la sua preziosa
collaborazione.
Suo Fulco
Pratesi
Presidente
WWF Italia
N.B.
Inoltri a un suo conoscente questo messaggio, se pensa che sia sensibile
come lei alle prepotenze della lobby dei cacciatori!
P.S.
Due anni fa, firmando la precedente petizione, lei acconsentii a ricevere
nostre comunicazioni via mail. Tuttavia, qualora non desideri riceverne
altre puo’ inviare un
messaggio con la richiesta di cancellazione dalla lista "caccia" a
wwf at wwf.it
WWF Italia ONLUS, Via Po 25/c, 00198 Roma. Tel. 06844971 – Fax:
0685356442
posta at wwf.it - www.wwf.it
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