Amnesty International chiede maggiore protezione per le donne irachene



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COMUNICATO STAMPA
CS20-2005

AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE MAGGIORE PROTEZIONE PER LE DONNE IRACHENE

Presentando un nuovo rapporto intitolato 'Iraq: dopo decenni di
sofferenza, ora le donne meritano un destino migliore', Amnesty
International ha oggi auspicato un ruolo attivo delle donne nella
costruzione del futuro del loro paese. Le autorita' irachene dovranno
prendere misure efficaci per proteggere le donne e cambiare le leggi
discriminatorie che facilitano la violenza ai loro danni.

Le donne e le ragazze in Iraq vivono nella costante paura di subire
violenza. L'attuale mancanza di sicurezza ha spinto molte di esse a
ritirarsi dalla vita pubblica e costituisce un grande ostacolo
all'avanzamento dei loro diritti. Dalla guerra del 2003, i gruppi armati
hanno preso di mira e assassinato diverse esponenti politiche e attiviste
per i diritti umani.

Il rapporto di Amnesty International mette in evidenza come le donne
vengano colpite proprio in quanto donne e quale sia stata la loro
sofferenza durante decenni di repressione governativa e di conflitto
armato.

'Le autorita' irachene devono introdurre misure concrete per proteggere le

donne e dire in modo chiaro e tondo che la violenza contro le donne non
sara' tollerata, che indagheranno su ogni denuncia di violenza e
porteranno di fronte alla giustizia chiunque si sia reso responsabile di
questi abusi, a prescindere dalla sua affiliazione politica' ? ha
dichiarato Cecilia Nava, vicepresidente della Sezione Italiana di Amnesty
International.

Tre guerre e oltre un decennio di sanzioni economiche hanno avuto effetti
disastrosi sulle donne irachene. Sotto il governo di Saddam Hussein, esse
venivano sottoposte a stupro e ad altre forme di violenza sessuale o
colpite in quanto attiviste politiche, parenti di attivisti o appartenenti

a determinati gruppi etnici o religiosi.

Il rapporto di Amnesty International illustra come la discriminazione di
genere di cui e' permeata la legislazione irachena contribuisca al
perpetuarsi della violenza contro le donne. Molte di esse rischiano di
essere ferite o assassinate dai propri parenti maschi se ritenute
portatrici di un comportamento lesivo dell'onore della famiglia.

'Le autorita' di Baghdad devono riesaminare le leggi discriminatorie
contro la donne e adeguarle al diritto internazionale. Soprattutto, devono

garantire che la nuova Costituzione e tutte le nuove leggi prevedano
risarcimenti per tutte le forme di discriminazione e di violenza basata
sul genere' ? ha aggiunto Nava.

Alcune donne irachene sono state prese in ostaggio da gruppi armati che
hanno avanzato richieste politiche, cosi' come alcune donne di
cittadinanza non irachena sono state catturate da gruppi che chiedono il
ritiro delle truppe straniere dall'Iraq. Una di esse, Margaret Hassan, e'
stata assassinata. Attualmente, sono ancora in ostaggio le giornaliste
Giuliana Sgrena e Florence Aubenas. Amnesty International rinnova ancora
una volta l'appello ai gruppi armati affinche' cessino immediatamente ogni

forma di violenza ? intimidazioni, minacce di morte, attentati, sequestri
e uccisioni ? contro le donne.

Allo stesso tempo, Amnesty International chiede alla forza multinazionale
a guida Usa di migliorare la tutela delle donne detenute e svolgere
tempestive indagini sulle denunce di violenza contro le donne, compresi
gli abusi sessuali compiuti dai soldati o da altro personale della forza
multinazionale.

Le organizzazioni irachene per i diritti delle donne chiedono da tempo
l'adozione di provvedimenti per porre fine alla violenza e alla
discriminazione. Negli ultimi anni sono sorti numerosi gruppi e organismi
non governativi per i diritti delle donne. Cio' nonostante, le attiviste
per i diritti umani si trovano spesso a fronteggiare minacce e attacchi
provenienti dalle stesse famiglie delle donne che difendono.

Il rapporto di Amnesty International auspica che le donne siano al centro
del processo decisionale iracheno, soprattutto sui temi che le riguardano
direttamente. L'organizzazione per i diritti umani chiede che le donne
siano rappresentate a ogni livello per garantire al meglio la loro
protezione. Nella neo-eletta Assemblea nazionale e nel prossimo governo le

donne dovranno assumere un ruolo decisivo nell'assicurare che la
legislazione vigente e quella che verra' introdotta saranno in linea con
gli standard del diritto internazionale.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 22 febbraio 2005

Il rapporto 'Iraq: dopo decenni di sofferenza, ora le donne meritano un
destino migliore' e' disponibile presso il sito Internet
http://www.amnesty.org e l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia ? Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it








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