DAL TERZO MONDO- IL VESCOVO PEDRO CASALDALIGA



Bologna, 13 Febbraio 2005

Trascrivo qui di seguito (vedi anche allegato) una "preghiera" che mi
giunge dal cosiddetto "terzo mondo".

Sono parole e invocazioni che mi piacciono molto: sono espressione a mio
avviso di un "cristianesimo" molto "vero", quanto meno non legato al potere.

Sono parole che mi fanno anche un po' vergognare di vivere tranquillo in
questo nostro "primo mondo"

Nel messaggio che mi arriva dal "terzo mondo" si trova anche scritto:
"Oggi, ma forse sempre, una delle profezie più intollerabili all'udito e
alla vista dei potenti, è la profezia della pace e della nonviolenza. Che è
annuncio del diritto alla vita, e ad una vita piena, per tutti. Ma che
indispone, non sappiamo perché, i signori e, forse, taluni monsignori"

Mi domando e vi domando: ma perché, perchè questa profezia indispone tante
persone, fra cui "forse, taluni monsignori"??

Shalom-salaam a tutti, ma proprio a tuttiŠ.
Domenico Manaresi

Mitt. Domenico Manaresi




Da "Fraternidade" del 4-2-05



IL PADRE NOSTRO DEL VESCOVO PEDRO CASALDALIGA,

 "dom Pedro Casaldaliga, è vescovo emerito, cioè pensionato, della vicina
prelazia di São Felix de Araguaia. Con la certezza che continuerà profeta
di questo nostro Continente latino-americano."



«Fratelli nostri che vivete nel primo mondo:

affinché il suo nome non venga ingiuriato,

affinché venga a noi il suo Regno, e sia fatta la sua volontà,

non solo in cielo, ma anche in terra,

rispettate il nostro pane quotidiano,

rinunciando, voi, allo sfruttamento quotidiano;

non fate di tutto  per riscuotere il debito che non abbiamo fatto

e che vi stanno pagando i nostri bambini,

i nostri affamati, i nostri morti;

non cadete più nella tentazione

del lucro, del razzismo, della guerra;

noi faremo il possibile per non cadere nella tentazione

dell'odio o della sottomissione,

e liberiamoci, gli uni gli altri, da ogni male.

Solo così potremo recitare assieme

la preghiera della famiglia che il fratello Gesù ci insegnò.

Padre nostro, Madre nostra,  che sei in cielo e sei in terra.»

dom Pedro Casaldaliga.