Fsm 2005 - Greenpeace protesta contro gli OGM davanti alla Monsanto (241)



Porto Alegre

Greenpeace protesta davanti alla Monsanto
José Bové: "No OGM in Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia"
Protesta formale contro il "piano di dominazione dell'agricoltura da parte
delle aziende di biotecnologia"


La protesta di Greenpeace ha fatto chiudere l'ufficio della Monsanto a
Porto Alegre

Trainati dalla associazione Greenpeace, circa 200 partecipanti del quinto
FSM hanno realizzato ieri una protesta davanti al palazzo degli uffici
della multinazionale Monsanto, grande produttrice di Organismi
Geneticamente Modificati (OGM), particolarmente la soia transgenica. I
transgenici non sono la soluzione per la fame dell'umanità, come dicono i
neo liberali, ma una vera bomba per gli agricoltori che diventano a vita
dipendenti dei loro semi, perché le piante generate dai prodotti
transgenici sono sterili.

Davanti al palazzo della Monsanto gli attivisti hanno posto un cartello con
la scritta "Consolato della Repubblica della Soia". Una delegazione è
entrata per parlare con i preposti della Monsanto a Porto Alegre, ma sono
stati informati che l'azienda ha chiuso la rappresentanza nella città.
Comunque, i manifestanti sono riusciti a scovare l'avvocato della
multinazionale e gli hanno consegnato un documento con la formale protesta
contro "un piano di dominazione dell'agricoltura da parte delle aziende di
biotecnologia". Queste aziende hanno la pretesa di espandere la
coltivazione di transgenici in Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e
Bolivia.

Al momento dell'atto di protesta davanti al palazzo, gli attivisti hanno
ricevuto una telefonata di José Bové, che, in quel preciso istante,
partecipava ad una protesta contro lo sbarco della soia transgenica in
Francia al Porto di Lorient. Si sono aggregate a Greenpeace la ben nota Via
Campesina (organizzazione dei Sem - Terra nel mondo latino americano) e le
locali Federazione dei Lavoratori nell'Agricoltura Familiare di Rio Grande
do Sul (FETRAF-SUL) e la nazionale Centrale Unica dei Lavoratori Brasiliani
(CUT). E' stata una protesta pacifica e intelligente.

Alberto Chicayban e Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa Itaca - Pordenone

Prot. 241