Elezioni in Iraq: senza federalismo nessun futuro!



Definire "libere" le prossime elezioni che stanno per svolgersi, o forse,
speriamo, non svolgersi affatto in Iraq , anche perchè circa il 60% della
popolazione irachena sembra intenzionata a boicottare esemplarmente questa
messa in scena,  é un'affermazione assolutamente incomprensibile per
chiunque abbia un minimo di conoscenza e background nell'ambito del
Movimento contro le guerre!

Figuriamoci poi se chi afferma ciò , si definisce (a quanto pare...)
un'associazione di impegno, volontariato e informazione su fatti di
violazione dei diritti internazionali e di tendenza umanitaria   (?)
Forse l'APM non é al corrente delle migliaia e migliaia di casi di
violazioni in Iraq , dall'inizio dell'attacco della coalizione,
dall'occupazione armata , che è , tra l'altro, un crimine n sè stesso?

Come potrebbe qualunque popolo, nel caso specifico quello iracheno,
desiderare di votare un governo costituito  e scelto solo ed esclusivamente
dalle forze militari straniere occupanti; quale sarebbe la preferenza che
dovrebbero dare, se i candidati ufficiali , Allawi e Al Sistani ( nb: le
liste elettorali dei due sono assolutisssimamente segrete, perchè hanno
tutti troppa paura delle frangie armate della resistenza, che anche se con
questa ristretta cerchia di componenti miliziani  armati, ha tutto il
diritto di essere e di riconoscimento d aparte dei Movimenti internazionali
contro le guerre.) sono talmente impopolari per il loro collaborazionismo e
servilismo nei confronti della coalizione  armata occupante stessa?

Sembrerebbe essere ,semplicisticamente, un atto di sbadato "buonismo"
condito con una innata "ingenuità", ma possiamo davvero crederci?

Possibile che da parte di queste associazioni,  impegnate in cause
umanitarie e di sostegno affermazioni assurde di questa portata, totalmente
irrealistiche, illogiche e inattendibili siano solo casuali?

Stiamo ormai tristemente e un pò troppo inattivamente assistendo allo
smantellamento dello Stato di
Diritto, di essere, vivere, scegliere e, soprattutto, di conoscere; e per
questo, dovremmo essere assolutamente vigili e critici su quello che ci
viene propinato e sulle fonti di informazione.

A riguardo, voglio ricordare la prossima sessione di Roma del Tibunale
Mondiale sull'Iraq, (WTI - Italia) che vertirà proprio sulle responsabilità
di Media nell'informazione dei reali fatti e crimini di guerra. il sito é
: www.wti-italia.org
p.s. : girerò questa mail alla mailing list del tribunale e a quella di
Bastaguerra; chissà cosa avranno da replicare i nostri contatti- testimoni
di Truth telling iracheni, sulle prossime elezioni "libere" del loro paese
distrutto, da tutte le prospettive.

Andrea Falconetti, Bastaguerra Roma - WTI_ italia








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>From      : news-request at peacelink.it
To          : news at peacelink.it
Cc          :
Date      : Fri, 28 Jan 2005 01:14:48 +0100
Subject : Elezioni in Iraq: senza federalismo nessun futuro!

> www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050127it.html
>
> Iraq

> Dopo 35 anni di genocidio e crimini di guerra le prime elezioni libere: ma
> senza federalismo non ci sarà futuro!
>
> Bolzano, Göttingen, 27 gennaio 2005
>
> A tre giorni dalle prime libere elezioni in Iraq, l'Associazione per i
> Popoli Minacciati (APM) trae ancora una volta un bilancio dei crimini del
> regime di Saddam Hussein, dal 1968 al 2003. Tra le moltissime vittime
> spiccano 500.000 morti tra i Kurdi, Yezidi e Assiro-Caldei cristiani, altri
> 400.000 morti si sono contati tra gli Sciiti e gli Arabi delle paludi dello
> Shatt-al-Arab. Ma tutte le comunità etniche e religiose irachene hanno
> pianto i propri morti, vittime dei vari stermini e deportazioni del regime
> di Saddam. Per questo motivo un'impressionante maggioranza della
> popolazione kurda (20% - 25% della popolazione complessiva), degli Shiiti
> (55% - 60%) e degli Assiro-Caldei (3% - 4%) in Iraq salutano oggi,
> indipendentemente dalla rispettiva posizione nei confronti dell'intervento
> militare anglo-americano, la possibilità di poter intervenire direttamente
> nel futuro del paese. La molteplicità di partiti e alleanze di partiti

> candidati rispecchia l'enorme pluralismo etnico, religioso e sociale della
> popolazione irachena.
>
> In quanto organizzazione per i diritti umani, l'APM ha documentato fin dal
> 1970 i crimini di guerra e genocidio commessi in Iraq, si è fatta portavoce
> dei diritti dei gruppi etnici e delle minoranze perseguitate e ha sostenuto
> diversi progetti umanitari e di ricostruzione nel paese. Dal futuro governo
> iracheno l'APM si aspetta quindi che persegua non solo principi democratici
> e liberali, ma anche i principi del pluralismo e del federalismo. Senza

> l'autodeterminazione del Kurdistan e l'effettiva protezione delle minoranze
> religiose l'Iraq andrà in pezzi. L'APM chiede ai 25 paesi dell'Unione
> Europea di impedire qualsiasi azione bellica della Turchia contro l'Iraq
> del Nord kurdo.
>
> L'APM ricorda che la cosiddetta Offensiva Anfal del 1987/88 causò la morte
> di 182.000 persone, in prevalenza Kurdi. Chi sopravvisse ai gas nervini
> impiegati dall'esercito iracheno, morì per le fucilazioni di massa. Nel
> 1988 furono rapiti e uccisi 8.000 uomini e ragazzi dei Barzani, tra loro
> anche gli uomini di un villaggio cristiano. Ali Hassan Al-Majid, ideatore
> dell'offensiva Anfal e cugino di Saddam Hussein, ha ammesso la morte di
> 100.000 persone. Le truppe d'assalto irachene hanno accuratamente
> registrato e annotato ogni particolare di questo genocidio. 14 tonnellate
> di materiale documentario a carico del regime sono state visionate e
> analizzate dall'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch.
>

> Le organizzazioni degli Shiiti dell'Iraq meridionale contano 300.000 morti
> dal 1991, tra cui 9.000 religiosi. Questi dati sono stati confermati da
> attivisti per i diritti umani. Dopo aver prosciugato le fertilissime terre
> del delta del Tigri e dell'Eufrate, lo Shatt-alArab, circa 500.000 Arabi
> furono cacciati. Decine di migliaia morirono sotto i bombardamenti, per le
> esecuzioni e durante la fuga. Già verso la metà degli anni '70 il partito
> Baath aveva eliminato la già piccola comunità ebraica. I 3.000 membri della
> comunità subirono esecuzioni pubbliche, persecuzioni e furono poi tutti
> cacciati dal paese.

>
> Anche i rappresentanti dei partiti di opposizione, intellettuali e membri
> dei movimenti dei lavoratori e delle donne furono vittime di massacri,
> esecuzioni arbitrarie e di massa. Molti emigrati iracheni sono stati
> assassinati da agenti iracheni nei paesi che li avevano accolti. Saddam
> Hussein fece eliminare migliaia di membri del regime, tra cui diplomatici,
> membri dei servizi segreti, membri del corpo ufficiali e della Guardia
> Repubblicana e addirittura membri della propria famiglia.
>
> L'APM vuole anche ricordare che la responsabilità di questi crimini ricade
> anche su molti paesi dell'Europa occidentale, gli USA, l'ex Unione
> Sovietica e i suoi paesi satellite, tra cui l'ex Repubblica democratica
> tedesca, i quali resero possibile l'attuazione di questi crimini grazie
> alla fornitura di armamenti e know-how militare e grazie ad una stretta
> collaborazione economica e politica. 86 ditte della sola Germania hanno
> contribuito in modo determinante alla creazione dell'industria di gas
> nervini in Iraq.
>
> Vedi anche:

> * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050118it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041208it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041005it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040706it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040201it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030822it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030314ait.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030319it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html |

> www.gfbv.it/3dossier/iraq/iraq-it.html
>
> * www: www.christiansofiraq.com | www.yezidi.net | www.nineveh.com |
> www.iraqcp.org | www.kdp.pp.se | www.puk.org | www.inc.org.uk/ |
> www.i-a-j.org | www.shianews.com
>
> --
> Mailing list Conflitti dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html

> Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/conflitti/maillist.html
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
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> Mailing list News dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
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