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Fsm 2005 - Saramago chiede un Forum sociale mondiale "permanente" (242)
- Subject: Fsm 2005 - Saramago chiede un Forum sociale mondiale "permanente" (242)
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Sat, 29 Jan 2005 15:49:48 +0100
Saramago chiede un Fsm "permanente" "Il Forum deve produrre cambiamenti" Saramago e la sua zattera di pietra Oggi all'Auditorium Araujo Vianna alle 8:30 si ascolteranno le voci di alcuni grandi della letteratura universale e del miglior giornalismo impegnato nelle lolle no global: il Nobel José Saramago, Eduardo Galeano, Zaragoza e il gionalista Ignacio Ramonet. Ieri Saramago ha rilasciato un'intervista al quinto FSM. Qui di seguito uno dei passaggi essenziali. - "Volentieri cancellerei la parola utopia dai dizionari, ma non è bene farlo. Penso che alcuni di noi vecchi e la maggioranza dei giovani siano molto sensibili all'utopia, però come tutta la gente sa, l'utopia è qualcosa che non si sa dov'è. L'origine del termine lo dice in maniera chiara: U più TOPOS. Dunque, l'utopia è qualcosa che non si sa dov'è. Presumiamo la sua esistenza ma non sappiamo dov'è ubicata. Ascolta: c'è una contraddizione interna al concetto di utopia, soprattutto nell'uso normale dello stesso concetto, come qualcosa della quale tutti hanno bisogno. Penso che non abbiamo bisogno di utopie. Se dovessi sostituire la parola utopia la sostituirei con la parola 'domani', perché il domani è l'unica utopia". Saramago ha proposto un'articolazione permanente del Forum Sociale Mondiale con le proposte di azione concreta. Ha detto testualmente: "Le batterie devono mettere il motore in funzionamento, questa è la mia idea - c'è bisogno di inventare a Porto Alegre qualcosa che non sia una ONG ma, effettivamente, uno strumento di azione per non far diventare il Forum un lenitivo per la gente ma una forma di produrre cambiamenti". Ecco che lo scrittore portoghese ha fatto come nel suo romanzo "La Zattera di Pietra", nel quale la Penisola Iberica si allontana dall'Europa navigando per conto suo. Credo ci sia in atto una sana latino - americanizzazione di alcuni scrittori europei, come ho notato nel bravo Massimo Carlotto, autore de Le Irregolari, e nel caso del sublime Saramago. E' tempo di finirla con questa mania di neutralità, molto comune in Italia e in Europa, come se tutti fossero scienziati o politici in campagna per ottenere la simpatia di tutti. C'è bisogno di scontentare alcuni, per forza, e prendere posizione in maniera concreta. Agire perché ya basta. Alberto Chicayban e Fabio Della Pietra Ufficio stampa Cooperativa Itaca - Pordenone Prot. 242
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