PORTO ALEGRE: il mappamondo rovesciato e la favela di Rubia Berta



Porto Alegre: il mappamondo rovesciato e la favela di Rubia Berta

di Luca Guerra

Un corteo bellissimo quello che ha aperto ieri i lavori del FSM: 200 mila
persone secondo la "Brigada Militar".

Per me, che sono stato sotto un ponte circa 2 ore e mezzo, ve ne erano
molti di più. Come a dire, ogni mondo è paese. Questi sono cortei che si
gustano così. E così mi sono visto per la prima volta i giapponesi in
corteo: bellissimi, ordinati, disciplinati con tanto di striscione e
cartelli, incomprensibili, e nell'altra mano la videocamera che riprendeva
anche l'impossibile. Dietro di loro il corteo brasiliano che procedeva a
ritmo di samba: vi lascio immaginare.

La samba conserva ancora tutti i ritmi africani: si vede che questo popolo
fantastico arriva da lì.
Gli slogan, bellissimi, inneggiavano alle questioni di largo patrimonio
della sinistra mondiale, come la guerra in Iraq, ma c'era anche il Partido
Comunista do Brasil che attaccava frontalmente su questioni come l'impegno
totale alla lotta contro la povertà.

Mi ha colpito lo spezzone del corteo di una forza politica che dovrebbe
rappresentare la forza più radicale della sinistra brasiliana: è l'STPU.
Cantavano uno slogan che diceva grosso modo cosi' "oh, oh, oh Lula
dispiacimento e l'operaio al governo e tradimento". Poi striscioni sulla
politica del governo che tenta di privatizzare il petrolio nazionale. Non
so ancora molte cose, però penso che sia un errore politico grave isolare
Lula di fronte alle grandi multinazionali che in Brasile fanno affari d'oro
sulla pelle di povera gente.

Poi seguiva una grande mappamondo capovolto: se si volesse dare un
significato all'intero corteo di ieri con una semplice immagine, ecco,
credo che questa del mappamondo rovesciato sia proprio l'immagine giusta:
ieri vi e' stata una grande manifestazione popolare che ha raccolto
centinaia di migliaia di persone che non accettano più un mondo capovolto.
Infatti lo slogan recita: "Um outro mundo è possivel". La prima volta che
mi hanno salutato quando sono arrivato qui in Brasile mi hanno detto:
"Obrigado". A sentirlo dire velocemente sembra che questa gente ritiri
fuori un retaggio storico politico di terre soggette a schiavitù. Sembra di
sentire: obbligato; io devo dire obrigado al sindaco di Porto Alegre.
Attenti: c'è una "versione di destra" del FSM. Il sindaco attuale di
centrodestra non ha mai pensato di rinunciare a fare questo forum.

Anzi lui pensa che simili eventi siano SOLO utili per l'economia locale:
solo per far circolare la moneta nel suo "possedimento" (qui i Comuni
vengono chiamati PREFECTURE).

Il primo gesto politico grave è stato quello di scorporare il forum delle
autorità locali dai lavori del FSM: come a dire che il FSM è una cosa,
mentre il forum delle autorità locali è un'altra. Secondo questo signore il
FSM serve per parlare di cosucce che non funzionano ma poi... poi ci pensa
lui e la sua cricca.

Ieri ho visitato una specie di favela. Si chiama Rubia Berta, ospita 30
mila persone e nasce perché un gruppo di persone nel 1987 ha occupato otto
stabili di una grossa compagnia andata in fallimento.

Da quel momento nasce il "Comitado Popular" che inizia a ricostruire una
città fornendola di tutta una serie di servizi che devono essere garantiti
in un agglomerato abitativo. Porto Alegre è divisa in "regioni", sono 17 ed
ognuna di esse ha i suoi "distretti". Ieri siamo andati nella regione
Baltazar, distretto Rubia Berta. Le regioni sono quelle entità in cui
vengono eletti i "veliadores" cioè i consiglieri comunali che qui in tutta
la città sono 35.

Le regioni sono quelle che discutono il Bilancio partecipativo e che
ottengono poi i fondi per fare i progetti all'interno dei loro distretti.
Il distretto di Rubia Berta, che sconta una povertà inaudita, in cui
migliaia di persone si trovano in una condizione ai limiti della
sopravvivenza (una vergogna del terzo millennio!), è riuscito a portare a
termine un progetto di circolazione di moneta locale valida solo per quel
distretto, il rubi. Essa non ha un valore monetario ma consente a questa
moltitudine di povera gente di pagarsi il minimo indispensabile o murare il
tetto di casa (o quello che loro chiamano casa). È una seconda opportunità
che si offre e si costruisce tra quella gente che non ha accesso al real
brasiliano.

Il presidente del "Comitado Popular" del distretto di Rubia Berta ci ha
raccontato questa massima: "un dito non riesce mai a prendere in mano una
penna: due dita appena appena, tre va meglio, con tutte e 5 le dita la
penna è presa e allora si può scrivere…"







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