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PORTO ALEGRE: il mappamondo rovesciato e la favela di Rubia Berta
- Subject: PORTO ALEGRE: il mappamondo rovesciato e la favela di Rubia Berta
- From: Cantieri Sociali <cantierisocialimolise at yahoo.it>
- Date: Sat, 29 Jan 2005 15:37:06 +0100
Porto Alegre: il mappamondo rovesciato e la favela di Rubia Berta di Luca Guerra Un corteo bellissimo quello che ha aperto ieri i lavori del FSM: 200 mila persone secondo la "Brigada Militar". Per me, che sono stato sotto un ponte circa 2 ore e mezzo, ve ne erano molti di più. Come a dire, ogni mondo è paese. Questi sono cortei che si gustano così. E così mi sono visto per la prima volta i giapponesi in corteo: bellissimi, ordinati, disciplinati con tanto di striscione e cartelli, incomprensibili, e nell'altra mano la videocamera che riprendeva anche l'impossibile. Dietro di loro il corteo brasiliano che procedeva a ritmo di samba: vi lascio immaginare. La samba conserva ancora tutti i ritmi africani: si vede che questo popolo fantastico arriva da lì. Gli slogan, bellissimi, inneggiavano alle questioni di largo patrimonio della sinistra mondiale, come la guerra in Iraq, ma c'era anche il Partido Comunista do Brasil che attaccava frontalmente su questioni come l'impegno totale alla lotta contro la povertà. Mi ha colpito lo spezzone del corteo di una forza politica che dovrebbe rappresentare la forza più radicale della sinistra brasiliana: è l'STPU. Cantavano uno slogan che diceva grosso modo cosi' "oh, oh, oh Lula dispiacimento e l'operaio al governo e tradimento". Poi striscioni sulla politica del governo che tenta di privatizzare il petrolio nazionale. Non so ancora molte cose, però penso che sia un errore politico grave isolare Lula di fronte alle grandi multinazionali che in Brasile fanno affari d'oro sulla pelle di povera gente. Poi seguiva una grande mappamondo capovolto: se si volesse dare un significato all'intero corteo di ieri con una semplice immagine, ecco, credo che questa del mappamondo rovesciato sia proprio l'immagine giusta: ieri vi e' stata una grande manifestazione popolare che ha raccolto centinaia di migliaia di persone che non accettano più un mondo capovolto. Infatti lo slogan recita: "Um outro mundo è possivel". La prima volta che mi hanno salutato quando sono arrivato qui in Brasile mi hanno detto: "Obrigado". A sentirlo dire velocemente sembra che questa gente ritiri fuori un retaggio storico politico di terre soggette a schiavitù. Sembra di sentire: obbligato; io devo dire obrigado al sindaco di Porto Alegre. Attenti: c'è una "versione di destra" del FSM. Il sindaco attuale di centrodestra non ha mai pensato di rinunciare a fare questo forum. Anzi lui pensa che simili eventi siano SOLO utili per l'economia locale: solo per far circolare la moneta nel suo "possedimento" (qui i Comuni vengono chiamati PREFECTURE). Il primo gesto politico grave è stato quello di scorporare il forum delle autorità locali dai lavori del FSM: come a dire che il FSM è una cosa, mentre il forum delle autorità locali è un'altra. Secondo questo signore il FSM serve per parlare di cosucce che non funzionano ma poi... poi ci pensa lui e la sua cricca. Ieri ho visitato una specie di favela. Si chiama Rubia Berta, ospita 30 mila persone e nasce perché un gruppo di persone nel 1987 ha occupato otto stabili di una grossa compagnia andata in fallimento. Da quel momento nasce il "Comitado Popular" che inizia a ricostruire una città fornendola di tutta una serie di servizi che devono essere garantiti in un agglomerato abitativo. Porto Alegre è divisa in "regioni", sono 17 ed ognuna di esse ha i suoi "distretti". Ieri siamo andati nella regione Baltazar, distretto Rubia Berta. Le regioni sono quelle entità in cui vengono eletti i "veliadores" cioè i consiglieri comunali che qui in tutta la città sono 35. Le regioni sono quelle che discutono il Bilancio partecipativo e che ottengono poi i fondi per fare i progetti all'interno dei loro distretti. Il distretto di Rubia Berta, che sconta una povertà inaudita, in cui migliaia di persone si trovano in una condizione ai limiti della sopravvivenza (una vergogna del terzo millennio!), è riuscito a portare a termine un progetto di circolazione di moneta locale valida solo per quel distretto, il rubi. Essa non ha un valore monetario ma consente a questa moltitudine di povera gente di pagarsi il minimo indispensabile o murare il tetto di casa (o quello che loro chiamano casa). È una seconda opportunità che si offre e si costruisce tra quella gente che non ha accesso al real brasiliano. Il presidente del "Comitado Popular" del distretto di Rubia Berta ci ha raccontato questa massima: "un dito non riesce mai a prendere in mano una penna: due dita appena appena, tre va meglio, con tutte e 5 le dita la penna è presa e allora si può scrivere…" <http://www.socialpress.it/rubrique.php3?id_rubrique=7>MOVIMENTI> <http://it.rd.yahoo.com/mail/taglines/*http://it.calendar.yahoo.com>Yahoo! Agenda ti aiuta a ricordare impegni, appuntamenti e compleanni
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