credo che questi inoltri da altre liste possano
finire qui ; abbiamo capito il pensiero del felino animalista, come lui ce ne
sono molti in giro, ma non credo sia il caso di continuare a farcelo sapere su
questa lista
nello
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, January 19, 2005 9:07
PM
Subject: "Leggere leggere, istruirsi
istruirsi"
Da: Joe <flespa at tiscali.it> Data:
Wed, 19 Jan 2005 20:59:10 +0100 A: <animali at peacelink.it> Oggetto:
Re: Silenzio sepolcrale (bis)
Il giorno 19-01-2005 19:43, GATTOCAMILLO
ha scritto:
> gentili signori, Bush non è tutta la civiltà
occidentale, anche il Papa si è > messo contro di Lui. Bush è un
cristiano rinato (leggere please), e come > diceva Antonio Gramsci
Leggere leggere, istruirsi istruirsi e non guardare il > tutto solo dal
proprio punto di vista.Andate in quei paesi e chiedete di > aprire
magari unachiesa, sentite la risposta, se ne avete tempo
.............
> ----- Original Message ----- > From: dodo
dodo > To: animali at peacelink.it
> Sent: Wednesday, January 19, 2005 6:16 PM > Subject: Re:
Silenzio sepolcrale (bis) > > > Grazie Joe, grazie Ornella
. Non c' è bisogno di aggiungere una virgola . > (Siamo in tre ....)
...
=======
Ecco infatti dove vanno a parare i bei discorsetti
sul cristianesimo "animalista" delle "origini", il "poverello di Assisi" (IN
GINOCCHIO col cilicio dal suo Papa sterminatore di Catari...) che fa cip cip
agli uccellini e tutte le altre ipocrite cattomelense umidosentimentali
fanta-illusioni - sì, bagnate dalle lacrime, dal SANGUE di milioni di oppressi
e annientati... diritto nell'apologia della Chiesa antropoTIRANNICA di
Roma!... E anzi, di questo pontefice, uno dei più reazionari della storia,
l'abbracciatore del mostro Pinochet, il beatificatore del cardinale-criminale
Stepinac... che vede, 'sto pazzo rudere furioso, la pillola come Satana in
persona... anticomunista e antirivoluzionario - coerentissimo, non ci piove -
sino all'ultimo emoblasto!... che è in OTTIMI rapporti, lui,
Torquemada-Ratzinger e tutta la nera pretaglia romana, con l'associazione a
delinquere dei neocon e cristianisti (purtroppo) rinati padroni di
Washington!... "Leggere please". Sì, sì, leggi. Tanto non servirà a
niente.
Joe Fallisi
°°°°°°
Intervento di Joyce Lussu a
"Guerre agli infedeli", incontro d'apertura dell'Ottavo meeting anticlericale,
il 23 Agosto '91.
Io non farei gran differenza tra Papa
Wojtyla, Papa Roncalli o Pacelli, per me donna non è cambiato niente (1).
L'atteggiamento della Chiesa, diciamo di tutte le Chiese, verso le donne non
ha subito nessun mutamento, seppur mutando i linguaggi "diplomatici". A Papa
Roncalli è stato chiesto una volta da un gruppo di donne che la Chiesa
chiedesse perdono alle donne per la caccia alle streghe, un orrendo fenomeno
durato tre secoli in tutto il mondo cristiano, sul quale i cristiani, che in
quel momento si stavano scannando tra loro (nelle varie guerre di religione)
si trovavano tutti d'accordo. Sul tavolo di tutti i giudici laici ed
ecclesiastici del mondo cristiano si trovava il "Malleus Maleficarum", ossia
quel libro ordinato da Bonifacio VIII che parla delle donne come quelle
attraverso le quali il demonio si introduce nell'umanità.
Le donne
dunque vanno gravemente punite perché ogni donna è passibile di introdurre il
demonio. Questo ha dato luogo ad una serie di delitti contro l'umanità così
gravi che veramente noi chiederemmo un po' d'analisi critica su ciò, ma le
Chiese non fanno storia, perciò non esaminano i loro atteggiamenti verso, ad
esempio, il colonialismo, la riduzione in schiavitù di così larghe fasce umane
fatta nel segno della Santa Trinità, o quell'orrendo fenomeno che è la caccia
alle streghe.
Per noi donne non è cambiato niente attraverso le varie
posizioni della religione, diciamo della religione in generale, perché avrete
notato che i poteri decisionali di qualsiasi religione sono maschili. Sono
tutti uomini, sempre. Pare che per comunicare col Padreterno si debbano avere
degli attributi anatomici maschili, diversamente questa cosa non si può
fare.
Ma perché l'atteggiamento delle religioni è sempre contro la
donna, e non c'è differenza tra il Dalai Lama, il Papa, l'Imam islamico o un
sacerdote induista? L'atteggiamento verso le donne è costante, è un
atteggiamento di disprezzo, di assoggettazione, di non riconoscimento della
loro dignità umana. Perciò il difetto sta a monte, qui c'è qualcosa che non va
nelle origini, non soltanto nelle applicazioni. Non è che le religioni fossero
una cosa buona all'inizio, e che poi gli uomini cattivi e pieni di peccati le
abbiano condotte e amministrate male. Il difetto invece sta nell'inventarsi un
"Padreterno", un Padreterno che è sempre un Padre, e che immediatamente porta
avanti un principio, quello dell'assoluta autorità paterna e dell'assoluta
obbedienza filiale, contrabbandato da tutte le religioni come una
"virtù".
Ora, noi sappiamo che l'assoluta autorità e l'assoluta
obbedienza, sono il principio di tutte le dittature, principi che non è
possibile democratizzare. E' ben strana nelle società moderne questa
confusione mentale, per cui si cerca di combinare nella propria mente
l'inconciliabile, per cui la gente da una parte va a messa e dall'altra dice
che è per la democrazia, per il sistema parlamentare, per la partecipazione
del cittadino, per i diritti dell'uomo. Mantenendo determinanti e potentissime
all'interno della società due istituzioni che sono di per sé delle monarchie
assolute, e non possono essere altro. La Chiesa e l'Esercito non possono
diventare delle monarchie nemmeno costituzionali, e tantomeno avere un sistema
parlamentare elettivo. Sopravvivono soltanto in quanto sono delle monarchie
assolute, basate sul principio della assoluta autorità e della assoluta
obbedienza. Naturalmente con la conseguenza della legittimazione del
sacrificio umano.
E' utile riguardo alle religioni fare un po' di
storia, ossia andare alle origini storiche. Le religioni sono dei fenomeni
storici, e vanno storicamente esaminati ed anche superati. Un fenomeno
storico, analizzato, si può superare ed anche delegittimare. Abbiamo, durante
la storia, delegittimato il cannibalismo, l'incesto, la tortura giudiziaria,
la schiavitù: il fatto che non siano più legali fa sì che ci siano dei forti
movimenti che si scandalizzano quando queste cose avvengono. Pero' stranamente
non abbiamo delegittimato il principio del sacrificio umano e dell'assoluta
autorità paterna insito in tutte le religioni; di conseguenza non abbiamo
delegittimato la guerra. La guerra è il risultato storico di questi simboli
del linguaggio, di questi modelli, purtroppo ancora potenti nel mondo. La
guerra contiene la tortura, il sacrificio umano, lo stupro legittimato e tante
altre cose, ed è inutile delegittimarle da un lato quando poi legittimiamo
l'intero fenomeno.
Il sacrificio di Isacco ci viene presentato come
esemplare; sapete bene a cosa mi riferisco. Un sonetto del Belli su questo
sacrificio è chiarificatore.
La religione è qualcosa di diverso dalla
cultura popolare dell'animismo, che inventava immagini poetiche, fantasie,
personalizzazioni di fenomeni della natura, in un rapporto costante e
dialettico con la natura che faceva sì che tutte queste immagini, fantasie,
personalizzazioni, fossero varie, come è l'uomo stesso e la sua vita. E
comunque ciò non costituiva Potere. Una sibilla o uno sciamano non avevano
Potere. Il Potere è sempre legato alla istituzione militare, queste invece
erano semplicemente persone che avevano più "conoscenza", ne sapevano di più
sulla realtà delle cose, sulle fantasie o sulle invenzioni, per spiegare
qualcosa che diversamente sembrava inspiegabile. Ma non era Potere. La
religione è un Potere. Ed è in fondo un fenomeno abbastanza recente, di
qualche migliaio d'anni dopo la rivoluzione del Neolitico, ossia dopo la
grande novità per l'umanità di poter selezionare le piante selvatiche per dar
luogo a una agricoltura controllata, e di saper gestire l'allevamento degli
animali e l'uso dei metalli.
Tutti questi fenomeni danno luogo ad un
possibile "nuovo", il nuovo che si crea è quello dell'accumulazione, della
possibilità di qualcuno di impadronirsi di una parte maggiore di questi beni
per farne uno strumento di potere. Quando vado nelle scuole di tutti gli
ordini chiedo sempre ai ragazzi: "vi hanno insegnato come si innesca una
società schiavistica"? La società schiavistica è qualcosa di assolutamente
innaturale: non esiste in natura. Le comunità umane, per vivere in maniera
equilibrata, non avevano inventato queste forme di enorme squilibrio di potere
e d'accumulazione che danno luogo alla società schiavistica. Ma queste
oligarchie riescono ad affermarsi sulle maggioranze, creando il fenomeno
estremamente squilibrato di un minor numero che s'impone ad un maggior numero,
il che evidentemente non è nelle leggi di natura e crea degli squilibri. Così
sorge l'istituzione militare, che prende avvio con le società schiavistiche,
per proteggere questo enorme squilibrio messo in pericolo dal fatto che i
subordinati sono tanti, e quelli che comandano sono così pochi. Perciò si crea
il professionismo del militare, della violenza organizzata, e questa è una
grande svolta, abbastanza recente rispetto ai tempi storici. Ma il monopolio
della violenza non basta per far sì che una maggioranza si adatti ai lavori
forzati, a farsi estorcere tutti i prodotti, a vivere in condizioni certamente
molto disagiate, e in più nella paura continua di un "castigo", cosa quantomai
espropriante. Lo spaventato è manipolabile, e spaventarlo con la possibilità
di ricorrere alla violenza fisica, non è sufficiente per creare una
espropriazione duratura.
Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E
allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il
concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la
natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della
nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare:
non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione
umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti
delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di
società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della
violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato
dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano
rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico,
militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente,
terrificante.
La religione ha sempre questa caratteristica di
inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente
inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze
continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro
impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e
dignità.
Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo
capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al
di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione
possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.
Nel mondo
antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un
residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo
suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi,
qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una
religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è
raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità
questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi
preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti
distruggo.
Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo
particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non
si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un
po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello
vero, e che gli altri sono finti e delinquenti. Qui sta la legittimazione
della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va
pregato.
Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava
nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella
moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è
questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un
macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera?
"Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo
faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico
democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina
arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere".
Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba,
invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era
caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta
bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a
lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare. Pregare è
chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente
non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.
Le
religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi
d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il
fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile
(le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto
di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del
sacrificio umano. Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei
Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono
il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli
partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo
risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo
le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate
fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei
Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce
il vero Dio".
Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva
proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo;
noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del
popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica
dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva
moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30
erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo
("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale
dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio
apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non
solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in
Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di
Hitler.
Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia
e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e
tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era
filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al
Marocco, persino i palestinesi.
D'altra parte le grandi potenze
colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo,
e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per
difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con
Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'europa quello che loro avevano
fatto da tre secoli negli altri continenti.
Queste potenze colonialiste
che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi
simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi. A Marsiglia incontrai un
vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i
miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi
troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio
d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti,
c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di
questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto
in collaborazione con un frate cappuccino bavarese.
Allora, dobbiamo
andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo
fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili. Quando vado nelle
scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa
innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è
difficile dimostrarlo.
In questo mondo, ormai tutto "effervescente"
grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della
comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati
simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in
discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro
modo di pensare e di agire.
Come donna devo dire che c'è un bel po' da
fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo
assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più
efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto
diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che
decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico.
Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non
rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente
l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare
al potere.
Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte
le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni
si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro
istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo. Il che non
vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e
represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene
o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie
del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte
peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie,
sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni
non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere
umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con
un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai
disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a
preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile. E purtroppo c'è un
solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere
che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli
dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo
dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non
erano alternativi.
Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno
nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università,
perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna
alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura
emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la
distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per
influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o
dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono
commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del
tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei
corpi, del quotidiano. Con la vita della gente e con tutte le vite con cui
viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza
l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la
clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è
già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si
parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché
questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta
straccia.
Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono
servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui
un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e
addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro
l'umanità.
Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la
popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni,
grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e
all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime,
bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di
assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte
le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una
complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto
contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità
cristiana.
Papa Montini, considerato che era espressione
dell'imprenditoria milanese, pareva più moderno, ma lo sembrava comunque in
questo tipo di economia: cos'ha fatto quando nel '71 è sorto il movimento
femminista? Ha proclamato Dottore della Chiesa una donna terribile, la cui
vita sembra la cartella clinica d'un ospedale psichiatrico: Caterina da Siena.
Ora Caterina da Siena viene addirittura proposta da alcuni italiani a
Strasburgo come patrona dell'Europa; voi sapete che è già patrona dell'Italia
e delle Forze Armate. Sapete quando è stata proclamata patrona delle Forze
Armate da Papa Pacelli? Nel '39; nel '39 viene riesumata questa donna orrenda,
sanguinaria, guerrafondaia, maniacale nella sua crudeltà, che approvava i
roghi... e viene proclamata patrona delle Forze Armate italiane che si
avviavano verso l'Albania, la Grecia.
Perciò inutile dire che un Papa è
meglio d'un altro: non è questione di persone, non è nemmeno questione di tipo
di religione, perché fondamentalmente tutte sostengono certi principi di fondo
che comprendono l'accettazione del sacrificio umano. "Qualcuno deve morire di
morte violenta per farmi star meglio". Una società comunitaria animistica non
conosceva questo principio, non ne aveva bisogno. Il sacrificio umano avviene
quando il potere di una minoranza si impone ad una maggioranza.
Il
crocefisso è un simbolo del sacrificio umano; è terribile che si cerchi come
simbolo di una cultura, ovverosia dicono addirittura di una morale, un orrendo
strumento di tortura: questa è un'assuefazione tremenda alla violenza. Vedere
un povero diavolo, un chiodo qui, un chiodo là, che "è morto per noi", per
riscattarci da cosa? Ma scherziamo? Dobbiamo delegare qualcuno a morire per
noi tra torture orrende, per farci star meglio o per riscattarci da qualcosa?
Questo è terribile.
La sedia elettrica è stata usata ieri nella
Virginia, Stati Uniti, naturalmente per un nero, perché i bianchi che
finiscono sulla sedia elettrica sono pochi. Non è bastata la prima scarica,
c'è voluta la seconda; poi si dice che abbiamo delegittimato la tortura. La
tortura cui viene sottoposto un essere umano per una fine così orrenda, a
freddo, con tutto questo cerimoniale spaventoso; oltre alla tortura
psico-mentale che soffre in quest'attesa, c'è anche l'orrore del modo di farlo
morire. Perché fare questa cerimonia terrificante, carica di atroci
sofferenze? Poi diciamo che siamo per la democrazia, per la libertà, che si
vanno a fare le guerre in Medio Oriente per ristabilire la civiltà dei popoli!
Se al posto del crocifisso nei vari luoghi pubblici ci mettiamo una sedia
elettrica (la croce era la sedia elettrica dei romani) abbiamo la dimensione
dell'orrore di prescegliere uno strumento di tortura a simbolo di una
cultura.
Da cosa deriva questo? Perché e come si giustifica
filosoficamente? E' che le classi dominanti debbono anche creare una filosofia
in appoggio alle loro azioni, che con la filosofia non hanno niente a che
fare: sono eminentemente pratiche di potere.
Si crea allora la
filosofia dell'uomo "cattivo": l'essere umano, questo neonato tutto nudo che è
il più fragile degli animali, sarebbe già carico di "colpe", ossia avrebbe il
peccato originale. E questo è un principio che pervade tutte le religioni come
loro giustificazione, sino alla psicanalisi che dice che questo povero neonato
come prima pulsione avrebbe la violenza. Ma dove?
Questo tipo di teoria
serve a corroborare il principio che, visto che l'essere umano è cattivo di
per sé, fragile e portato alle deviazioni e al crimine, ci voglia una bella
classe di custodi che crei regole, discipline, chiusure, imposizioni, per
impedirgli di diventare un delinquente; perché secondo queste teorie, se lo si
lascia alla sua natura, questo chissà cosa combina. Per non parlare della
donna, che è quella che secondo tutte le religioni introduce il diavolo nella
società. Partire da questi principi giustifica tutti i peggiori delitti, le
peggiori imposizioni, i peggiori autoritarismi da parte dei Poteri, che
sarebbero i custodi di quest'ordine in nome di qualcosa che, poi, si può
inventare come si vuole dato che sta al di là della nostra dimensione. Ancora
oggi si insegna questo.
Ma chi custodirà i custodi? Questi che si
erigono a custodi dell'ordine, ossia del buon comportamento delle maggioranze,
da quale pulpito, da quale principio derivano questa legittimazione?
E
siccome esiste il principio dell'assoluta autorità paterna e dell'assoluta
obbedienza filiale si risolve tutto.
Di queste cose, che sono già di
per sé tragiche e squallide, non parleremmo nemmeno, se appartenessero al
passato, se si dicesse che le abbiamo già superate, e giusto qualche erudito
andrebbe a vedere cos'è la caccia alle streghe, oppure come sono insorte le
religioni nelle società schiavistiche. Ma purtroppo questi sono fenomeni
ancora presenti e per questo è indispensabile parlarne; non possiamo farne a
meno ma dobbiamo andare fino in fondo alle cose, perché la coerenza richiede
questo. Non possiamo fare le cose a metà; facendo la metà il vecchio assetto
continua a procedere tranquillamente. Per mettere in difficoltà il vecchio
assetto (tutti questi valori, simboli, modelli che abbiamo introiettato dentro
di noi per cui nemmeno più ce ne accorgiamo), dovremmo fare l'esame delle
nostre complicità. Quando si fa una guerra perché mandarci i ragazzi? Io ci
manderei le persone al di sopra dei quarant'anni, che bene o male qualche
complicità con l'assetto l'avranno avuta; altrimenti si tratta veramente del
sacrificio d'Isacco, perché i ragazzi per la loro età non sono responsabili
delle azioni, degli avvenimenti che si susseguono attraverso i Poteri che le
determinano. La società espelle invece dal suo seno una parte di se stessa, i
giovani maschi, e li manda al macello affinché il resto della società stia
meglio. Questa è stata la logica di tutte le guerre fino alla prima guerra
mondiale. Abbiamo mandato a morire seicentomila giovani contadini nell'Alto
Adige per prendere un pezzo di terra dove tutti parlavano tedesco e non
avevano nessuna voglia di far parte dello Stato italiano. E poi seicentomila
morti di Spagnola, perché la guerra porta epidemie. Quando vedete questi cippi
nei paesi, con l'elenco degli eroi morti nella prima guerra mondiale, tenete
presente che la maggior parte è stata ammazzata degli italiani. Secondo il
regolamento, in azione, ossia durante il combattimento, l'ufficiale, che porta
un'arma a corta portata, ossia una pistola, quando uno dei soldati invece di
andare avanti verso il fuoco nemico, animato da buon senso e voglia di
sopravvivere, si gira e va indietro, ha il dovere di sparargli con la pistola.
Se poi il poverino usciva dall'altra parte della trincea, trovava lo
schieramento dei Carabinieri che immediatamente lo acchiappava e lo
fucilava.
E la nostra artiglieria, che non era tanto brava, faceva
cadere molto spesso le bombe destinate al nemico sulle nostre truppe. Perciò
sono pochi coloro che sono stati ammazzati dagli altri poveri contadini
sloveni o austriaci.
Ma adesso siamo arrivati ad un tipo di guerra, a
causa degli sviluppi della scienza e della tecnologia, abbastanza
atipico.
In una guerra moderna il solo che si trova in condizioni di
assoluta sicurezza è il militare; l'abbiamo visto nel Golfo. I
seicentocinquantamila uomini inviati da tutto l'Occidente nel deserto, con
tutte le comodità: tre docce al giorno nonostante che lì non ci sia acqua, ben
nutriti, dietro ai Patriot. Non è morto nessuno se non per
incidente.
In Iraq, la sola parte della popolazione sopravvissuta, ben
nutrita, è stata la guardia repubblicana di Saddam Hussein, che non ha avuto
nessuna perdita; avevano ottimi rifugi, in combattimento c'hanno mandato degli
sciiti o dei kurdi. Saddam Hussein ha praticamente vinto la guerra: ha tutto
il suo esercito in ordine, gli offrono ottimi contratti per la ricostruzione,
continua ad ammazzare i kurdi nel silenzio generale.
Dunque le vittime
sono i civili, sicuramente almeno un milione e duecentomila ammazzati durante
la guerra del Golfo. Perché tutto sommato ottantamila incursioni di
bombardieri qualche guasto lo fanno. Secondo la Convenzione di Ginevra i
soldati dei bombardieri sarebbero tutti criminali di guerra, anche il nostro
Cocciolone, che assieme agli altri va ad ammazzare degli innocenti e poi torna
e viene festeggiato dal presidente della Repubblica. La guerra attuale è un
freddo assassinio. Quello che ha creato tutta la retorica sulla guerra, dagli
eroi d'Omero... che quanto c'hanno stufato! Non facevano altro che farsi a
pezzi, con tutta una serie di frodi e d'inganni, sino a tutti i generali
romani e tutti i grandi condottieri dei quali i libri di storia parlano quasi
esclusivamente. La retorica si basava sul fatto che rischiavano la pelle; che
bel coraggio. La giustificazione di tutta la retorica era il coraggio. Ma
adesso è assassinio a freddo. Non si rischia proprio niente dall'alto di un
bombardiere.
E coloro che vi stanno spesso sono affetti da turbe
psichiche, come quelli reduci dal Vietnam o quelli che hanno buttato le bombe
atomiche su Hiroshima e Nagasaky (per le quali non vedo differenza con un
campo di sterminio nazista).
La guerra lascia uno strascico di turbe
mentali e di fortissime turbe morali. Non si può giustificare moralmente
questo assassinio a freddo che è la guerra di oggi e rimettersi in pace con la
propria coscienza. Di fronte a tutti questi problemi, troviamo sempre le varie
Chiese che benedicono i gagliardetti, che vanno a benedire i combattenti, che
dicono che bisogna vincere; oppure ogni tanto dicono che la guerra è una cosa
brutta che non andrebbe fatta ma non gli costa niente dirlo, non pagano per
questo. Ed è giunto il momento di dare sulle religioni una valutazione dal
punto di vista politico e storico, non metafisico, perché io non so cosa sia
la "metafisica". E attraverso i "dogmi" nessuno porta alla mia mente un
concetto di cui si possa discutere, che si possa spiegare. Oggi noi ci
troviamo in una situazione che richiede veramente la nostra presenza e la
nostra coerenza, oggi i problemi del mondo, gravemente disastrato, non possono
risolversi per delega.
Oggi la gente è in preda alla confusione
mentale, concilia l'inconciliabile, ed è quindi manipolabile. Il Potere
sapientemente crea queste confusioni mentali e con grande larghezza permette
che convivano nella testa della gente delle cose assolutamente
contraddittorie, poi, giocando su questa contraddizione, manipola. (...)Ma per
andare verso un minimo di civiltà e di coscienza morale dobbiamo superare
certi simboli che legittimano l'assoluta autorità paterna (contro le donne) ed
il sacrificio umano.
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(1) Joyce Lussu riprende
l'introduzione di D. Romito, del Circolo N. Papini, che faceva notare la
svolta integralista in cui è incorsa la Chiesa Cattolica con questo
Papa.
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(http://www.abanet.it/papini/peccato/p416.htm)
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