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penso sia importante
- Subject: penso sia importante
- From: <gorettina at libero.it>
- Date: Wed, 22 Dec 2004 10:41:13 +0100
Carissim*, di seguito la trascrizione della lettera inviata alla Regione Toscana da alcuni esponenti di associazioni di solidarietà alla Palestina. Vi prego di leggere con attenzione e di diffondere. E di aderire alla protesta. Tra parentesi, mi risulta che la regione Emilia Romagna abbia aderito al progetto con 300.000 euro annui (la Toscana con 450.000). Vi risparmio i miei commenti perchè la lettera che segue è molto dettagliata. Abbracci di pace (di vera pace!!!!) Goretta Cari ------------------------------- Amici, come promesso, v'inviamo in allegato il testo finale della lettera della quale voi avevate ricevuto la versione per la quale si chiedevano suggerimenti ed adesioni. Attendiamo la vostra risposta e nel contempo v'invitiamo ad intervenire perchè l'attuazione di questo progetto non si estenda ad altre regioni. Purtroppo, alla Toscana, regione promotrice, dal 2005 si associeranno le regioni Emilia-Romagna, Umbria e Calabria. Contribuirà poi, oltre all'Unicoop , anche il Monte dei Paschi di Siena. stefania e mariano 6 dicembre 2004 Al Presidente della Regione Toscana Claudio Martini Al "consigliere per la pace" Prof. Massimo Toschi Al Presidente della UNICOOP Toscana Ci dichiariamo profondamente indignati per i servizi giornalistici e le iniziative pubbliche che tanto decantano la magnanimità degli Israeliani che curano i bambini palestinesi nei loro attrezzati ospedali, con i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Toscana e da UNICOOP, nell'ambito del progetto "Saving Children". Riteniamo assolutamente inopportuno, e controproducente, nell'ottica della riaffermazione della legalità in Palestina, finanziare gli ospedali israeliani del Centro Peres (a Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme) con 450.000 Euro annui, per un progetto triennale dedicato ad interventi chirurgici e prestazioni sanitarie per bambini palestinesi con gravi patologie. Indubbiamente è un nobile obiettivo, ma riteniamo sbagliata, in primo luogo, la scelta del Centro Peres, dal momento che sono note le connessioni tra Shimon Peres e coloro che impiegano ingenti capitali per sostenere la politica sionista ai danni degli innegabili diritti di autodeterminazione del popolo palestinese. In secondo luogo, perché si afferma più volte che con tale progetto si sopperisce alle carenze del sistema sanitario palestinese in ginocchio . Quando è proprio l'occupazione militare ad impedire a questi bambini un'adeguata assistenza sanitaria sul loro territorio. E' perciò discutibile che solo ora, e solo perché la nostra regione invia denaro, ad alcuni bambini viene permesso, in via del tutto eccezionale, di attraversare uno di quei 700 check-point (assolutamente illegali) che ogni giorno vietano ai loro genitori di lavorare, di curarsi e di vivere una vita dignitosa. Fatta questa premessa, non esitiamo a considerare il documentario che pubblicizza tale progetto - proiettato il 19 novembre a Firenze (con Shimon Peres ospite d'onore.) e parzialmente trasmesso in TV da La7 il 4 dicembre, nel programma "L'infedelele" di Gad Lerner - come una disinformante operazione di propaganda. Si arriva anche a sostenere di poter così contribuire ad evitare che i piccoli palestinesi ammalati diventino da grandi gli aggressori degli israeliani , perché riconoscenti per essere stati curati e coccolati dai medici del Centro Peres. Quei bambini, purtroppo, non potranno non ribellarsi agli occupanti israeliani, se, una volta usciti dal loro ospedale, si troveranno per anni segregati dal "muro della vergogna", se continueranno a crescere nell'umiliazione, se la loro casa sarà demolita a scopo preventivo o perché un parente è sospettato di terrorismo, se rischieranno ogni giorno di venire colpiti da proiettili nel giardino di casa o mentre vanno a scuola, se i loro padri vivranno nella disperazione di non potersi muovere normalmente sulla loro terra. Shimon Peres che dice di amare i bambin ci appare spudorata retorica, in quanto è notorio che in Palestina viene continuamente leso perfino il diritto a nascere in condizioni adeguate, poiché non si permette alle partorienti di attraversare i check-point per raggiungere la sala parto. Occorre sapere anche che si impedisce ai dializzati ed altri gravi ammalati di effettuare le terapie salvavita e che gli ospedali e le ambulanze continuano ad essere colpititi dall'esercito occupante ? Quindi, se i bambini non possono essere curati, non è solo perché mancano ai medici le possibilità di aggiornarsi, ma è perché gli ospedali sono spesso irraggiungibili. E' perché gli ospedali non possono rifornirsi di adeguate strumentazioni e medicinali a causa di un'occupazione che imprigiona, da 37 anni, 3 milioni e mezzo di persone. E' proprio il governo d'Israele a imporre per mesi ed anni la "detenzione amministrativa" (tortura compresa) a bambini palestinesi anche di 12 anni e, con le sue leggi, a consentire di sparare (decreto militare 132) a ragazzi che tirano i sassi, mirando direttamente al capo o al petto. Per non essere accusati di antisemitismo, come purtroppo accade, vogliamo contestare questo appoggio al Centro Peres (e quindi a Israele) con le parole di un famoso israeliano, il giornalista ed opinionista Gideon Levy, che dice a Shimon Peres, a proposito delle violazioni dei diritti umani in campo sanitario: > Ovviamente, si può solo essere contenti del fatto che tanti bambini palestinesi siano stati salvati, ma non si può fare a meno di sottolineare che tutte queste risorse regalate agli ospedali israeliani vengono usate per lavare la coscienza sporca di un paese occupante che, sulla base di un preciso progetto, ogni giorno persegue l'obiettivo di minare la salute fisica e mentale dei palestinesi, in modo da indurli ad abbandonare la loro terra. Riteniamo perciò che questo progetto non sia un'operazione di pace ma che si configuri, politicamente, come un controproducente appoggio ad un paese che si è macchiato e continua a macchiarsi di gravi violazioni dei diritti umani. Vogliamo chiedere al Presidente Claudio Martini e al suo "consigliere per la pace" Massimo Toschi, nonché al Presidente di UNICOOP di non propagandare ulteriormente questa controproducente operazione di supporto ad un > (sempre parole di Gideon Levy). E' infatti un governo che definite democratico e nel quale sta per rientrare anche Shimon Peres, che sta violando le norme della Convenzione ONU sui Diritti del Bambino (arresto e detenzione di oltre 2000 minori), le norme della Convenzione ONU contro la Tortura e quelle della IV Convenzione di Ginevra. Quest'ultima, soprattutto, impone ai paesi occupanti, e quindi a Israele, di assicurare l'assistenza sanitaria ed una adeguata alimentazione (compreso il diritto all'acqua) per la popolazione occupata (art.50, art.53 e art.55). Voi , invece di cercare di sollecitare questo governo a utilizzare a tale scopo le proprie risorse finanziarie e a rispettare la legge internazionale, inviate il denaro dei cittadini toscani (che non sanno così di essere complici) agli ospedali di un paese che continua a violare i diritti umani e la cui ricchezza è interamente dedicata ad operazioni di guerra e di pulizia etnica. Non potete non sapere, infatti, che le risorse di Israele sono state massicciamente impiegate per acquistare materiale bellico, nonché lacrimogeni altamente tossici ed illegali, da usare nei Territori Occupati, e che ingenti investimenti sono stati fatti per realizzare le oltre 400 testate nucleari e gli enormi depositi di armi chimiche e batteriologiche: il prof. Toschi non può quindi parlare sul suo sito di > perché ciò costituisce una informazione scorretta. Lei, Prof. Toschi, "uomo di Prodi", come dice sempre il suo amico Gad Lerner, dovrebbe ben sapere che il prof. Ziegler, relatore all'ONU sul diritto all'alimentazione, ha chiesto il 14 ottobre proprio a Romano Prodi di sospendere i rapporti economici, politici e diplomatici con Israele, a causa della violazione dell'Art.2 (diritti umani) del trattato di associazione all'Unione Europea. Visto che al Forum di Firenze avete invitato ed applaudito un illustre esponente della sanità palestinese come il Dr. Mustafà Barguti, il quale espose con molto realismo la tragica situazione dell'assistenza medica nei Territori Occupati, perché non avete voluto destinare queste consistenti risorse finanziarie a quegli ospedali? Se l'obiettivo era quello di sostenere la precaria situazione della sanità in Palestina, perché non avete pensato di finanziare nuove attrezzature per gli ospedali di Gerusalemme est (Al Maqsed Hospital), di Hebron (Al Ahli Hospital), di Ramallah (Zayed Hospital), di Nablus (Rafidya Hospital), di Jenin (Al Razy Hospital), di Gaza (Al Sheefa' Hospital), di Khan Yunis (Nasser Hospital), di Rafah (Abu Yusef, Al Najar Hospital)? E perché non è stata finanziata, invece, magari attraverso gemellaggi con ospedali italiani, la formazione e l'aggiornamento dei medici palestinesi che, pur nella completa mancanza di risorse, nonostante le continue aggressioni si adoperano ogni giorno rischiando la loro vita per curare i pazienti e i feriti? Come mai i medici palestinesi (coinvolti solo per segnalare i casi da trattare) non hanno avuto il permesso di superare i checkpoint ? Non ci risulta, infatti (e non risulta dal vostro documentario), che abbiano potuto aggiornarsi assistendo agli interventi chirurgici negli ospedali di Peres, come sarebbe stato doveroso pretendere. Il Prof. Toschi, durante la trasmissione "L'Infedele", oltre a ribadire che la pace si deve fare anche senza giustizia, ha detto che la Regione Toscana non è una ONG che si limita ad azioni umanitarie, ma fa politica : noi vogliamo perciò sottolineare che, se proprio voleva dimostrare la famosa "equidistanza", poteva sostenere organizzazioni israeliane pacifiste quali Physicians for Human Rights, i cui medici hanno davvero a cuore la sorte dei bambini palestinesi, dato che lavorano per loro gratuitamente recandosi nei Territori Occupati. Questa sarebbe stata una vera azione politica di pace ! Infine perché, a fronte di questi ingenti finanziamenti, non avete almeno pensato di esercitare pressioni a livello istituzionale, in ottemperanza alle norme sancite dalla IV Convenzione di Ginevra, per la rimozione delle pesanti restrizioni che nei Territori Occupati impediscono la libera circolazione di malati e mezzi sanitari ? Fino a che Israele continuerà a violare palesemente il diritto internazionale e i diritti umani più elementari, noi rivendichiamo il diritto di contestare il progetto "Saving Children" e continueremo a farlo in ogni occasione, proprio perché esso costituisce una complicità indiretta al criminale proposito di destabilizzare il sistema sanitario nei Territori Occupati, con il preciso obiettivo di costringere i Palestinesi, gradualmente, ad abbandonare la loro terra. Non potrà esserci pace senza giustizia e senza il ripristino della legalità. FIRMATARI : Stefania Campetti - Pisa Marina Maltoni - Firenze Mariano Mingarelli - Firenze Alessandro Leoni - Firenze Arrigo Orioli - Firenze Paola Fazzini - Firenze Fiamma Bianchi Bandinelli - Siena Francesco Francisci - Firenze ....ed altri ----------------------------------------------------- Per cancellare la vostra iscrizione alla lista andate a http://www.molilli.org/lists/?p=unsubscribe&hash=38d71a73f41dddca038a6a8c8a3a3e89 Per cambiare le vostre preferenze andate a http://www.molilli.org/lists/?p=preferences&uid=38d71a73f41dddca038a6a8c8a3a3e89 ----------------------------------------------------- Potete trovare altre notizie interessanti su www.molilli.org Usate la seguente chiave per comunicare in modo sicuro con Molilli.org (info at molilli.org) o per verificare la provenienza dei documenti di Molilli. Raccomandiamo caldamente di usare strumenti crittografici per la vostra corrispondenza in rete, a difesa della privacy e contro l'ascolto indesiderato. 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