25 aprile 2004: la festa della libertà, una festa per la pace



25 aprile 2004:
la festa della libertà, una festa per la pace.
 

Il 25 aprile 1945 l'Italia otteneva, grazie alla lotta della resistenza, la liberazione dalle truppe di occupazione naziste 

e usciva definitivamente da quella che fu la più grande tragedia umana, la guerra mondiale scaturita 

dalla follia nazista e sostenuta dal regime fascista italiano.

Quel giorno l'Italia, usciva finalmente da un incubo, riotteneva la sua libertà e avviava un cammino 

che l'avrebbe portata a scegliere la Repubblica come futura forma di governo e ad affermare 

con grande chiarezza e determinazione nella propria Costituzione che "ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli 

e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" e che, per di più, "consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, 

alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni"!

Il 25 aprile per gli italiani, quindi, vuol dire libertà, vuol dire intendere la libertà come condizione necessaria, e non sufficiente, 

per una società pacifica, vuol dire rifiutare la "guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli". 

Una conquista maturata e pagata attraverso le sofferenze di una guerra folle e di un'occupazione militare spietata, 

il sacrificio di chi ha partecipato alla resistenza, la violenza e il dolore delle nostre famiglie, 

la vita spezzata, o rovinata dal ricordo, dei nostri familiari. A quasi 60 anni, da quel 25 aprile 1945, 

l'Italia partecipa ad una guerra preventiva, economica e contraria al diritto internazionale e all'art. 11 della nostra Costituzione 

e che ha avuto come unico risultato l'occupazione militare di uno stato sovrano e del suo disfacimento sotto gli occhi di tutti i popoli del mondo.

In questi ultimi tempi, in Italia, sembra che qualcuno abbia perso la memoria sulla storia e sull'identità del nostro paese!

Ma la maggior parte degli italiani no.

Per noi il 25 aprile, quest'anno ancora più degli altri, è la festa della libertà e della pace perché è la giornata simbolica 

per ribadire il ripudio della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti e il rifiuto di qualsiasi azione oppressiva 

o di indebita ingerenza tra popoli e per promuovere la pace come una precisa scelta etica che appartiene all'identità e alla storia degli italiani.

 

Nino Santomartino