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vento del newroz 2004/3
- Subject: vento del newroz 2004/3
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Wed, 24 Mar 2004 17:37:49 +0100
VENTO del NEWROZ 2004/3 Notizie dalla delegazione che si trova in Kurdistan contatto mail diretto con i partecipanti: newrozelezioni2004 at hotmail.com Anche oggi sono partiti da Roma altri osservatori italiani che andranno a monitorare lo svolgimento delle elezioni amministrative del 28 marzo nelle aree kurde. Saranno presenti quindi circa 40 tra osservatori e osservatrici, mentre il 26 marzo torneranno a Roma e Milano le delegazioni partite per il Newroz dai quali continuano a giungere informazioni importanti che vi proponiamo di seguito. Van, 23 marzo 2004 Nella giornata di ieri, 22 marzo, la nostra delegazione ha incontrato il segretario del partito DEHAP di Van. Le prossime elezioni locali vedono questo partito unito in una coalizione con altri 5 partiti di sinistra: la coalizione si chiama Partito socialista del popolo (SHP). La coalizione spera di ottenere ancora più successo di quello, già notevole,ottenuto dall'Hadep (il predecessore del Dehap dichiarato illegale), alle precedenti elezioni. L'esponente del DEHAP ci ha confermato che le riforme promosse dal governo turco sono solo di facciata, e che la lentezza con la quale si realizzano nella vita sociale e politica fa si che i problemi di discriminazione, povertà e mancanza di democrazia che affliggono la Turchia e in particolare i kurdi sono ancora gravissimi e irrisolti. La preoccupazione di parte kurda riguarda anche lo scarso impegno che la Unione Europea ha dimostrato nel sostenere le ragioni di una reale democratizzazione della Turchia: l'Europa puo' e deve fare di più. Ha precisato inoltre che la democratizzazione della Turchia dever inserirsi in un processo che riguarda l'intero Medio Oriente. L'intervento americano in Irak seppure ha rappresentato l'occasione per la cacciata di un tiranno, non suscita in loro particolari speranze in quanto gli americani perseguono innanzitutto i loro interessi nell'area. Alla nostra richiesta circa la apparente maggiore tolleranza delle forze di sicurezza turche di fronte ai chiari riferimenti ad Ocalan durante il Newroz, sia con la esibizione di foto sia con gli slogan, ci ha risposto che questa è una cosa che i Turchi hanno dovuto subire, data la forza popolare che si è espressa nel Newroz, ma che per loro Ocalan resta un terrorista, mentre per il popolo Kurdo resta un leader nazionale. Carmine Malinconico Nusaybin, 23 marzo 2004 Scusate il ritardo, ma siamo stati letteralmente travolti dall'ondata di entusiasmo che accompagna il Newroz di quest'anno, vista la quasi concomitanza con le elezioni amministrative di domenica prossima...in effetti ci sembra di poter dire che le cifre che abbiamo visto apparire sui giornali riguardo la partecipazione popolare al Newroz qui a Nusaybin sono assolutamente prudenti: in effetti ben oltre 40.000 persone hanno preso parte ad una festa eccezionale, anche rispetto all'anno scorso quando lo scoppio della guerra e una fortissima pressione poliziesca pure non avevano impedito una grossa partecipazione, anche se non in questi termini: un mare rosso, giallo e verde dal quale emergevano centinaia di foto di Apo... La nostra delegazione ha avuto anche la possibilità di assistere ad un evento eccezionale, e cioè al primo Newroz della storia organizzato nella cittadina di Midyat (ad una cinquantina di km da Nusaybin). Vista la speciale occasione, il DEHAP ha pensato bene di organizzare una festa più grande il 20 marzo, in modo da non lasciare "sola" la popolazione di un'area che non aveva MAI avuto l'autorizzazione per celebrare il Newroz, e vi assicuriamo che l'osceno spettacolo dei tiratori scelti appostati sui tetti attorno alla piazza non ha fermato neanche per un attimo l'entusiasmo di una folla di circa 20000 persone...insomma, quest'anno doppio Newroz per noi! Alle celebrazioni sono seguiti in questi giorni gli incontri con il KESK (confederazione sindacale) e con i compagni del DEHAP, che quest'anno si presentano alle elezioni amministrative insieme ad un cartello di altri 5 partiti sotto la bandiera del SHP ( Partito popolare socialdemocratico ) per fare, a nostro avviso, un pieno di consensi quasi senza precedenti: é infatti impossibile, per occidentali abituati ai nostri partiti di merda ( e non si offenda nessuno, ma ho detto anche poco...), non notare l'attaccamento della gente ad una formazione che é al totale servizio del popolo, pagando questa scelta ogni giorno con arresti, intimidazioni, ove non peggio...Qui le sedi del partito sono piene di gente vera, uomini e donne dai 5 ai 90 anni, non di baldracche da prima e seconda repubblica e ceto politico che si (s)parla addosso o si picchia per andare a leccare il culo a Vespa...a buon intenditor... Ovviamente l' entusiasmo per il Newroz e per lo "scontato" risultato elettorale prossimo venturo non hanno distratto noi né loro dalla tragedia di Qamyshlo, distante meno di 2km da dove vi scriviamo ora: moltissime persone hanno famiglia, amici e conoscenti dall' altro lato della frontiera, e la difficoltà a reperire informazioni precise su quanto succede diventa quanto meno inquietante per quanti si sono dovuti allontanare in fretta e furia. Noi nel nostro piccolo tenteremo di colmare queste lacune informative con una serie di incontri "a sorpresa" nella giornata di domani... Cosa dire di più? Evarbash, Biji Kurdistan, e a presto risentirci... Pedro e Luca Ancora sul Newroz a Diyarbakir. Il Newroz a Diyarbakir è stato festeggiato, nonostante l'enorme spiegamento di forze di polizia e di militari con tanto di blindati, in un clima di grande entusiasmo, tra canti e danze, e con momenti di intensa mozione emotiva. Le carovane di camion stracolmi di gente, di automobili, di pulman e di mezzi di ogni tipo, sono giunti nella spianata a 15 km da Diyarbakir da tutti i villaggi vicini a partire dalle sei del mattino. La televisione turca ha parlato di 400000 persone, ma noi, abituati alle manifestazioni romane a piazza San Giovanni, abbiamo stimato una partecipazione di più di un milione e mezzo di persone. La delegazione italiana è stata accolta con calorosi segni di gratitudine per la testimonianza di solidarietà contro l'isolamento di questa regione.In particolare quando abbiamo distribuito le fotografie di Dino Frisullo, che loro chiamano solo Dino, e molti lo ricordano come fratello.Centinaia di migliaia di bandiere con i colori kurdi hanno sventolato per tutta la giornata. Quando, accesi i fuochi, sono stati innalzate centinaia di fotografie di Apo accompagnate da slogan militanti, l'atmosfera è divenuta carica di entusiasmo ma non ci sono stati interventi repressivi da parte della polizia. Erano presenti anche altre delegazioni europee. Per la Francia era presente Bovè, ospite del candidato democratico del SHP. da Diyarbakir Maria Concetta Spinelli I primi incontri di Urfa Dopo il primo contatto con la realta' del Kurdistan e le emozioni dei festeggiamenti del Newroz, abbiamo cominciato ad approfondire meglio la situazione e le problematiche della popolazione curda nella zona in cui ci troviamo, attraverso l'incontro con alcune associazioni, sindacati e partiti politici presenti nella citta' di Urfa. Abbiamo visitato la sede locale del Dehap, l'unico partito curdo legalmente riconosciuto, che qui si presentera' alle imminenti elezioni all'interno del SHP, una coalizione di partiti democratici. Siamo stati accolti dal presidente, dalla vicepresidente e dal candidato sindaco per la citta' di Urfa, che ci hanno illustrato la situazione politica economica e sociale della zona. L'economia si basa quasi esclusivamente sull'agricoltura, e la disoccupazione é molto elevata, in particolare tra i giovani. Il problema principale é costituito dalla presenza nelle campagne di sistemi di potere feudale, in cui i capi dei clan locali influenzano i risultati elettorali facendo pressioni sulla popolazione. Un'altra problematica é legata al GAP: si tratta di progetti di dighe tra il Tigri e l'Eufrate, in territorio curdo. Potrebbe trattarsi di una possibilita' di sviluppo se solo si lasciasse alle amministrazioni locali una maggiore autonomia nella gestione del progetto, che invece viene imposto dalle autorita' centrali. Abbiamo poi incontrato IHD, un'organizzazione per la difesa dei diritti umani composta da avvocati che seguono i casi di detenuti politici e per motivi di opinione. La presidente, un'avvocato donna, ci ha spiegato che il miglioramento della situazione dei diritti umani in Turchia, in vista dell'entrata del paese nell'Unione Europea, é solo apparente, mentre in realta' continuano a verificarsi violazioni dei diritti, in particolare arresti arbitrari e torture nei confronti dei curdi che vengono accusati per motivi di opinione. Molte di queste persone subiscono torture psicologiche, con metodi che permettono di non lasciare tracce a livello fisico, percio' diventa ancora piu' difficile riuscire a denunciare i torturatori, che rimangono sempre impuniti. Ora pero' le denunce sono in aumento, in seguito ad una presa di coscienza che ha portato ad una maggiore consapevolezza e ad una piu' forte richiesta di giustizia da parte di coloro che hanno subito violazioni dei propri diritti. Per quanto riguarda i detenuti per motivi di opinione, sono state istituite dal governo turco delle carceri speciali in cui vige un regime di isolamento, in modo che non possano avere contatti con l'esterno. E' stata anche istituita la cosiddetta legge del pentimento, che prevede che l'amnistia concessa ai normali detenuti non sia valida per i detenuti politici salvo in caso di dichiarato pentimento. Un altro dei problemi principali é quello che riguarda la condizione femminile: sono ancora molto diffuse, in una societa' che specialmente nelle campagne rimane ancora legata ad assetti di potere tradizionali, le violenze domestiche nei confronti delle donne. E' dunque molto importante promuovere l'educazione delle donne in modo da diffondere la consapevolezza dei propri diritti. In Turchia esistono commissioni territoriali che si occupano di monitorare la situazione dei diritti umani allo scopo di rientrare nei parametri dell'UE, ma i rapporti di IHD non vengono tenuti in considerazione. L'incontro successivo é stato con il KESK. Sotto questa sigla sono riuniti diversi sindacati di categoria, che hanno contribuito anche all'organizzazione delle manifestazioni per il Newroz. In particolare abbiamo incontrato i rappresentanti dei sindacati degli insegnanti e dei medici. L'insegnamento in lingua curda é proibito dalla legge turca, che impone la propria lingua e programmi ministeriali che non tengono conto delle specificita' culturali della popolazione curda. Soltanto ultimamente é stata concessa l'autorizzazione per la creazione di alcune scuole di lingua e cultura curda, e questo é percepito come un fatto positivo che desta grandi speranze di maggiore liberta'. Ma la discriminazione dei curdi continua ad avvenire all'interno della scuola, sia nei confronti degli insegnanti che degli studenti. Molti bambini curdi non portano a compimento l'obbligo scolastico, in particolare nelle zone piu' isolate, dove le famiglie incontrano molte difficolta' nel mandare i propri figli a scuola. La discriminazione é ancora piu' forte nei confronti delle ragazze. Ci sono 35.000 bambini che non frequentano la scuola, e anche i dati sul lavoro minorile sono preoccupanti: i bambini che lavorano sono ben il 32%. Il sindacato dei medici ci ha illustrato la situazione problematica della sanita': non solo quella privata, ma anche quella pubblica é a pagamento e per questo la parte piu' povera della popolazione non si puo' permettere le cure. Gli unici medici a disposizione sono quelli ospedalieri e nella zona di Urfa c'é un rapporto di un medico ogni 7000 abitanti, su una media turca di uno su mille (quella italiana é di uno su duecento). Un'altra organizzazione che ha contribuito all'organizzazione dei festeggiamenti del Newroz dal punto di vista culturale é stata MKM, associazione di cultura mesopotamica. Abbiamo visitato il loro centro culturale, in cui vengono organizzati corsi di musica, di teatro e di danze tradizionali, si svolgono attivita' artistiche e vengono conservati e diffusi libri e pubblicazioni in lingua curda. Il problema principale di questa associazione é dato dal fatto che non vengono concessi spazi pubblici per le loro attivita' e manifestazioni culturali, che non possono essere svolte al di fuori del Centro, che é tenuto sotto stretto controllo dalle forze dell'ordine. Questo Centro si mantiene solo grazie alle donazioni dei sostenitori e le attivita' si svolgono grazie al lavoro a tempo pieno di alcune persone e all'aiuto di volontari. Tutte queste persone sono schedate e tenute sotto controllo dalla polizia, molte di loro sono state in carcere e anche torturate a causa di questa loro attivita'. Ci hanno parlato dell'importanza che ha per loro la conservazione delle tradizioni e dell'identita' culturale curda e del loro impegno per tenere viva e diffondere questa cultura molto antica, ma che per tutta la sua storia é stata repressa e negata. L'incontro diretto con le persone che lavorano per queste organizzazioni, la possibilita' di parlare, di fare domande e scambiarsi opinioni, di ascoltare le loro necessita', i loro problemi e le loro richieste, hanno costituito momenti molto importanti che ci hanno permesso di conoscere piu' da vicino la realta' con cui siamo venuti a contatto, per cercare di capirla e cominciare a creare dei legami per preparare progetti di collaborazione. Delegazione di Urfa http://utopia2004.splinder.it (guardate il sito con le immagini e i nostri articoli)
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