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resoconto riunione rete Regionale e prossime
- Subject: resoconto riunione rete Regionale e prossime
- From: guerrepace at mclink.it
- Date: Sat, 31 Jan 2004 09:50:03 +0100
ciao a tutte/i, ieri c'è stata la riunione della rete regionale contro la guerra, che ha discusso ancora in merito all'appello che si propone per difendere e rilanciare la legge regionale che istituiva l'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica (appello che trovate nella sua versione ultima di seguito al messaggio). Vista che la raccolta delle firme dei promotori (che vorremmo essere trovati tra esponenti della cultura, del sindacato, del mondo cattolico e del pacifismo) sta continuando - ci siamo dati come termine per la raccolta delle firme dei promotori stessi GIOVEDI' 5 FEBBRAIO, alle 18.00 c/o Cons. regionale, via F.Filzi 29 a Milano - quando ci troveremo (chi è disponibile) per racoglire i nominativi ed eventuali richieste di modifica (non sostanziali) che discuteremo insieme. Chi sta contattando potenziali promotori, è pregato di dare conferma entro quella data, o se possibile essere presente alla riunione. In quell'occasione cominceremo a discutere come pubblicizzare e far circolare l'appello, come raccogliere adesioni amie, quando incontrare i rappresentanti istituzionali. Vi segnalo - importante - che la successiva riunione generale della Rete regionale è fissata per MARTEDI' 10 FEBBRAIO - sempre alle 18.00 c/o Cons. regionale, via F.Filzi 29 a Milano - per discutere delle inziative, locali e concordate, verso la manifestazione del 20 marzo (tra le quali quelle legate alla proposta di "carovane di pace") e delle iniziative in occasione di Exa2004. a presto, Piero Maestri APPELLO per rilanciare la legge regionale per l'agenzia per la riconversione dell'industria bellica La guerra è tornata a essere lo strumento con cui si costruisce un nuovo ordine mondiale, mezzo con il quale leaders politici più o meno legittimati pretendono di affrontare conflitti che invece possono e devono essere composti attraverso il confronto pacifico, la diplomazia e la cooperazione internazionale. Alla vigilia della guerra contro l'Iraq milioni di donne e uomini in tutto il mondo hanno manifestato per fermare quella guerra, considerata ingiusta, illegittima e illegale - come del resto sono ormai tutte le guerre. Ma la volontà dei popoli non è stata rispettata, l'Iraq è stato comunque attaccato e occupato. Le pratiche e le prospettive di guerra ne escono rafforzate nella loro dimensione di lunga durata: la guerra diventa "preventiva e permanente". . Più che mai, la pace va dunque conquistata con un impegno politico e civile costante, quotidiano e capillare - cercando di contrastare le spinte che portano alla guerra stessa e le politiche che la preparano. Ognuno di noi può fare qualcosa per la pace, ogni istituzione democratica deve essere coinvolta e responsabilizzata attraverso l'adozione di misure e di atti concreti... Rispondendo proprio a questa profonda esigenza politica e morale già dieci anni fa la regione Lombardia si è dotata di una "Agenzia per la riconversione dell'industria bellica", istituita con la L.R. n. 6, dell'11 marzo 1994. Composta da rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale, dei sindacati, degli industriali armieri e delle associazioni eco-pacifiste, l'Agenzia aveva il compito di incentivare progetti di riconversione produttiva delle aziende armiere lombarde, di svolgere funzioni di osservatorio sul comparto, di promuovere iniziative di ricerca, di formazione e informazione sui temi della pace. Dall'insediamento dell'ultima Giunta regionale, l'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica non è più stata convocata. I nuovi commissari non sono stati nominati. La legge istitutiva non è stata rifinanziata. Circolano anzi insistentemente voci che ne preconizzano la definitiva soppressione, rivelando una volontà politica tesa a lubrificare in ogni modo le opportunità di business offerte dal mercato bellico. Questo non deve succedere. Tanto più in un momento come questo, tanto più nella regione italiana con i maggiori siti produttivi di armi leggere, sistemi d'arma e aeronautici: la sola provincia di Brescia, nel 2001ha esportato armi per 197 milioni di euro. Non vogliamo che la Lombardia primeggi nella produzione di strumenti di guerra e devastazione. Secondo gli studi dell'Onu, nel decennio 1990-2000 le sole, cosiddette, armi "leggere" hanno provocato nel mondo più di 5 milioni di morti - la metà dei quali bambini - e 2,5 milioni di disabili gravi. La nostra regione ha risorse materiali, tecniche e umane sufficienti a garantire altrimenti la propria economia. Il cammino verso la riconversione della produzione, dell'economia e della cultura legata alle armi può e deve essere ripreso con decisione. Chiamiamo perciò le persone, le associazioni e i movimenti che vogliono la pace, le forze politiche e i consiglieri regionali della Lombardia a un forte impegno perché l'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica della Regione Lombardia non chiuda, ma sia rilanciata al più presto e perché riceva un congruo finanziamento che le permetta di operare efficacemente per la pace e per il disarmo. Per questo invitiamo le forze politiche, sociali e culturali della Regione ad un confronto. Firme dei promotori.. Adesioni.
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