appello per rigoberta menchù ed il popolo maya del guatemala



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From: groupline staff
Sent: Wednesday, November 19, 2003 12:42 PM
Subject: appello per rigoberta menchù ed il popolo maya del
 guatemala

Il 9 ottobre scorso Rigoberta Menchú Tum, premio Nobel
per la pace, è stata aggredita nel palazzo della Corte
costituzionale di Città del Guatemala. La Menchú
stava assistendo alla seduta nella quale la Corte
doveva pronunciarsi sul ricorso presentato da
organizzazioni umanitarie e partiti di opposizione
contro la candidatura dell'ex dittatore Efrain Rios
Montt alle elezioni presidenziali di novembre. La
Corte ha respinto il ricorso. Dopo la lettura della
sentenza, alcuni seguaci di Rios Montt hanno
circondato la Menchú  spintonandola e minacciandola di
morte.

Il 29 aprile 2002 Guillermo Ovalle de Leon, un
attivista della Fondazione Rigoberta Menchú, è stato
ucciso a colpi di pistola a Città del Guatemala; il 6
settembre 2002 Manuel García de la Cruz, attivista del
Coordinamento nazionale delle vedove guatemalteche
(CONAVIGUA), un movimento impegnato per ottenere la
riesumazione delle fosse comuni nelle aree indigene
del Guatemala e nella protezione dei diritti degli
indigeni, è stato sequestrato, torturato e ucciso in
una località denominata Chuacruz, (municipio di
Joyabaj) nel dipartimento guatemalteco di El Quiché. A
marzo sono state rivolte minacce a 11 medici forensi
impegnati nelle riesumazioni delle fosse comuni, volte
a raccogliere prove relative a massacri commessi
dall'esercito durante il conflitto.  Gli autori delle
minacce sono, oltre ogni ragionevole dubbio, legati
alle gerarchie militari.

Tutto questo, e molto di più, è stato denunciato a più
riprese dalla stampa internazionale e da Amnesty
International  e ora, alla vigilia di elezioni
difficili, queste notizie e le tante altre che
filtrano dai confini di quello sventurato paese, non
possono più essere ignorate.

Noi, come cittadini di questo mondo globalizzato,
vogliamo credere che le Nazioni Unite, abbiano come
primo obiettivo quello di tutelare in ogni parte del
mondo i diritti degli uomini e delle donne che lo
abitano. Vi chiediamo quindi di intervenire per
tutelare i diritti di tutto il  popolo guatemalteco e
delle popolazioni indigene che hanno già pagato un
terribile tributo di sangue. Siamo semplici cittadini
ma ci rifiutiamo di pensare che i rappresentanti delle
nazioni di tutto il mondo, che siedono nel Palazzo di
vetro, non vedano quanto sta accadendo in Guatemala.
E se, vedendo e conoscendo rimanessero inerti, il loro
atteggiamento costituirebbe una grave sconfitta per
tutta l'umanità e un oltraggio all' esistenza stessa
delle  Nazioni Unite. I cittadini di questo mondo
globalizzato e soprattutto i giovani che erediteranno
questo mondo, vi osservano e si aspettano da voi un
gesto per poter continuare a credere nella democrazia
e nella giustizia.

per il gruppo capitanoultimo (www.capitanoultimo.it)
-lo staff