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comunicato stampa
- Subject: comunicato stampa
- From: "disobbedientimolise\@libero\.it" <disobbedientimolise at libero.it>
- Date: Mon, 10 Nov 2003 22:27:14 +0100
Ci lascia attoniti la comunicazione del tribunale del riesame di Catanzaro che ha deciso l'obbligo di firma per Francesco Caruso insieme ad altri due compagni, in merito alla tragicomica inchiesta di Cosenza che da un anno prova a cucire l'accusa di associazione sovversiva sul movimento contro la globalizzazione neoliberista. Dopo che la precedente udienza del riesame è stata annullata per un puro cavillo giuridico questi tre compagni sono oggi sottoposti ad una misura restrittiva, tanto più inaccettabile dal momento che lo stesso tribunale del riesame fà risaltare, nel dispositivo della sentenza, l'inconsistenza dell'ipotesi di associazione sovversiva. E' indubbiamente un risultato del lungo e poco nobile lavoro dei Ros per ribaltare la verità sui fatti di Napoli e Genova 2001 (quando un imponente movimento di massa fu violentemente represso) e così criminalizzare la domanda radicale di cambiamento che da allora si è prodotta in Italia. Un'operazione raccontata e denunciata, a più riprese, anche su giornali come la Repubblica. Non è bastata evidentemente la mole di ridicolo sollevatasi in tutto il paese verso l'improponibile materiale probatorio proposto dal pm Fiordalisi. Oggi si prova a sfruttare l'impennata nel clima di criminalizzazione per i teoremi del tutto arbitrari che, con l'inchiesta sulle BR, si cercano di riversare contro l'opposizione sociale. Già lo scorso anno decine di migliaia di persone e la popolazione di Cosenza con la sua solidarietà straordinaria esorcizzarono le cupe strategie degli spiriti reazionari. Siamo sicuri che anche stavolta i movimenti per "un altro mondo possibile" troveranno le forme per farsi sentire, per difendere i compagni, per impedire che qualcuno riscriva la storia per soffocare il futuro. Non possiamo non osservare come questa iniziativa giudiziaria preceda di pochi giorni il processo contro quelle componenti delle "forze dell'ordine" che si resero colpevoli di violenze, sevizie e sequestro di persona contro migliaia di giovani il 17 marzo del 2001 a Napoli. Un'udienza cui si arriva in un crescendo di intimidazioni come le incredibili perquisizioni a casa di alcune persone che guarda caso figurano in quel processo come parti lese. Facciamo perciò appello alle forze sinceramente democratiche, alla società civile, al mondo del lavoro, agli studenti, ai tantissimi che già un anno fà si sono mobilitati a prendere posizione contro chi criminalizza le lotte sociali. Rete Noglobal, Movimento dei Disobbedienti, Conf. Cobas, Rdb, Prc, Rete Studenti in Movimento, Rete antirazzista Immigrati in Movimento, Giovani Comunisti
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