comunicato stampa



Ci lascia attoniti la comunicazione del tribunale del riesame di Catanzaro
che ha deciso l'obbligo di firma per Francesco Caruso insieme ad altri due
compagni, in merito alla tragicomica inchiesta di Cosenza che da un anno
prova a cucire l'accusa di associazione sovversiva sul movimento contro la
globalizzazione neoliberista.
Dopo che la precedente udienza del riesame è stata annullata per un puro
cavillo giuridico questi tre compagni sono oggi sottoposti ad una misura
restrittiva, tanto più inaccettabile dal momento che lo stesso tribunale
del riesame fà risaltare, nel dispositivo della sentenza, l'inconsistenza
dell'ipotesi di associazione sovversiva.
E' indubbiamente un risultato del lungo e poco nobile lavoro dei Ros per
ribaltare la verità sui fatti di Napoli e Genova 2001 (quando un imponente
movimento di massa fu violentemente represso) e così criminalizzare la
domanda radicale di cambiamento che da allora si è prodotta in Italia.
Un'operazione raccontata e denunciata, a più riprese, anche su giornali
come la Repubblica.
Non è bastata evidentemente la mole di ridicolo sollevatasi in tutto il
paese verso l'improponibile materiale probatorio proposto dal pm
Fiordalisi. Oggi si prova a sfruttare l'impennata nel clima di
criminalizzazione per i teoremi del tutto arbitrari che, con l'inchiesta
sulle BR, si cercano di riversare contro l'opposizione sociale.
Già lo scorso anno decine di migliaia di persone e la popolazione di
Cosenza con la sua solidarietà straordinaria esorcizzarono le cupe
strategie degli spiriti reazionari. Siamo sicuri che anche stavolta i
movimenti per "un altro mondo possibile" troveranno le forme per farsi
sentire, per difendere i compagni, per impedire che qualcuno riscriva la
storia per soffocare il futuro.
Non possiamo non osservare come questa iniziativa giudiziaria preceda di
pochi giorni il processo contro quelle componenti delle "forze dell'ordine"
che si resero colpevoli di violenze, sevizie e sequestro di persona contro
migliaia di giovani il 17 marzo del 2001 a Napoli. Un'udienza cui si arriva
in un crescendo di intimidazioni come le incredibili perquisizioni a casa
di alcune persone che guarda caso figurano in quel processo come parti lese.
Facciamo perciò appello alle forze sinceramente democratiche, alla società
civile, al mondo del lavoro, agli studenti, ai tantissimi che già un anno
fà si sono mobilitati a prendere posizione contro chi criminalizza le lotte
sociali.

Rete Noglobal, Movimento dei Disobbedienti, Conf. Cobas, Rdb, Prc, Rete
Studenti in Movimento, Rete antirazzista Immigrati in Movimento, Giovani
Comunisti