30/10 Zola Predosa (BO): i colori dell'acqua



Ricevo da Emanuele Burgin, e su sua richiesta volentieri inoltro.
Marco Calandrino
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Comitato Zola Solidale

per una cultura di pace e per il gemellaggio fra i popoli

Giovedì 30 Ottobre 2003

Ore 20.45

Municipio di Zola Predosa, Sala dell'Arengo

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

Kathita Kirua Water Project

I COLORI DELL'ACQUA

Fotografie di Anna Rosati

Con l'intervento di

Anna Rosati e Natalia Cussini Grivas

Autrice della mostra e sua accompagnatrice nel viaggio lungo un acquedotto,
quello di Kirua, sull'altipiano Kathita - alle pendici del Monte Kenya
-costruito dal CEFA di Bologna per servire 60.000 persone

Francuccio Gesualdi

già allievo di Don Lorenzo Milani, fondatore e coordinatore del centro
Nuovo Modello di Sviluppo, l'organizzazione con sede a Vecchiano (Pisa)che
ha introdotto in Italia il tema del consumo critico e che ha promosso
campagne di pressione nei confronti di multinazionali quali Nike,
Chicco/Artsana, Chiquita, nonché del Parlamento Italiano per ottenere una
legge sulla qualità sociale dei prodotti. E' autore della Guida al Consumo
critico, periodicamente edita da EMI.

Introduzione di

Emanuele Burgin

per il Comitato Zola Solidale

La mostra resterà aperta presso il Municipio di Zola Predosa fino al 13
Novembre

I COLORI DELL'ACQUA

Fotografie di Anna Rosati

Acqua, elemento primo ed insostituibile, nella cui trasparenza idealmente
si specchia la vita di un'intera Comunità.
Acqua di vita e di speranza; i colori di una terra inesausta, il Kenya,
sembrano frantumarsi nell'esplosione potente di immagini vibranti, di
assoluto rigore.

Questa mostra è la storia pulsante di un viaggio lungo un acquedotto,
quello di Kirua, sull'altipiano Kathita -alle pendici del monte Kenya -
voluto e costruito dal CEFA su una superficie di 250 chilometri quadrati
per servire 60.000 persone.

Non solo un incedere ideale nella memoria di quei giorni, attraverso gli
scatti fotografici: ben di più, un racconto asciutto e levigato che parla
di gioia. Gioia pura e profonda di donne, uomini, bambini, trasmessa
intatta nelle istantanee dell'obiettivo di una fotografa acuta e sensibile,
testimone straordinaria di questo evento.

E' la gioia indicibile di una speranza bella, fatta di solidarietà e
condivisione; è il vissuto di un progetto in cui conoscenze e supporti
italiani sono stati trasferiti a quelle comunità perché li facessero propri
e si rendessero protagoniste oggi, custodi domani, della realizzazione di
un sogno. Impensabile, solo fino a ieri.

Immagini di rara coesione narrativa, forti ed incise, nelle quali il colore
tracima e domina, trascinandoci con forza nel percorso vitale impresso a
quella terra e ai suoi abitanti dall'arrivo dell'acqua.

Sono i ritratti bellissimi della gente, ironici e alteri, cui l'acquedotto
porta vita e nuova libertà; sono pennellate piene, che portano con sé la
forza inesauribile e contagiosa della solidarietà, seme prezioso e unico,
capace di germogliare vitale e coinvolgente per chiunque abbia la gioia di
accoglierlo e custodirlo.

La mostra è realizzata grazie al CEFA, Organismo Non Governativo di
Volontariato e di Cooperazione alla Sviluppo di Bologna, e-mail:
cefa.gb at katamail.com <mailto:cefa.gb at katamail.com>. Al CEFA va il nostro
ringraziamento per questa preziosa opportunità.

FRANCUCCIO GESUALDI

Ha curato, per il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, i testi:

Sulla pelle dei bambini (EMI)
Lettera a un consumatore del Nord (EMI)
Geografia del supermercato mondiale (EMI)
Ai figlie del pianeta (EMI)
Giuda al consumo critico (EMI)
Manuale del consumo responsabile. Dal boicottaggio al commercio equo
(Feltrinelli)

"Vai al supermercato, prendi un pacchetto di spaghetti e senza volere
finanzi l'industria degli armamenti perché la multinazionale da cui compri
possiede anche delle fabbriche di armi. Oppure acquisti un barattolo di
pelati e contribuisci allo sfruttamento dei braccianti africani, perché la
multinazionale da cui compri possiede anche delle piantagioni di ananas. In
altre parole ogni volta che compri alla cieca puoi trasformarti in un
complice di imprese che inquinano, che sfruttano, che evadono le tasse, che
maltrattano gli animali o che compiono molti altri misfatti.

Ma se vuoi il tuo consumo può trasformarsi in un'arma potente per indurre
le imprese a comportamenti più corretti da un punto di vista sociale e
ambientale. Le strategie si chiamano boicottaggio, consumo critico,
commercio equo e solidale, marchi di garanzia e, perché no, sobrietà".
Francuccio Gesualdi, da Manuale del consumo responsabile, Feltrinelli, 1999.