A 59 anni dalla strage di Marzabotto (Bologna)



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E' disponibile sul sito www.nowar.tv il filmato relativo al discorso del
Presidente Oscar Luigi Scalfaro durante la commemorazione della strage di
Marzabotto (Bologna)



La strage di Marzabotto viene considerata la più grave tra quelle compiute
dalle truppe tedesche in Italia. Le rappresaglie contro l'attività della
brigata partigiana "Stella Rossa", che operava sul monte Solo, iniziarono
in diverse località della zona sin dalla fine di maggio del 44 e
proseguirono, a diverse riprese, per tutta l'estate. Ma l'eccidio più
spaventoso, avvenuto tra i capoluoghi e le frazioni dei comuni di
Marzabotto, Grizzana e Monzuno, avvenne tra il 29 settembre e il 12
ottobre: dopo aver sorpreso e sopraffatto le forze partigiane, i militari
tedeschi [agli ordini del maggiore Walter Reder] operarono un sistematico
sterminio non solo dei combattenti catturati, ma anche delle popolazioni
civili. Vennero distrutte e incendiate le case, le cascine, le chiese;
vennero trucidati uomini e donne, vecchi e bambini. I morti furono
calcolati complessivamente in 1.830 persone: più di 200 partigiani, quasi
1.000 civili del comune di Marzabotto, quasi 300 di Grizzana, più di 200 di
Monzuno. Il maggiore Reder fu catturato, diversi anni più tardi, dagli
inglesi e consegnato alle autorità italiane: condannato nel 1951
all'ergastolo, nel 67 si rivolse al sindaco del comune di Marzabotto
chiedendogli di intercedere presso i sopravvissuti della strage per
ottenere il perdono, al fine di ottenere la libertà. Quasi tutti i
superstiti si espressero, con voto segreto, su questa richiesta: 282 per il
no, 4 per il sì, una scheda bianca.



Per vedere il filmato
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