URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere



Inviamo a tutti l'importante
appello per la tutela della vita di Abdullah Ocalan e per il suo trasferimento.
Contiamo sulla vostra collaborazione perchè circoli e vi ricordiamo che le
firme vanno fatte arrivare qui all'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in
Italia
(Tel. 0642013576 Fax. 0642013799 Email: uiki.onlus at tin.it Indirizzo: via
quintino sella 41, 00187 roma).
Inoltre vi informiamo che ogni mercoledì, a partire da domani, fino al 29
ottobre a roma, in Largo Argentina la comunità kurda terrà un banchetto
informativo sulla stessa questione e raccoglierà le firme.
Inoltre, a Roma il 9 ottobre (in commemorazione del giorno in cui il
presidente Ocalan lasciò la Siria) si terrà una fiaccolata da Ponte
Garibaldi a Campo de' Fiori (concentramento ore 18.00).
L'appello lo alleghiamo anche così potrete usarlo come meglio credete.
Saluti



Appello per il trasferimento e la tutele dalla vita di Abdullah Ocalan!

 Destano continua e crescente preoccupazione le condizioni di salute di
Abdullah Ocalan, recluso ormai da quasi cinque anni nell'isola di Imrali,
senza che gli sia consentito di incontrare i suoi avvocati e senza la
possibilità di visite mediche da parte di sanitari indipendenti.

Sembra anzi di poter affermare che è in atto una spietata strategia volta
alla liquidazione fisica del leader kurdo, come del resto esplicitamente
ammesso da un generale turco durante una riunione a Bruxelles, in una
dichiarazione che è stata ripresa dalla stampa turca.

Se tale scellerata strategia avesse successo si realizzerebbe una vera e
propria catastrofe. Siamo infatti convinti che il destino personale di
Ocalan sia fortemente intrecciato con quello della pace in Turchia e
nell'intera regione medio-orientale. Il contributo che il leader kurdo può
offrire appare estremamente prezioso nel momento in cui si evidenzia il
fallimento della strategia unilateralista degli Stati Uniti e crescono di
giorno in giorno le difficoltà per la pace. Sarebbe drammatica, in tale
contesto, una ripresa del conflitto del Sud-Est della Turchia che deve
essere evitata salvaguardando la vita di Ocalan e con il riconoscimento dei
diritti del popolo kurdo e un'effettiva democratizzazione dell'intera
Turchia.

Ciò appare indispensabile per risolvere in modo pacifico la questione kurda
e porre le premesse della pace nell'intera regione, della democrazia in
Turchia e dell'ammissione della stessa nell'Unione europea.

Quest'ultima ha importanti responsabilità. Il dialogo con la Turchia deve
proseguire nella prospettiva dell'ammissione, ma a condizione che rilevanti
avanzamenti siano effettivamente realizzati sulla strada della tutela dei
diritti umani e dell'instaurazione dello Stato di diritto. Non possono
essere tollerati pericolosi arretramenti e reviviscenze di un conflitto che
va superato nella prospettiva del pieno accoglimento dei principi
democratici.

Ancora più consistenti, sono, al riguardo, le responsabilità, anche morali,
dell'Italia, Paese che a suo tempo accolse Ocalan e gli concesse, sia pure
tardivamente, asilo politico con una sentenza del Tribunale di Roma. Oggi,
che l'Italia è in prima fila nel caldeggiare l'ammissione della Turchia
all'Unione europea, il suo governo deve chiedere con forza a quello di
Ankara il pieno rispetto dei diritti umani, ivi compresi quelli di Ocalan.
Chiediamo inoltre che sia lo stesso Presidente della Repubblica, in quanto
supremo garante dell'ordine costituzionale e dell'onorabilità del nostro
Paese in sede internazionale, a farsi carico di un passo in questo senso
presso il governo turco.

Ciò, tanto più che il trattamento riservato al leader kurdo, con una
detenzione in isolamento che dura oramai da quasi cinque anni, appare
vietato dalle Convenzioni europee e internazionali applicabili.

In tale prospettiva, chiediamo che una delegazione di avvocati e di medici,
con la partecipazione del Comitato contro la tortura del Consiglio di
Europa, possa recarsi ad Imrali per accertare le condizioni di salute di
Ocalan. La visita del Comitato appare necessaria ed opportuna se si
considera che il suo mandato, stabilito dall'art. 1 della Convenzione
europea contro la tortura  è quello di esaminare il trattamento delle
persone private della loro libertà al fine di rafforzare, se necessario, la
tutela di tali persone dalla tortura e da trattamenti o punizioni disumane
o degradanti.

Chiediamo inoltre, unendoci all'appello lanciato da Amnesty International e
da altre organizzazioni per la tutela dei diritti umani la fine immediata
della condizione di isolamento di Ocalan e l'adozione di ogni misura volta
a garantirne l'incolumità e la salute.

Primi firmatari:

Avv. Arturo Salerni, Avv. Luigi Saraceni, Avv. Giuliano Pisapia, Avv.
Carmine Malinconico, Avv. Desi Bruno,

Fabio Marcelli e Domenico Gallo (Giuristi democratici), Angela Belli (Ass.
AZAD), Davide Berruti (Associazione per la Pace),

Gennaro Migliore, On. Fausto Bertinotti, On. Ramon Mantovani, On. Elettra
Deiana, On. Giovanni Russo Spena, On. Franco Giordano, On. Graziella
Mascia, On. Nichi Vendola, Sen. Tommaso Sodano, Sen. Luigi Malabarba,

Piero Bernocchi (Cobas)