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Comunicato da Baghdad
- Subject: Comunicato da Baghdad
- From: Catherine Dickehage <c.dickehage at icsitalia.org>
- Date: Tue, 8 Jul 2003 09:02:17 +0200
DELEGAZIONE DI PACIFISTI ITALIANI IN IRAQ Una delegazione del movimento per la pace italiano e' in questi giorni in Iraq dove ha gia' cominciato ad incontrare le forze nascenti della societa' civile irachena. L'obiettivo e' quello di cominciare e consolidare relazioni e progetti comuni con organizzazioni sindacali, studentesche, delle donne e piu' in generale con tutte quelle forze, anche partitiche, che si propongono di costruire un Iraq indipendente, laico e democratico. La delegazione composta tra gli altri da Fabio Alberti (Un Ponte per), Giulio Marcon (Consorzio Italiano di Solidarieta'), Gianni Rocco (Associazione per la Pace), Alfio Nicotra (responsabile pace del Prc), Leopoldo Tartaglia (Cgil) ed Ernesto Scelsa (coordinamento Enti Locali per la Pace), si trova gia' da due giorni a Bagdad . Per i pacifisti italiani " la grande spinta contro la guerra che ha visto mobilitare in Italia, Europa ed in tutto il mondo decine di milioni di persone non si e' esaurita. Anzi si sta sgretolando il castello propagandistico sulle vere ragioni della guerra -dalle armi di sterminio che non si trovano alla idea stessa della guerra per esportare la democrazia. Le forze di occupazione agiscono in una paese apertamente ostile non tanto per nostalgia del passato regime , che nessuno rimpiange, ma quanto perche' ogni giorno che passa palesa i veri intenti dell' occupazione militare: il controllo del petrolio e di un area strategica per il dominio di questa parte del pianeta." I problemi piu' pressanti per la gente sono la mancanza di sicurezza, le crescenti difficolta' economiche, black out continui di acqua e luce che producono emergenze sotto il profilo igenico e sanitario. La militarizzazione del territorio comporta serie difficolta' alla vita quotidiana delle persone mentre si moltiplicano le azioni anche armate nei confronti degli occupanti. In questo quadro il dispiegamento delle truppe italiane in Iraq non e' avvertito come diverso dalle altre forze di occupazione. La credibilita' che in questi anni si sono conquistati il movimento italiano e gli operatori delle Ong italiane rischia di essere vanificata da una presenza militare del nostro Paese che e' del tutto funzionale e subordinata ai piani di occupazione statunitensi. PEr info Catherine Dickehage Ufficio Stampa ICS Tel 348 5814954
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