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scorie nucleari, aggiornamenti
- Subject: scorie nucleari, aggiornamenti
- From: "Marcao" <caomar at tiscali.it>
- Date: Tue, 10 Jun 2003 14:04:56 +0200
Giovedì 5 giugno 2003 In anteprima mondiale, il presidente della Regione, Mauro Pili, ha dato l'annuncio al Consiglio regionale della scoperta tecnico-scientifica che fa tabula rasa delle conoscenze finora acquisite in tema di disattivazione e smaltimento delle scorie radioattive. Il premio Nobel Carlo Rubbia, ha assicurato Mauro Pili, è in procinto di mettere a punto un rivoluzionario procedimento che consente di ridurre la radioattività delle scorie nucleari dagli attuali 300.000 anni a soli 35-50 anni. Non sappiamo se il prof. Rubbia sia al corrente della scoperta! Sappiamo che il "nostro" Presidente non è nuovo alle incursioni nel mondo della scienza. Tralasciamo le scoperte geografiche che gli sono costate la poltrona all'inizio della legislatura, ci limitiamo a ricordare che Mauro Pili è tra i convinti sostenitori della prima ora delle sconvolgenti scoperte scientifiche sulla "sindrome di Quirra" effettuate lo scorso anno dalla Asl 8 di Cagliari. Nel marzo 2002, in diretta televisiva, l'Asl 8 di Cagliari ha dato notizia alle massime istituzioni della Regione e al ministero della Difesa di aver individuato un rapporto di causa- effetto tra l'arsenico della miniera di Baccu Locci e i tumori al sistema emolinfatico che stanno sterminando militari e residenti della piccola frazione adiacente al poligono, inoltre, non sarebbe tale da destare preoccupazioni la percentuale accertata del 10 percento d'incidenza delle neoplasie. A tutt'oggi, le rivoluzionarie scoperte scientifiche dell'equipe cagliaritana che hanno azzerato di colpo le conoscenze acquisite dall'epidemiologia e dalla scienza medica, non hanno prodotto documentazione, hanno prodotto, invece, una grande e perdurante ilarità negli ambienti scientifici, nonchè inquiete ricerche sull'iter seguito dai componenti dell'equipe per raggiungere i posti di responsabilità nell' Azienda sanitaria. 7 giugno Marco Lion, deputato dei Verdi nella commissione Ambiente della Camera, Marco Lion, denuncia che il progetto di trasferire in Sardegna le scorie nucleari, approntato subito dopo l'attentato alle torri gemelle, è già in fase operativa. Anticipa che la comunicazione della Sogin, prevista entro il 15 giugno, sarà coperta da segreto militare. Deputati, senatori, sottosegretari e ministri sardi, "ovviamente", ignorano i progetti del governo e della Sogin. Possiamo mandarli a riposo per inguaribile sordità e mutismo? Possiamo licenziarli in tronco per inefficienza e/o infedele assolvimento del mandato di rappresentanza? Comitato sardo Gettiamo le Basi **************** Da Nuova Ecologia 26 maggio SILENZIO GENERALE Non era mai accaduto un omissis in Gazzetta Ufficiale. È il segnale della militarizzazione del settore, cominciata 6 mesi fa con la nomina dell'alto ufficiale Carlo Jean alla guida della società che deve occuparsi dell'uscita italiana dal nucleare di Toni Mira Arrivano gli omissis sulla gestione del rifiuti nucleari in Italia. E nessuno, purtroppo, se ne accorge. È il primo segnale negativo della militarizzazione del settore, cominciata il 21 novembre 2002 con la nomina del generale Carlo Jean alla guida della Sogin, la società del ministero del Tesoro che deve occuparsi dell'uscita italiana dal nucleare, dallo smontaggio in sicurezza delle centrali allo smaltimento di scorie, rifiuti e combustibile radioattivo, fino all'individuazione e predisposizione dei siti nazionali di stoccaggio. La nomina dell'alto ufficiale, passata praticamente nel silenzio, è singolare. Il suo curriculum è di tutto rispetto, ma solo in campo militare: alla guida di divisioni degli alpini, comandante del gruppo tattico "Susa", addetto militare del presidente della Repubblica Cossiga, presidente del Centro alti studi per la difesa, professore di Studi strategici all'università Luiss di Roma. Grande amico del ministro del Tesoro Giulio Tremonti, ha addirittura scritto un libro: "Guerre stellari. Società ed economia nel cyberspazio". Collabora assiduamente con la rivista del Sisde e scrive, spesso, sulla necessità di rivedere il concetto di guerra. Ma tutto questo cosa c'entra col nucleare? Eppure lo scorso 7 marzo il presidente del Consiglio Berlusconi lo ha ulteriormente nominato "Commissario delegato per la messa in sicurezza dei materiali nucleari", con amplissimi poteri, tra i quali quello di poter derogare a una ventina di leggi in materia. L'efficiente generale si è messo subito in movimento e in appena venti giorni, tra il 21 marzo e l'11 aprile, ha sfornato ben cinque ordinanze. E qui sono comparsi gli omissis. Nella prima ordinanza, Criteri di protezione fisica delle centrali e degli impianti nucleari, si legge che il Commissario delegato «dispone l'immediato adeguamento ai criteri riportati nel documento allegato sotto la lettera A, delle misure di protezione fisica delle centrali nucleari di Sogin Spa e degli impianti dell'Enea». Ma poi, poche righe sotto, si legge ancora che lo stesso Commissario dispone «la pubblicazione della presente ordinanza nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, con omissione dell'allegato». Insomma "criteri" e "misure di protezione" restano segreti. Non era mai accaduto un omissis in Gazzetta Ufficiale, il più pubblico dei documenti, il massimo della trasparenza. Un caso? No. Gli omissis tornano il 3 aprile con l'ordinanza numero 3: Piano delle misure preliminari di adeguamento della protezione fisica ed attività finalizzate alla progressiva riduzione del livello di rischio delle centrali e degli impianti nucleari, e l'11 dello stesso mese, con l'ordinanza numero 4, relativa agli impianti Eurex (Saluggia), Casaccia, Trisaia, Bosco Marengo. Insomma, segretezza assoluta. 26 maggio 2003
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