26/05 Bologna: Iniziativa su Franco Fortini - Sesto Senso



- Circolo ARCI Sesto Senso
- CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica (cespbo at iperbole.bologna.it)
- Radio Città 103
- COBAS Comitati di Base della Scuola

presentano:

UN LIBRO CONTRO TUTTE LE FRONTIERE
Presentazione di "Cani del Sinai" di Franco Fortini

Di fronte alla "Guerra dei sei giorni" del 1967, Franco Fortini, poeta,
intellettuale militante, comunista eretico e senza partito, scrisse uno
straordinario pamphlet in cui faceva i conti con la questione
israelo-palestinese, le proprie origini ebraiche, l'antisemitismo subìto,
la Shoah e il razzismo qualunquista dell'italiano medio, prima antiebraico
poi antiarabo. Questo libro lucido e doloroso, tra le pagine di prosa più
importanti del secondo novecento, rappresenta ancora, nonostante le sue
contraddizioni, un importante punto di partenza per affrontare molti nodi
laceranti del presente, almeno per chi si sforza di porsi sempre dalla
parte degli oppressi, di tutti gli oppressi.


In occasione della ristampa aggiornata, a cura del Centro Studi Franco
Fortini,

LUCA LENZINI  (Centro Studi Franco Fortini)
discuterà del libro e del suo rapporto con l'oggi con
Luigi Lollini, Gianluca Gabrielli e Riccardo Bonavita.

Saranno proiettati alcuni spezzoni del film "Fortini/Cani" di Jean-Marie
Straub e Danièle Huillet

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LUNEDI’ 26 maggio 2003  h. 16.30

Circolo ARCI Sesto Senso

Via G. Petroni, 9/c
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"All'intenzione di chi, come avessimo bisogno di ricordare, ci raffigura
millenni di persecuzione e l'ultima, l'incommensurabile, dirò allora, a
costo di andare ai limiti del vero, qual è il senso che non senza angoscia
e dubbio alcuni hanno cercato in questi anni di identificare: non in quella
storia secolare, ma nella recente. Evocare i macelli nazisti equivale a
chiedere una chiave, una interpretazione. Occorre appena aggiungere che si
rifiutano fin da subito l'interpretazione cristiana (‘il segno d'elezione’)
quanto quella umanistico-liberale (il ‘delirio del totalitarismo’). Quel
senso era: di aver riassunto, nella posizione di vittime e in una
incredibile concentrazione di tempo e ferocia, tutte le forme di dominio e
violenza dell'uomo sull'uomo proprie dell'età moderna; di aver riprodotto
ad uso di una sola generazione umana quel che diluito nel tempo, nello
spazio, nella abitudine e nella insensibilità, le classi subalterne europee
e le popolazioni colonizzate avevano subìto come diniego di esistenza e di
storia, come alienazione reificazione annichilimento."
					(Franco Fortini)