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Israele in Iraq
- Subject: Israele in Iraq
- From: "Palestina Libera" <palestina_libera at libero.it>
- Date: Tue, 29 Apr 2003 15:01:42 +0200
E mentre gli americani sparano sulla folla "liberata", IRAQ: TRUPPE AMERICANE SPARANO SULLA FOLLA, ALMENO 17 MORTI http://www.ansa.it/fdg01/200304291317105756/200304291317105756.shtml in Palestina... UNO. Uccisioni, ferimenti, violenze su palestinesi ed internazionali DUE. Israele in Iraq TRE. IL PROGRAMMA DI ABU MAZEN QUATTRO. Ministri proposti da Abu Mazen CINQUE. Borse di studio "Rachel Corrie" SEI. Riconoscere lo Stato di Israele o uno "stato degli ebrei" ? SETTE. La Corte Suprema autorizza l´esercito all´utilizzo dei proiettili 'flechette' OTTO. www.tanksnothanks.tk ********************************** UNO. Uccisioni, ferimenti, violenze su palestinesi ed internazionali Ieri pomeriggio i militari israeliani sono entrati nel campo profughi di Jenin e, oltre ad arrestare quattro esponenti della Jihad islamica, hanno ucciso un ragazzo di 17 anni, Muresab Ibrahim Jaber, e ferito un dodicenne, Samer Suse, ed un altro bambino. Sempre nella giornata di ieri l'ISM ha reso note le circostanze dell'arresto di un francese nei pressi di Nablus: dopo essere stato ammanettato e bendato (sempre con un fucile puntato sulla testa), e' stato trasportato in un insediamento, interrogato ed infine rilasciato. Altri attivisti sono stati minacciati di morte ("ti sparo in fronte se non te vai") dai militari. www.palsolidarity.org ********************************** DUE. Israele senza ne' legge ne' confine Gli imprenditori del settore turistico in Israele - messi in ginocchio dagli effetti dell'Intifada - vedono aprirsi nuovi orizzonti grazie alla conquista dell'Iraq. Gia' si stanno lanciando iniziative quali la preparazione di guide per viaggi organizzati nell'Iraq e tra non molto li vedremo ricostruire le loro sinagoge - in mezzo a nuove colonie, s'intende - a Babilonia, antico luogo del loro esilio biblico e regno, per molti secoli, dei Gaon ebraici. Infatti, su accordi tra gli USA ed Israele, il faccendiere e bancarottiere Ahmad Jalabi ed altri quattro esponenti del suo Iraq sere ricevuti da rappresentanti del governo e delle forze armate di Israele, alla quale e' stato promesso dagli USA che il nuovo governo dell'Iraq entrera' subito in relazioni diplomatiche a tutti gli effetti con Israele. Sempre d'accordo con gli USA, Israele intende inviare quanto prima i suoi esperti a Baghdad per assistere il nuovo governo, sotto la supervisione degli USA, nell'implementazione di non meglio specificati nuovi programmi e progetti. Va aggiunto che oggi il nuovo governatore militare dell'Iraq, Jay Garner, ha detto a giornalisti tedeschi che il governo militare USA avra' una durata di non meno di cinque anni. (Susanne) ********************************** TRE. IL PROGRAMMA DI ABU MAZEN (ANSA) 'RICOSTRUZIONE, ARMI SOLO A FORZE DI SICUREZZA ANP, INDIPENDENZA DELLA GIUSTIZIA' http://www.ansa.it/fdg01/200304291300105785/200304291300105785.shtml QUATTRO. Ministri proposti da Abu Mazen 1.Mahmoud Abbas (Abu Mazen) (Fatah) - Prime Minister and Minister of the Interior 2.Yasser Abed Rabbo (Independent) - Minister of Cabinet Affairs 3.Nabeel Shaath (Fatah) - Minister of External Affairs 4.Salam Fayyad (Independent) - Minister of Finance 5.Nabil Kassis (Independent) - Minister of Planning 6.Rafiq Al-Natsheh (Fatah) - Minister of Agriculture 7.Hamdan Ashour - Minister of Housing and Public Works (Fatah) 8.Abdul Karim Abu Salah (Independent) - Minister of Justice 9.Ghassan Khatib (Palestinian People´s Party) - Minister of Labor 10.Naim Abu Hommos (Fatah) - Minister of Education and Higher Education 11.Jamal Shobaki (Fatah) - Minister of Local Government 12.Mohammed Dahlan (Fatah) - Minister of State for Security Affairs 13.Ziad Abu Amr (Independent) - Minister of Culture 14.Nabil Amr (Fatah) - Minister of Information 15.Azzam Shawwa (Fatah) - Minister of Energy 16.Kamal Al-Shirafi (Independent) - Minister of Health 17.Saeb Erekat (Fatah) - Minister of Negotiation Affairs 18.Mitri Abu Aita (Fatah) - Minister of Tourism 19.Maher Masri (Fatah) - Minister of Eco and Trade 20.Hisham Abdalraziq (Fatah) - Minister of Prisoner Affairs 21.Intisar Al-Wazir (Um Jihad) (Fatah) - Minister of Social Affairs 22.Sa´edi Al-Krounz (Fatah) - Minister of Transportation 23.Abdul Fattah Hamayel (Fatah) - Minister of State (Without Portfolio) 24.Hakam Balawi (Fatah) - Cabinet Secretary 25.To Be Appointed - Minister of Religious Affairs (da Paola) ********************************** CINQUE. Borse di studio "Rachel Corrie" http://pcwf.org/scholarship/corriefund.htm ********************************** SEI. Riconoscere lo Stato di Israele o uno "stato degli ebrei"? Articolo di Mazin Qumsiyeh, Presidente della Coalizione per il Diritto di Ritorno dei profughi palestinesi Yale, USA, 21 aprile 2003 Come clausola integrante degli ormai defunti Accordi di Oslo, lo stato di Israele e' stato riconosciuto da parte dei palestinesi sui 78% del territorio della Palestina. Adesso, ai palestinesi si chiede di non solo riconoscere Israele come stato, ma come uno "stato ebraico", spogliandosi del piu' elementare dei diritti umani come popolo. Questo significa che le vittime del colonialismo israeliano sono invitati a certificare che a loro sta bene che Israele rimanga l'unico paese del mondo che identifichi il suo territorio non come territorio dei suoi cittadini, bensi' come territorio appartenente "al popolo ebraico dovunque si trovi". Cio' significa che i palestinesi accettino che Israele, autore del piu' grande problema di rifugiati rimasto in questo mondo, violi le leggi internazionali ed i diritti umani rifiutando ai profughi il ritorno alle loro fattorie, attivita', case e terre (tutto questo semplicemente perche' non sono ebrei). I palestinesi sarebbero tenuti a riconoscere ad Israele il diritto di essere l'unico stato al mondo che possa attribuire ai membri di una particolare religione (convertiti inclusi) diritti automatici (cittadinanza, terra, case, sovvenzioni) che vanno al di la' dei benefici, spesso rimpiazzandoli, dei "cittadini" e de la popolazione nativa appartenenti ad altre religioni. Israele garantisce la cittadinanza automatica a chiunque abbia almeno un nonno ebreo od una nonna ebrea, mentre nega la cittadinanza a nativi cristiani o musulmani semplicemente per il fatto di appartenere alla religione sbagliata. Israele e' l'unico paese al mondo cui legittimita' non sia radicata nel diritto all'autodeterminazione della sua popolazione nativa, ma invece, nella pretesa sionista dell'autorevolezza biblica. Naturalmente, vi e' stata una Risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU, nel 1947, che sanzionava la spartizione della terra nativa attribuendone il 55% ad una popolazione coloniale che, a suo tempo, rappresentavano il 30% della popolazione e detenevano il 7% della proprieta' terriera. Pero', questa stessa Risoluzione, pur ingiusta e fatta nascere con tanto di pressioni da parte degli USA, rifiutava qualsiasi idea di spostamento di popolazioni ed insisteva sull'internazionalizzazione dello status di Gerusalemme, cosi' come su un'unione economica e sulla liberta' di movimento della popolazione (tutte queste disposizioni risultavano inaccettabile per il movimento sionista). Armato ed appoggiato prima dall'Impero Britannico, poi dagli USA (l'impero attuale ?), il movimento sionista cresceva ed e' diventato l'ideologia politico-militare dominante. Strada facendo, questo movimento e' riuscito ad espellere oltre i 70% degli abitanti nativi della Palestina, creando l'instabilita' e promuovendo la violenza che attualmente stanno per travolgere molte altre aree del mondo. La maggior parte dei palestinesi sono stati trasformati in profughi o persone espulse, lasciando quanti sono rimasti in patria, in una condizione di esposizione all'esproprio giornaliero. Della politica estera dell'unica superpotenza rimasta sul pianeta, si e' appropriata la tifoseria sionista di Ariel Sharon (Wolfowitz, Perle, Feith, Wurmer ed il loro codazzo di "neoconservatori"). Loro sono contenti di condurci in una serie intermi l dominio di Israele" (come dicevano Perle e compagnia nel 1996, in un documento inviato al governo di Israele). Le cattedrali mediatiche CNN/MSNBC/Fox ed i politici degli USA, in obbligo per i finanziamenti particolari ricevuti, stanno facendo quadrato attorno a questa ingiustizia storia erigendo un muro di silenzio attorno alla verita'. Israele ha violato oltre 70 Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ed e' stata messa in salvo da altre 35 grazie all'impiego del veto da parte degli USA. Israele si trova anche in violazione palese della legge internazionale, delle Convenzioni di Ginevra e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e pure Israele continua a ricevere aiuti in violazione aperta alle leggi vigenti negli USA. Sharon e Bush parlano di "un'eventuale stato palestinese", ma questo eventuale stato e' concepito in modo analogo a quanto fu concepito, a suo tempo, dal Sudafrica dell'apartheid quando parlo' di stati per i neri (cioe', quello che poi fu denominato bantustan, oppure una specie di grande ghetto). L'unica differenza e' che l'ex-Sudafrica dell'apartheid non ha mai insisto che i rappresentanti politici di questi bantustan riconoscessero il Sudafrica come uno "stato bianco". Ma nessun popolo nativo si e' mai arreso ai suoi oppressori, per quanto l'oppressione fosse feroce, sicche' l'unico mezzo per fare cessare sarebbe l'eliminazione dei nativi - un compito difficile oggi, nel 21mo secolo. Resta il fatto che Israele e' l'unico paese nel mondo cui membri di governo si dichiarino, apertamente, a favore del trasferimento (leggi dell'espulsione) dei rimanenti nativi verso paesi confinanti. Questa pulizia etnica e' gia' stata parzialmente compiuta negli anni 1947-1949 e nel 1967, ma e' riuscito solo a cementare l'attaccamento dei palestinesi alla loro terra ed a renderli piu' determinati che mai a ritornare nella loro patria. Crediamo che i tempi siano maturi per abbandonare i vecchi schemi di pensiero e per incominciare a pensare ad uno stato unico territorio. Ma non sara' venuto il momento che Israele abbandoni la sua legislazione razzista ? Se noi vogliamo che si affermi la democrazia in quella parte del mondo, dobbiamo iniziare a guardare ai nostri (USA) stati-clienti. Percio', chiediamo che le massicce sovvenzioni che il contribuente statunitense e' costretto a pagare annualmente all'Israele dell'apartheid, debbano cedere il passo ad un'azione di boicottaggio dello stato di Israele finche' non si sia trasformato in una democrazia per tutti - ebrei e non-ebrei - mettendosi in regola con le leggi internazionali. E' gia' stato provato tutto, senza alcun successo, sicche' non ci rimane che questo come nostra unica prospettiva. Mazin Qumsieh (da Paola) ********************************** SETTE. La Corte Suprema autorizza l´esercito all´utilizzo dei proiettili 'flechette' Gaza: comunicato stampa PCHR Gaza - 27 aprile 2003 In risposta a una petizione presentata dal PCHR e da Medici per i Diritti Umani, la Corte Suprema israeliana decide di permettere all'esercito israeliano l'utilizzo di proiettili 'flechette'. 27 aprile 2003 Come ulteriore prova del supporto apparentemente incondizionato della magistratura israeliana all'esercito israeliano e alle sue azioni, la Corte Suprema israeliana questa mattina ha emesso un'ordinanza che permette all'esercito israeliano l'effettivo utilizzo di proiettili antiuomo da carro flechette contro i civili palestinesi.(1) Nella loro delibera, i giudici hanno respinto una petizione sottoposta dal PCHR e da Medici per i Diritti Umani - Israele, dove si richiede l'assoluta proibizione dell'uso di proiettili da carro 'flechette' che vengono utilizzati sempre piu' frequentemente dalle forze d'occupazione israeliane nei territori occupati palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza. La legge umanitaria internazionale proibisce l'uso di armi che sono indiscriminanti e classifica come crimini di guerra gli attacchi indiscriminati che provocano eccessiva sofferenza tra i civili. I proi carro 'flechette' sono studiati specificatamente per ferire o uccidere il maggior numero di persone in un'area quanto piu' ampia e' possibile. Non possono essere diretti verso un preciso obiettivo e quindi non permettono di fare una distinzione tra bersagli militari e civili. Sono armi intenzionalmente indiscriminanti e, come tali, il loro utilizzo e' vietato in aree popolate da civili. I proiettili 'flechette' vengono lanciati da un carro armato e sono progettati perche' esplodano prima dell'impatto. Nell'esplosione diffondono migliaia di piccole freccette di metallo in un'area grande approssimativamente 300x100 metri. Secondo la documentazione raccolta dal PCHR, dal 2 marzo 2000, quando il PCHR documento' per la prima volta l'utilizzo da parte delle forze di occupazione israeliane di questi proiettili, fino alla fine di marzo 2003, almeno 33 civili palestinesi sono stati uccisi da 'flechette'. 29 delle vittime, tra cui 8 bambini, sono state uccise nella Striscia di Gaza. Il PCHR esprime il suo profondo disappunto verso la Corte Suprema israeliana che non e' stata in grado di proibire l'utilizzo di tali armi indiscriminanti. Il PCHR sostiene che questa sentenza e' la continuazione della pratica attuata dal sistema giudiziario israeliano per legalizzare i crimini di guerra israeliani contro i civili palestinesi. Il PCHR sostiene inoltre che questa pratica insieme alle linee di condotta dell'esercito israeliano necessitino di un immediato intervento internazionale che assicuri la protezione dei civili palestinesi e la conformita' di Israele alla legge internazionale. (1) Per maggiori dettagli sull'uso di proiettili 'flechette', fare riferimento ai comunicati stampa rilasciati dal PCHR il 19 febbraio 2002, il 21 ottobre 2002 e il 15 aprile 2003. www.pchrgaza.org link: www.btselem.org/English/Open_Fire_Regulations/Flechette.asp tradotto da Operazione Colomba (www.operazionecolomba.org) ********************************** OTTO. www.tanksnothanks.t
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